Riforma Terzo Settore: il Forum esprime apprezzamento ma chiede ulteriore attenzione
20 Gennaio 2016Il Coordinamento nazionale del Forum del Terzo Settore ha espresso una positiva valutazione sulla partecipazione all’incontro “La Riforma che vorremmo”, che dimostra il forte grado di interesse sul disegno di legge delega di Riforma del Terzo Settore e la valutazione unanime delle organizzazioni socie sulle posizioni espresse dal Forum. Il dibattito, che si è svolto in confronto con Governo e Parlamento – alla presenza del sottosegretario alle Politiche Sociali, on. Luigi Bobba e del Relatore della Riforma del Terzo settore al Senato, Stefano Lepri – è stata occasione per fare il punto sullo stato dell’arte sul testo di Riforma – fermo ormai al Senato da diversi mesi – e per presentare pubblicamente il Documento di proposta del Forum.
“Con oltre 700 emendamenti proposti ad oggi, la situazione si presenta piuttosto caotica – ha dichiarato Pietro Barbieri, Portavoce del Forum -. Al testo non abbiamo dato un giudizio negativo. Bene gli accordi trovati sul’impresa sociale e sul servizio civile – nodi inizialmente piuttosto delicati – ma abbiamo individuato alcuni aggiustamenti volti a migliorare questioni ancora aperte, e per noi centrali relativamente agli art. 4 e 9, sul riordino e revisione della disciplina del terzo settore e sulle agevolazioni fiscali e misure di sostegno economico.”
Il Forum del Terzo Settore chiede che sia posta particolare attenzione al tema del riconoscimento delle attività di autofinanziamento delle organizzazioni, nello specifico verso quelle che aiutano la comunità senza gravare sullo Stato: “l’autofinanziamento è la forma di sostentamento principale dell’associazionismo del Paese, pratica che ne garantisce l’autonomia e delinea il rapporto fiduciario costante con i soci e i cittadini nelle comunità locali. Si tratta quindi di un aspetto importantissimo – che occorre tutelare e valorizzare – che caratterizza le attività di tutte le associazioni di promozione sociale, senza il quale si corre il rischio di assimilarle alle attività commerciali.” Altro ambito da rivedere, la valorizzazione e semplificazione della normativa sull’associazionismo per consentire una più ampia partecipazione dei cittadini ad esperienze di volontariato, incentivandone l’impegno: “penso a nuove norme sui rimborsi spese dei volontari – ha proseguito il Portavoce -. Occorre evitare abusi che mascherino forme di remunerazione, e quindi lavoro sommerso e concorrenza sleale, ma al contempo disciplinare il tema in modo che l’attività volontaria non diventi elitaria. Infine se si vuole sostenere il terzo settore e la sua capacità di spinta sociale, va ridisegnato tutto il sistema fiscale che attualmente, per il terzo settore, è oggettivamente caotico e insostenibile. Se si vuole promuovere davvero il terzo settore, l’ancoraggio alla definizione di enti non commerciali non può essere cancellato senza adeguate misure alternative che interpretino i suoi presupposti.”
In chiusura, rispetto al Consiglio nazionale del terzo settore, nuovo organismo previsto negli ultimi emendamenti, Barbieri esprime apprezzamento per la creazione di uno spazio istituzionale di incontro, “a patto che non si pensi di attribuirgli compiti di rappresentanza: sarebbe una scelta sbagliata e poco liberale specie per un mondo che, nascendo dal basso, è abituato a costruire, per via democratica, consenso, progettualità, protagonismo.”
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