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DALLA FONDAZIONE CON IL SUD, BANDO DA 2,4 MILIONI PER INNOVARE LE CARCERI DEL MEZZOGIORNO

La Fondazione con il Sud lancia un bando da 2,4 milioni di euro per “progetti speciali e innovativi” a favore dei detenuti e delle loro famiglie nelle regioni meridionali. Invito rivolto a cittadini e organizzazioni, sia non profit che pubbliche, con scadenza il 12 aprile.

Le Idee Progettuali devono essere presentate alla Fondazione CON IL SUD entro il 12 aprile 2013, illustrando sinteticamente l’intervento proposto, l’innovatività della metodologia da applicare, indicando i beneficiari e i partner. Gli interventi dovranno essere realizzati nelle sei regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Verranno valutate positivamente le idee che, tra i requisiti richiesti, sappiano anche garantire, a progetto ultimato, la potenziale continuità e sostenibilità delle attività proposte. La Fondazione provvederà, dopo un processo di verifica e valutazione di tutte le Idee Progettuali ricevute e considerate ammissibili, alla pre-selezione di quelle ritenute maggiormente in linea con lo spirito dell’iniziativa. Le idee pre-selezionate dovranno poi essere convertite in progetti esecutivi attraverso la presentazione di una proposta di progetto più dettagliata e completa.

L’iniziativa Carceri vuole essere una risposta allo “stato di emergenza” decretato dal presidente del Consiglio dei ministri nel 2010, spiega la Fondazione -, a causa del sovraffollamento e del degrado delle carceri italiane. “Sono circa 66 mila i detenuti reclusi nei 206 istituti di pena italiani (oltre 25 mila nelle sei regioni meridionali) – spiega la nota della Fondazione -, a fronte di una capienza regolamentare di 47 mila posti. Per questo, l’Italia è stata condannata più volte dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo per trattamenti degradanti e inumani ai detenuti”. Una situazione complessa a cui si sommano altre problematiche proprie del detenuto “in particolar modo la perdita del proprio ruolo nella società e nella propria famiglia – aggiunge la Fondazione -, con la conseguente privazione dei più elementari punti di riferimento esterni. Nel caso di carcerati con prole (nel Mezzogiorno il 47,8% dei detenuti è genitore), la perdita del proprio ruolo nei riguardi dei figli, il senso di inadeguatezza e la completa deresponsabilizzazione rendono più difficile un compito già altrimenti complicato”.


Info e documentazione su www.fondazioneconilsud.it

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