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IL TERZO SETTORE E’ CRESCIUTO: MA IL LEGISLATORE NON SE N’E’ AVVEDUTO

Il terzo settore è cresciuto in maniera esponenziale in questi ultimi anni. Ha offerto un forte contributo al processo democratico nel nostro Paese ed al suo percorso di costituzionalizzazione. E’ attualmente il settore che presenta il maggiore sviluppo dal punto di vista occupazionale. Nel suo essere “altro” dallo Stato e dal mercato ha mostrato la grande capacità della società italiana di autostrutturarsi. Passaggi importanti che il legislatore non ha letto sinora con sufficiente attenzione e di cui ora deve prendere atto.
Così Edoardo Patriarca al Seminario di Studio “Per una riforma del diritto di associazioni e fondazioni” promosso dalla Fondazione della Camera dei Deputati.
Tre sono le questioni principali che toccano il terzo settore adesso e la cui analisi e capacità di risposta da parte del legislatore ne potranno dichiarare o meno un nuovo impulso ed un futuro ulteriore sviluppo:
1) L’urgenza di una riforma del libro I del Codice Civile che riconosca questo nuovo protagonismo. La rappresentanza del tessuto forte della società italiana – il “cosmo terzo settore” come è stato definito – assume dignità di riforma costituzionale. E su questo tema la proposta Vietti pare un buon punto di partenza;
2) L’abbandono della via che abbiamo sinora seguito, “forzando” in qualche modo il sistema, delle leggi speciali: è accaduto negli anni ’90, accade ora con la legge sull’impresa sociale e la “più dai meno versi”. Adesso è il momento di guardare ad una legge quadro di sistema che rispetti pluralità e diversità.
3) L’introduzione di una cornice tributaria e fiscale certa, consona alla mutata situazione storica ed alle nuove esigenze sociali, ed in grado di contribuire a rendere il terzo settore italiano autonomo e volano di occupazione.

comunicato stampa 03/05
Roma, 20 gennaio 2005

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