Spending Review: il 5 per mille 2013 c’è
01 Agosto 2012Aggiornamento al 1.08.2012Tra le misure contenute nel DL 6 luglio 2012 n. 95, art.23 comma 2, che ha ottenuto la fiducia al Senato, c’è la conferma del 5 per mille per il prossimo anno -2013 -, con tetto di400 milioni di euro messi a bilancio.
Riportiamo un articolo del 12.07.2012 tratto da: nonprofitonline.it
Sul supplemento ordinario n. 141 alla Gazzetta Ufficiale n. 156 del 6 luglio scorso è stato pubblicato il Decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95 recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” (cosiddetto “Spending review 2” per differenziarlo dal decreto-legge 7 maggio 2012 n. 52 cosiddetto “Spending review”), che è subito entrato in vigore.
Sul supplemento ordinario n. 141 alla Gazzetta Ufficiale n. 156 del 6 luglio scorso è stato pubblicato il Decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95 recante “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” (cosiddetto “Spending review 2” per differenziarlo dal decreto-legge 7 maggio 2012 n. 52 cosiddetto “Spending review”), che è subito entrato in vigore.
Il decreto approvato dal governo vale 4,5 miliardi quest’anno, 10,5 il prossimo e 11 miliardi a partire dal 2014: 26 miliardi di risparmi nel triennio 2012-2014, dei quali almeno 16 saranno però assorbiti dal rinvio e dalla riduzione degli aumenti Iva già decisi. La tassa doveva salire di 2 punti a ottobre, e di un altro mezzo punto dal gennaio 2014, ma con questa prima manovra l’aumento di due punti slitta a luglio del 2013 e dal gennaio 2014 si prevede una riduzione di un punto.
Una parte delle risorse ricavate da questa prima tornata di spending review saranno destinate al finanziamento di spese che non erano ancora coperte nel bilancio.
Solo per il 2013 ci sono un miliardo per le missioni di pace, 400 milioni per l’autotrasporto, 103 milioni per i libri gratuiti di testo, 90 per le Università private, oltre al rifinanziamento per 700 milioni del cosiddetto Fondo Letta, il fondone di Palazzo Chigi per gli imprevisti. Poi ci sono 1,2 miliardi di euro, a partire dal 2013, per coprire i costi dei nuovi 55 mila esodati emersi dalla verifica dopo la riforma Fornero. E sono stati confermati anche 400 milioni per il 5 per mille.
2. Le disposizioni di cui all’articolo 2, commi da 4-novies a 4-undecies, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, relative al riparto della quota del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche in base alla scelta del contribuente, si applicano anche relativamente all’esercizio finanziario 2013 con riferimento alle dichiarazioni dei redditi 2012. Le disposizioni contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 23 aprile 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 131 dell’8 giugno 2010, si applicano anche all’esercizio finanziario 2013 e i termini ivi stabiliti relativamente al predetto esercizio finanziario sono aggiornati per gli anni: da 2010 a 2011, da 2011 a 2012, da 2012 a 2013 e da 2013 a 2014. Le risorse complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille nell’anno 2013 sono quantificate nell’importo di euro 400 milioni. Le somme non utilizzate entro il 31 dicembre di ciascun anno possono esserlo nell’esercizio successivo.
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