Arci – Giornata Mondiale del Rifugiato. Basta scuse e lacrime di coccodrillo: dignità e diritti per i rifugiati, canali d’ingresso umanitari
19 Giugno 2014Il 2014 non ha dovuto aspettare l’estate per avere notizia di arrivi continui sulle coste italiane. La tragedia dello scorso 3 ottobre ha smosso le coscienze e forse anche la capacità dei legislatori italiani di trovare la copertura finanziaria: grazie all’operazione Mare Nostrum le morti in mare sono diminuite drasticamente.
Diminuite, ma non cessate.
Si continua a morire per raggiungere un paese sicuro. Sulle quasi 60mila persone arrivate in Italia nei soli primi 6 mesi di quest’anno si ha notizia certa di almeno 300 morti. Le stime chissà a quanto potrebbero arrivare.
Basta!
Non possiamo e non vogliamo accontentarci.
Adesso abbiamo anche gli ‘sbarchi’ nei parcheggi dei pullman delle periferie metropolitane. Dove migranti, appena sopravvissuti a un indegno – per le condizioni alle quali sono costretti – viaggio in mare, sono lasciati senza nulla: niente cibo, niente abiti, nessun orientamento e naturalmente nessuna accoglienza.
Meno del 50% delle persone arrivate in Italia in cerca di protezione è stato foto segnalato: siamo diventati un paese di transito ma questo non è affatto un vanto. L’incertezza del diritto che caratterizza il nostro sistema asilo – o forse sarebbe meglio dire non sistema – fa sì che nessuno voglia imbattersi nella lungaggini delle nostre procedure, nel rischio di rimanere in un CARA per un anno o in un hotel o trattenuto in un CIE o, ma bisogna esser fortunati, in un centro SPRAR.
Sbracciamoci pure per chiedere all’Europa una risposta collettiva, comunitaria alla richiesta di protezione che raccogliamo nelle nostre acque, ma smettiamola di farci raccontare che noi la nostra parte la facciamo e pure bene!
In occasione di questo 20 giugno facciamo appello alle forze politiche, al governo tutto e ai parlamentari affinché venga immediatamente potenziata la rete di disponibilità degli enti locali e delle organizzazioni sociali in via ordinaria, all’interno dello SPRAR, assumendo le responsabilità che competono a un grande Paese, crocevia del Mediterraneo e dei flussi che lo attraversano.
Chiediamo inoltre che l’Europa apra canali d’ingresso umanitari, evitando così che le persone in cerca di protezione siano obbligate a imbarcarsi dal nord africa rischiando la propria vita e pagando un prezzo troppo caro per sè e i propri cari.
Sia finalmente resa giustizia ai tanti morti causati da leggi ingiuste e a quei rifugiati che vivono in condizioni di esclusione dopo essere arrivati in Italia alla ricerca di un futuro più sicuro.
Roma, 19 giugno 2014
UFFICIO STAMPA
Via dei Monti di Pietralata, 16
Andreina Albano
Tel. 06 41609267 – 348 3419402