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Lazio: il volontariato cresce, ecco i servizi che lo supportano

Rilevazione annuale dei Centri di servizio per il Volontariato Cesv e Spes

 Roma, 28 luglio 2014

Sono oltre 2.000 le associazioni a cui i CSV (Centri di Servizio per il Volontariato) del Lazio Cesv e Spes hanno fornito servizi nel 2013. Di queste, 1300 hanno sede a Roma e provincia. La rilevazione annuale offre uno specchio delle esigenze più sentite dalle associazioni, mettendo in luce i servizi di supporto più richiesti ai centri Cesv e Spes.

I Centri di Servizio, infatti, offrono servizi e consulenze gratuite alle associazioni della regione, per supportarne la nascita, il potenziamento dei servizi e la ricerca di nuovi volontari.

Il trend generale del Lazio mostra il segno più: le associazioni di volontariato sono in crescita. Lo confermano i dati Istat[1]  e quelli del Registro Regionale, che ha visto le associazioni iscritte raggiungere quota 2267.

«Noi pensiamo di avere dato un buon contributo a questa crescita. I Centri di Servizio sono per il volontariato, ma soprattutto con il volontariato, a partire da quando le associazioni nascono e devono stendere lo statuto, fino a quando si pongono come interlocutrici dei decisori politici. E sappiamo bene che, se con una magia facessimo sparire i volontari, il tessuto sociale dei nostri territori si dissolverebbe», dice Francesca Danese, presidente di Cesv. «Il volontariato non è solo un aiuto a chi è in difficoltà o un elemento di tutela dei beni comuni, ma anche un motore di sviluppo economico e culturale. Quando cresce, cresce tutta la comunità», sostiene Renzo Razzano, presidente di Spes.

LE CONSULENZE E I SERVIZI GRATUITI

I servizi più richiesti sono l’assistenza e le consulenze amministrative, fiscali, legali e giuridiche, di cui hanno usufruito circa 1.500 associazioni. Oltre 400 hanno usufruito delle consulenze per la progettazione, anche in vista della partecipazione a bandi con il duplice obiettivo di migliorare i servizi e di raccogliere finanziamenti. 350, hanno chiesto sostegno per la comunicazione e la promozione di eventi ed iniziative di vario tipo.

Qualificante per i centri è anche l’impegno nel campo della formazione: hanno organizzato 48 percorsi formativi cui hanno partecipato 463 associazioni. E per quanto riguarda il servizio civile, nel 2O13  sono stati impegnati 180 volontari che hanno svolto il servizio in 69 associazioni di volontariato. 132 associazioni, infine, hanno usufruito gratuitamente dei locali messi a disposizione dai Centri di servizio per riunioni, seminari, eventi.

LA PARTECIPAZIONE E IL LAVORO DI RETE

250 associazioni partecipano alle reti territoriali e tematiche: i CSV infatti puntano molto sul lavoro di rete, che le aiuta ad essere più efficaci nelle loro azioni e a contare di più nell’interlocuzione con le Istituzioni e le Amministrazioni.

Per questo, anche quest’anno hanno sostenuto la Conferenza Regionale del volontariato del Lazio, organismo rappresentativo che costituisce un’esperienza quasi unica in Italia: agli incontri organizzati dalla Conferenza nel 2013, a livello regionale e nei territori, hanno partecipato 459 Odv.

L’impegno di Cesv e Spes   per far crescere la cultura della solidarietà e promuovere il volontariato si è concretizzato inoltre nel progetto Trovavolontariato che aiuta i cittadini interessati a inserirsi in una associazione. Sono state coinvolte finora 335 associazioni su tutto il territorio del Lazio e sono stati svolti 816 colloqui individuali che hanno portato ad inserire oltre 400 volontari. Un altro progetto di promozione del volontariato che i Centri gestiscono da alcuni anni è Scuola e volontariato che propone  iniziative negli istituti scolastici: 311 associazioni sono presenti nel catalogo on line realizzato dai Centri.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale www.volontariato.lazio.it.

[1] La percentuale di popolazione oltre i 14 anni, che svolge attività volontarie è del 13,7% contro la media nazionale del 12,6%;  il numero delle organizzazioni non profit è cresciuto del 33% tra il 2001 e il 2011, contro una media nazionale del 28%.

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