INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
04 Dicembre 2009Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica
Venerdì 4 e sabato 5 dicembre 2009
Aula Magna Fac. Lettere e Filosofia Roma Tre
Via Ostiense 234 – Roma
“E convinciamoci noi tutti che il volontariato – come ha detto il ministro Sacconi – non è un ambito accessorio della nostra convivenza, ma ne è linfa vitale, e costituisce, aggiungo, un elemento distintivo della qualità della nostra democrazia e del nostro vivere sociale”.
Così il Presidente della Repubblica nel suo discorso rivolto agli esponenti delle associazioni di volontariato e di terzo settore riuniti in udienza al Quirinale. All’incontro erano presenti anche i Ministri Sacconi e Maroni.
“Questa seconda assemblea nazionale si pone in un momento di crisi non solo economica ma soprattutto culturale e per questo noi crediamo che ci sia un grandissimo bisogno di riaffermare i valori di gratuità, libertà, solidarietà per la costruzione di una cultura dell’accoglienza e di una democrazia partecipata per tutti, valori che sono fondanti del volontariato e di quanti hanno scelto e scelgono questo servizio”.
Così Emma Cavallaro, presidente della ConVol, nel suo intervento fatto anche a nome di Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore, Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato, e Marco Granelli, presidente di CSVnet, promotori dell’Assemblea del Volontariato che si apre oggi a Roma.
Di seguito riportiamo alcuni punti significativi del discorso nel quale il Presidente della Repubblica ha affrontato numerosi temi rilevanti per tutta la realtà del terzo settore e del volontariato. “Attenzione. I mezzi di comunicazione e noi stessi che lavoriamo nelle istituzioni siamo spesso troppo assorbiti dai comportamenti litigiosi, o comunque poco cooperativi, che caratterizzano la nostra società politica, e non guardiamo con sufficiente attenzione alle espressioni della nostra società civile, in particolare a quelle forme di aggregazione e associazione volontarie che sono capaci di favorire la coesione sociale. Dovrebbe costituire, invece, ragione di orgoglio e di conforto per il nostro paese la loro capacità di produrre ricchezza sia materiale sia morale, il loro vero e proprio potenziale di innovazione”.
“Anzi, sulla strada della cooperazione tra associazioni bisognerebbe fare ulteriori passi avanti. Infatti, il nostro non è solo un paese di piccole imprese, è anche un paese di piccole associazioni di volontariato, perciò ancora più utile e meritoria è l’attività di coordinamento e prestazione di servizi svolta dai gruppi promotori di questo incontro”.
“E non è solo questa la parte che chi governa è chiamato a fare. Occorre non solo non togliere ossigeno al mondo del volontariato garantendo le risorse ad esso destinate, ma bisogna anche alleggerirlo da gravami burocratici che consumano troppo tempo e preziose energie, come spesso lamentano le stesse organizzazioni. E, sullo sfondo, è necessario che procedano le iniziative di legge presentate da parlamentari di tutti gli schieramenti, volte a stimolare la revisione di un quadro normativo diventato eccessivamente complesso e spesso confuso”.
DOCUMENTO FINALE DELL’ASSEMBLEA DEL VOLONTARIATO ITALIANO
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