FOCSIV – Siria “Sono nostri fratelli, non lasciamoli soli”
10 Gennaio 2014COMUNICATO STAMPA
Roma, 10 gennaio 2014. In vista della Conferenza di pace sulla Siria che si terrà il 22 gennaio a Montreux, in Svizzera, la FOCSIV torna a fare sentire la sua voce in difesa dei diritti umani del popolo siriano.
“Da cristiani ci sentiamo in dovere di ribadire che tutti i siriani di qualunque religione sono nostri fratelli – dice il Presidente FOCSIV Gianfranco Cattai –. Per questo denunciamo il dramma del popolo siriano e ricordiamo l’importanza di non lasciarlo solo anche con iniziative di solidarietà per la difesa dei diritti umani dei siriani e delle siriane in tutto il mondo. E’ nostro dovere non essere indifferenti a tanta sofferenza e crudeltà che da troppo tempo colpisce una intera popolazione. Il mondo non può accettare indifferente che una intera generazione di siriani vada perduta”.
Impegnata nella difesa e promozione dei diritti umani e di una cultura autentica della pace contro ogni forma di violenza, la Federazione è presente da diversi anni con alcuni Soci nell’area medio orientale, in particolare in Libano, Turchia, Giordania e Kurdistan; e direttamente in Siria attraverso l’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice a cui appartiene il Socio Vides e attraverso i fratelli maristi del Socio Fmsi.
Come spiega fratel Mario Meuti, direttore della Fondazione marista per la solidarietà internazionale “attualmente come Fmsi siamo ad Aleppo attraverso un gruppo di oltre 50 volontari cattolici e musulmani coordinati da tre fratelli maristi siriani che sosteniamo con le offerte ricevute da vari donatori. Proprio loro ci raccontano come a due anni e mezzo dall’inizio del conflitto nella politica interna siriana non sia cambiato nulla: due fazioni continuano a lottare senza vincitori né vinti, una economia in rovina, un settarismo e un estremismo floridi e nessun segnale di soluzione del conflitto. Al contrario la situazione umanitaria è catastrofica”.
“Riponendo grande speranza nel prossimo viaggio di Papa Francesco in Terra Santa, il nostro pensiero va in questo momento a tutte le vittime siriane, ai due vescovi, alle suore e ai religiosi rapiti che speriamo di vedere riemergere presto dal silenzio che li avvolge. Ci rivolgiamo infine ai delegati e ai Paesi che parteciperanno alla Conferenza di pace del 22 gennaio a cui chiediamo di agire con coscienza per l’apertura di corridoi umanitari fino alle zone assediate, per il rilascio dei prigionieri politici e la creazione ed il sostegno ad un governo di transizione che non includa criminali di guerra” dice Cattai.
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