Le sfide dell’Italia che investe sul Futuro – Libro Verde del Terzo Settore (mag. 2010)
13 Maggio 2010Questo documento viene redatto dal Forum Nazionale del Terzo Settore per dare inizio ad un dibattito, che auspichiamo ampio e partecipato, con l’obiettivo di giungere, al termine del percorso, a definire le nuove strategie del Terzo Settore in questa fase, successiva al riconoscimento formale del proprio ruolo e del valore della sussidiarietà, caratterizzata da problematiche e sfide in larga parte inedite.
Esso è rivolto a tutte alle organizzazioni del Terzo Settore, parti sociali, organizzazioni religiose e ecclesiali, Università e centri di studio e ricerca, Istituzioni e sistema delle autonomie locali interlocutori internazionali, dai quali auspichiamo un contributo di pensiero per lo sviluppo ed il consolidamento del Terzo Settore.
Il documento è quindi aperto alla discussione pubblica per un periodo di alcuni mesi.
Contributi scritti potranno essere inviati al Forum via posta o, preferibilmente, via email a forum@forumterzosettore.it
Sintesi
Il Paese
Il Paese sta affrontando diverse criticità, fra le quali:
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l’indebolirsi dei legami sociali, che porta i cittadini a provare crescente difficoltà nel “fare comunità”; società frammentata, incapace di anteporre l’idea del bene comune agli interessi particolari; diffuso sentimento di insicurezza e di sfiducia;
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il riproporsi della “questione sociale”, dovuta ad un rapido e progressivo peggioramento delle condizioni di vita di persone e famiglie,;
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la crisi dei tradizionali strumenti della rappresentanza, tanto politica (fine dei partiti di massa e persino d’opinione) quanto sociale, con progressiva erosione del senso di appartenenza al Paese e conseguente diminuzione della partecipazione attiva dei cittadini e degli spazi di democrazia diretta.
Siamo di fornte alla crisi di un modello di sviluppo che interroga su almeno 3 livelli:
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culturale: cultura egoistica e individualistica sempre più pervasiva vs una cultura della fraternità e solidarietà, dell’accoglienza; crisi delle agenzie formative;
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politico: crisi della rappresentanza; crisi della capacità di intervenire ed incidere;
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economico: un sistema globalizzato e finanziarizzato che ha reso l’uomo mezzo e non fine dell’agire economico, tanto da portare a dire che occorre “ricivilizzare l’economia”.
Il Terzo Settore
Il Terzo Settore – inteso come l’insieme delle esperienze private di attività non profit svolte dai cittadini organizzati democraticamente in azioni di volontariato, promozione sociale, cooperazione sociale, ONG, etc. – è una esperienza che è andata crescendo negli ultimi decenni non solo in Italia ma nell’intera Europa.
Di fronte al mutato scenario il Terzo Settore è chiamato a interrogarsi per ridefinire e/o riaffermare la propria identità e il proprio ruolo (TS prestazionale vs TS promozionale) – cfr. art. 2 e 4 Costituzione (formazioni sociali che promuovono la sviluppo della persona) avviando una stagione costituente, che sia stimolo anche ad una stagione costituente del mondo politico, economico, sociale.
Un primo obiettivo è la crescita di consapevolezza nel Terzo Settore della sua capacità di essere attore sociale che – dando voce ai cittadini organizzati ed anche a coloro che non hanno voce, pur nella frammentarietà della sua esperienza – deve sapersi offrire come luogo di discussione critica e di definizione e realizzazione di un più umano e sostenibile modello di società.
Le diverse sfide del Terzo Settore
Il terzo settore è chiamato ad interrogarsi lungo diverse linee, fra le quali:
– Visibilità e trasparenza del terzo settore verso tutti gli stakehoder;
– Rappresentanza e rapporto con le istituzioni: la democrazia partecipativa (quella realizzabile tutti i giorni) come supporto alla democrazia rappresentativa; la sussidiarietà (cfr. art. 118 Costituzione);
– Di fornte alla globalizzazione, il TS è promotore di un modello di sviluppo sostenibile centrato sulla persona, che richiama tutti gli attori sociali a diversi rapporti politici, economici, sociali;
– Terzo settore, luogo di rilancio della cultura della cittadinanza attiva e della solidarietà, promozionale della persona; luogo che affronta l’emergenza educativa quale presupposto essenziale per superare la crisi sociale e morale che attraversa il Paese;
– Terzo settore per ridefinire lo spazio economico, il concetto stesso di impresa (strumento – e non fine – teso non solo più alla massimizzazione del profitto) e del lavoro; il ruolo pre-economico (creazione di capitale sociale) e economico del Terzo Settore; riaffermare il paradigma per cui l’economia è strumento dell’uomo e non viceversa;
– Terzo Settore e sicurezza, intesa come diffusione e stabilizzazione della legalità sul territorio in cui si vive;
– Terzo settore quale attore del nuovo welfare, che punta su: centralità della persona; welfare non risarcitorio ed assistenzialistico ma promotore di opportunità e di autonomia; un welfare equo, capace cioè di porre in equilibrio universalismo dei diritti e selettività, quanto al grado di compartecipazione alla spesa;
– Immigrazione: per rilanciare politiche e pratiche di l’accoglienza, l’orientamento, l’inserimento economico, la fuoriuscita dalla condizione di irregolarità;
– Famiglia: Terzo settore per affrontare le problematiche dello sviluppo familiare e le età della vita;
– Uno nuovo quadro normativo coerente che valorizzi e promuova il protagonismo dei cittadini organizzati (cfr. art. 118 Costituzione in tema di sussidiarietà).
Aprile 2010