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IL 5×1000 AL MINISTERO DEI BENI CULTURALI. A RISCHIO UN IMPORTANTE STRUMENTO DI SUSSIDIARIETA’ FISCALE. LA PREOCCUPAZIONE DEL FORUM DEL TERZO SETTORE

Roma 16 febbraio 2012

 

Il decreto legge 98/2011, ha ribadito la possibilità di destinare il 5xmille anche al finanziamento di i attività di tutela e valorizzazione debeni culturali, ma in una forma del tutto inedita. Dal modello per la dichiarazione dei redditi 2012, reso noto in questi giorni, emerge che l’applicazione della norma abbia stravolto il principio alla base dell’istituto del 5×1000 e cioè la libertà dei cittadini di scegliere e sostenere un ente non profit che svolge attività di grande rilevanza sociale.

Da quest’anno questo diritto viene negato o per lo meno molto attenuato, in quanto, per le attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali è il Ministero della Cultura che incassa le risorse per poi distribuirle ad enti ed associazioni sulla base di propri criteri che dovranno essere successivamente determinati da un decreto.

 

E’ un fatto gravissimo e inaccettabile – sostiene il Portavoce del Forum, Andrea Olivero. La libertà dei cittadini di scegliere a chi devolvere il 5xmille nella propria dichiarazione dei redditi deve essere garantita. Fino ad oggi infatti questo strumento ha permesso ai contribuenti di sostenere organizzazione con diverse finalità, dal sociale, alla ricerca scientifica e sanitaria, rispettandone sempre la discrezione e la volontà. Ci chiediamo inoltre con preoccupazione quali saranno i criteri che definiscono le modalità di ripartizione delle risorse alle organizzazioni da parte del Ministero, dal momento che non sono ancora stati resi noti”

“Il 5xmille è stato uno strumento molto utilizzato dai contribuenti negli anni scorsi, ma ridurre pesantemente la libertà di scelta può far venir meno la loro fiducia e quindi la motivazione ad avvalersene. Così facendo il 5xmille perde completamente di senso.”

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