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Le Ong italiane e maltesi sulla situazione dei soccorsi in mare

Dopo diversi giorni trascorsi in mare con 234 migranti a bordo, la nave della Ong Lifeline ha avuto l’autorizzazione ad entrare in acque maltesi e cercare riparo dalle cattive condizioni meteo.

In merito alle vicende dei soccorsi in mare delle ultime settimane, le Ong italiane e maltesi sono intervenute con un comunicato congiunto, nel quale affermano che, “pur comprendendo il bisogno di chiarire le responsabilità legali relative alla situazione, vogliamo sottolineare come la protezione della vita e della dignità umana debbano, in casi come questi, rimanere la priorità principale.

Al fine di preservare l’integrità delle leggi marittime internazionali, secondo le quali il soccorso deve essere garantito a chiunque in caso di emergenza in mare, riteniamo fondamentale che le autorità costiere coordinino gli sforzi per assicurare uno sbarco immediato in luogo sicuro, come da obblighi derivanti dalle norme internazionali.

Vogliamo altresì chiarire che, offrendo soccorso in situazioni di emergenza in mare, le Ong non commettono alcuna violazione delle norme internazionali, mentre le operazioni di salvataggio dipendono dall’adempimento dei singoli Stati all’obbligo di indicare un porto sicuro per garantire lo sbarco immediato delle persone soccorse. Ricordiamo alle autorità chiamate in causa che effettuare sbarchi in un porto o Paese non sicuro per gli individui soccorsi in mare, come ad esempio la Libia, costituirebbe una violazione alle norme internazionali e che questa opzione non costituisce, dunque, una soluzione valida alla situazione attuale. Perciò esprimiamo la nostra preoccupazione di fronte all’annuncio delle autorità sia italiane che maltesi di voler prendere provvedimenti contro il capitano e l’equipaggio della nave da soccorso Lifeline.

In qualità di organizzazioni rappresentanti la società civile italiana e maltese, ribadiamo il principio secondo cui qualsiasi contrasto politico relativo alla gestione della migrazione non può e non deve, in nessun modo, vedersi risolto a costo della violazione di norme internazionali e mettendo a rischio la vita e l’integrità fisica delle persone. Gli obblighi relativi alla salvaguardia dei diritti umani e all’assistenza umanitaria dovrebbero prevalere sempre su ogni considerazione di natura politica.

Pertanto, invitiamo i leader che prenderanno parte alla prossima riunione del Consiglio Europeo ad identificare ed implementare al più presto le misure necessarie ad affrontare l’attuale situazione nel Mediterraneo, tenendo costantemente presenti il principio della solidarietà europea e gli obblighi relativi alla protezione dei diritti umani”.

Il comunicato è stato rilasciato da: aditus foundation, African Media Association Malta, Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI), CONCORD Italia, Coordinamento Italiano NGO Internazionali (CINI), COSPE Onlus, Foundation for Shelter and Support to Migrants, Integra Foundation, Jesuit Refugee Service Malta, Kopin, LIBICO, Link 2007, Malta Emigrants’ Commission, Migrant Women Association Malta, Moviment Graffitti, People for Change Foundation, Platform of Human Rights Organisations in Malta (PHROM), SOS Malta, SKOP, Terre des Hommes – Italy.

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