Forum Ligure Terzo Settore – DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE (DGR)
22 Luglio 2011La Giunta Regionale ligure ha approvato, venerdì 15 luglio 2011, la Delibera (DGR) sulle “LINEE DI INDIRIZZO IN MATERIA DI RAPPORTI TRA PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI LOCALI E SOGGETTI PRIVATI SENZA FINALITA’ DI PROFITTO”.
Le linee di indirizzo, dopo la premessa e le considerazioni generali, sono articolate sui seguenti punti:
– ESERCIZIO ASSOCIATO DELLA FUNZIONE E GESTIONE ASSOCIATA DEI SERVIZI;
– SERVIZI PUBBLICI LOCALI E SERVIZI STRUMENTALI;
– GLI AFFIDAMENTI;
– COPROGRAMMAZIONE, COPROGETTAZIONE E SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE.
ore.
Una nota di Valerio Balzini, Responsabile dell’Area Tematica sul ruolo del Terzo Settore, del Forum Ligure del Terzo Settore:
Lasciando all’attenta lettura di ciascuno di voi l’individuazione degli aspetti più significativi per le nostre realtà di terzo settore, ci pare importante sottolineare alcune considerazioni rilevanti.
1) la DGR, pur muovendosi in un quadro di rispetto delle competenze degli Enti Locali e delle loro autonomie amministrative e funzionali, dà un’impostazione efficace all’affermazione del “valore pubblico” dell’attività dei soggetti di Terzo Settore.
Infatti, rende possibile e praticabile una relazione di carattere “paritario” tra il settore pubblico e il settore privato-sociale e valorizza le reti locali “miste” nell’ambito delle attività di pianificazione, di programmazione e di co-progettazione.
Starà quindi alla capacità di ogni tavolo concertativo locale utilizzare, politicamente e amministrativamente, quanto previsto dalle linee di indirizzo. A tal proposito, sarà assolutamente necessario mantenere costantemente, al nostro interno, una puntuale informazione reciproca e un costante coordinamento d’azione, per l’implementazione e l’applicazione di quanto sarà possibile realizzare nei territori.
2) per validare l’impostazione del sistema di relazioni e le procedure che ne conseguono (come indicato nelle linee di indirizzo) è chiaro che occorre definire una rappresentanza nel e del terzo settore, cui arrivare, all’interno delle nostre organizzazioni, con un percorso di evidenza pubblica.
Questo ci chiama a essere strutturati, nei fatti – e non solo nella forma -, come soggetti di rappresentanza di interessi generali e non meramente privatistici, rivolti ai soli nostri soci e associati.
Se noi riusciremo a consolidare questo ruolo di rappresentanza generale, di cittadinanza attiva, di costruzione ed evoluzione delle reti di responsabilità solidale (anche attraverso la realizzazione dei tavoli che portino ai “patti di sussidiarietà”), allora saremo effettivamente in grado di far “esplodere” tutte le potenzialità che la DGR ci attribuisce.
3) a livello regionale, la DGR va letta insieme a tutto il quadro normativo di riferimento.
In particolare, la legge regionale 12/2006 “Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari”, in applicazione della L. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”.
Inoltre, va intesa anche come atto propedeutico a successivi atti di revisione normativa, che conseguiranno sulle materie specifiche della cooperazione sociale, della promozione sociale e del volontariato.
4) particolare rilevanza è stata data, in tema di funzione pubblica e di esercizio associato dei servizi, alle nuove potenzialità che possono aprirsi per le cooperative sociali e per altri soggetti non profit, andando a superare la modalità quasi esclusiva dell’appalto – pur anche attraverso l’offerta economicamente più vantaggiosa -, per l’affidamento dei servizi.
Si potranno sperimentare altre forme di partecipazione alla funzione pubblica nella gestione dei servizi, che potranno valorizzare meglio le nostre competenze e capacità.