CIPSI – Il Ministro Riccardi risponde alla lettera aperta sui diritti dei bambini/e che lavorano e vivono in strada
17 Maggio 2012COMUNICATO STAMPA
17 maggio 2012 – Il Ministro Riccardi risponde alla lettera aperta inviata all’Onu sui diritti dei bambini/e che lavorano e vivono in strada.
Il Ministro per la cooperazione e l’integrazione sottolinea l’importanza di prendere in esame, nella tutela dei diritti dei bambini/e che lavorano e vivono in strada, tutto il ricco patrimonio esperienziale e culturale maturato negli anni.
La lettera inviata all’Onu, sostenuta dal Cipsi, contiene un appello di 74 esperti di tutto il mondo affinché si ponga l’attenzione sul tema dei diritti economici, sociali e culturali di questi bambini.
Il Ministro per la cooperazione e l’integrazione Andrea Riccardi, ha inviato una risposta alla lettera-appello indirizzata alle Nazioni Unite da 74 esperti di tutto il mondo per porre l’attenzione sul tema dei diritti economici, sociali e culturali dei bambini/e che vivono in strada, sostenuta anche dal Cipsi – Coordinamento di associazioni di Solidarietà e Cooperazione Internazionale. “Il Ministro – si legge nella lettera di risposta – ritiene auspicabile che l’encomiabile sforzo, sostenuto dall’Alto Commissario per i Diritti Umani per far fronte al riconoscimento dei diritti dei bambini di strada, prendesse in esame tutto il ricco patrimonio, esperienziale e culturale, maturato negli anni. Ciò permetterebbe di costruire una cornice più flessibile di riferimento, che possa tenere presente i diversi approcci con i quali si è tentato di affrontare una questione così delicata e complessa”.
“Concordiamo con quanto affermato dal Ministro – commenta il presidente del Cipsi Guido Barbera – in particolare sulla necessità di costruire un quadro flessibile di riferimento rispetto tale fenomeno, poiché l’esperienza dei bambini/e che vivono e lavorano in strada include tanti punti di vista, tra cui gli sforzi e le lotte per far fronte nella vita quotidiana ad un ambiente avverso, sviluppando relazioni solidali con altri bambini e adulti”.
Ricordiamo che la lettera-appello è stata inviata in occasione della 19sima sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite sui diritti umani, nell’ambito della quale è stato presentato il nuovo “Rapporto mondiale sui bambini/e che lavorano e vivono in strada”. “L’eliminazione di questo fenomeno – sottolinea Barbera – è una sfida enorme che deve coinvolgere l’intera umanità e che richiede interventi a 360 gradi, di socializzazione, aiuti economici alle famiglie, educazione primaria gratuita ecc. La dignità dell’essere umano riguarda la vita nella sua interezza. Ancor di più, il rispetto dei diritti dei bambini passa necessariamente per il riconoscimento della loro dignità in ogni ambito, sociale, economico, culturale”.
Cristiano Morsolin, in rappresentanza dei 74 firmatari, ha sottolineato: “È significativo che questo percorso di incidenza politica coinvolga esperti di fama mondiale, che hanno avuto incarichi di primo piano a livello Onu come Jaap E. Doek – presidente del Comitato Onu per i diritti del bambino (2001-2007), Nigel Cantwell – Fondatore DNI, Vernor Muñoz – relatore speciale Onu per il diritto all’educazione (2004-2010), prof. Mascia e Papisca – Centro Diritti Umani dell’Università di Padova).
Esistono tanti punti di vista sulle questioni relative alla vita dei bambini/e che vivono e lavorano in strada. La costruzione di un quadro adeguato e flessibile di riferimento sarebbe possibile attraverso una rete di esperti (provenienti, ad esempio, dal mondo universitario, dalle associazioni specializzate della società civile e dalle agenzie Onu) che lavorino insieme. Negli anni ’90 questo dialogo è stato portato avanti dal Gruppo di lavoro internazionale sul lavoro minorile IWGCL. I firmatari della lettera ritengono necessario andare avanti in questa direzione”.
“Per questo motivo – conclude Morsolin – qui in America latina abbiamo iniziato a realizzare ricerche e indagini sociologiche su casi specifici del fenomeno dei bambini/e in situazione di strada e lavoratori, comparando l’analisi in vari paesi con contesti socio-culturali differenti, evidenziando percorsi di emancipazione infantile”.
Per informazioni: Cristiano Morsolin, mail: morsolin2006@yahoo.com .
Solidarietà e Cooperazione Cipsi, tel. 06.5414894, mail: ufficiostampa@cipsi.it, web: www.cipsi.it.