Prevenzione vaccinale delle meningiti in Europa
18 Settembre 2006“La meningite è la malattia che più spaventa i genitori italiani eppure le politiche di prevenzione nel nostro Paese risentono fortemente degli effetti negativi del ‘federalismo vaccinale’ che crea una situazione senza eguali in Europa”.
Così Maria Rita Munizzi, presidente del Moige – Movimento Italiano Genitori, anticipa il contenuto del suo intervento, atteso per le 11.00 di questa mattina ora locale, al meeting annuale del COMO, la confederazione mondiale delle organizzazioni contro la meningite, che si terrà oggi e domani e New York. Il Moige partecipa al meeting del COMO in qualità di componente del direttivo mondiale e membro fondatore; per l’occasione presenterà i risultati della “Ricerca sulla prevenzione vaccinale delle meningiti in Europa”.
“In Italia – spiega la presidente del Moige – il processo di devolution ha avuto sulle politiche di prevenzione vaccinale un effetto negativo sconosciuto a paesi che pure sono caratterizzati da una forte autonomia regionale, come Germania e Svizzera. Così, nonostante il Ministero della Salute abbia approvato nel marzo 2005 il nuovo Piano Nazionale Vaccini (PNV), che include tra le vaccinazioni raccomandate quelle contro la meningite da pneumococco e meningococco C, a distanza di oltre un anno meno della metà delle regioni si sono adeguate a tale raccomandazione e la prevenzione vaccinale in Italia rimane a ‘macchia di leopoardo’ ”.
Dalla ricerca presentata dal Moige emerge che solamente 9 regioni sono pienamente in linea con il nuovo PNV: Veneto, Liguria, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Basilicata, Emilia Romagna, Molise e Calabria. Queste offrono sia la vaccinazione contro lo pneumococco che quella contro il meningococco C con politiche attive e gratuitamente a tutti i nuovi nati (vaccinazione universale).
Oltre a queste sono parzialmente in linea con il Pnv la Sicilia, che vaccina universalmente contro lo pneumococco ma che offre l’antimeningococco solo alle categorie a rischio e la Toscana che, al contrario, vaccina universalmente contro il meningococco c ma non contro lo pneumococco.
Assai diversificata la situazione nelle altre regioni, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione della meningite da pneumococco.
“Colpisce in maniera negativa il comportamento di due delle più grandi regioni italiane, la Lombardia e il Piemonte che hanno solo primati negativi per quanto riguarda la lotta alle meningiti e non offrono universalmente le vaccinazioni contro pneumococco e meningococco. Ciò – dice la presidente del Moige – nonostante un’incidenza epidemiologica molto elevata: su 141 casi di meningite da pneumococco verificatisi in Italia 40 sono stati registrati in Lombardia e 29 in Piemonte, in tutto 69 casi che corrispondono al 49% del totale*. Non molto diversa la situazione riguardo al meningococco, su 102 casi nazionali 24 si sono verificati in Lombardia e 14 in Piemonte, in tutto 38 casi che corrispondono al 37,2% dei casi nazionali. Da notare anche – aggiunge la presidente – come Piemonte e Lombardia, nonostante rimangano isolate tra regioni (Veneto, Liguria, Valle d’Aosta, Emilia Romagna) o Paesi (Svizzera, Francia e Germania) che hanno raccomandato e conseguentemente applicano la vaccinazione universale pneumococcica, continuino a negare la vaccinazione universale”.
“Altro dato significativo, solo per citare un esempio, è che in Germania è bastata un’incidenza di 11 casi/100.000, per implementare il programma di vaccinazione universale contro lo pneumococco – dice la Munizzi – mentre in Italia, un dato di 62 casi/100.000 bambini < 5 (Fonte: Piano Nazionale Vaccini 2005 – 2007) anni non viene ritenuto da regioni come Lombardia e Piemonte tale da giustificare l’avvio di una procedura di vaccinazione universale”.
Prendendo ad esempio la vaccinazione contro la meningite da pneumococco, che può essere fatta a partire dal 3° mese di vita insieme alle vaccinazioni di base vediamo che:
– è universalmente raccomandata a tutti i nuovi nati in: Grecia, Francia, Svizzera, Germania, Olanda,Inghilterra, Norvegia, Belgio e Italia. Tra tutti questi paesi solo in Italia esistono regioni che, in forza del federalismo vaccinale, non si adeguano a tale raccomandazione ministeriale.
– è ‘raccomandata dai medici pediatri’ per i bimbi con meno di 5 anni in: Spagna, Portogallo, Svezia e Finlandia. In questi paesi la raccomandazione dei pediatri è applicata uniformemente, senza che alcuna Regione o Ente Locale si discosti dall’uniformità vaccinale.
“Siamo qui a New York – aggiunge la presidente del Moige – perché crediamo che contro la meningite si possa fare molto di più e perché di fronte alla situazione italiana non possiamo tacere; in gioco c’è il diritto alla salute dei nostri figli. Cogliamo dunque questa importante e autorevole occasione per denunciare la dicotomia tutta italiana tra le indicazioni ministeriali e il comportamento pericolosamente inadempiente di alcune regioni, che così facendo ledono il diritto alla salute di tutti i bambini creando iniquità sul piano sociale e inficiando con il loro comportamento anche gli sforzi delle altre regioni, poiché, dal punto di vista epidemiologico, l’effetto della vaccinazione a macchia di leopardo non può che causare un abbassamento generale della copertura vaccinale nazionale. L’Europa – conclude la Munizzi – è ormai, per la mobilità dei suoi cittadini, un unico grande paese; il comportamento isolato e difforme di certe regioni in tema di vaccinazioni rappresenta per tutti un fattore di rischio”.
*Dai dati epidemiologico del Simi – Sistema Informatizzato Malattie Infettive, dati non definitivi aggiornati al 28 luglio 2006.