Federconsumatori sui dati Istat
15 Ottobre 2014Comunicato Stampa
Istat: Italia in stagnazione. Il Governo intervenga subito con un piano di rilancio improntato alla crescita dell’occupazione e della domanda interna.
15 ottobre 2014 – L’Istat attesta oggi la fase di stagnazione in cui si trova la nostra economia. Il PIL nel secondo trimestre si conferma in calo, del -0,2% sul mese, del -0,3% sull’anno. Un calo registrato nonostante la decisione, da noi sempre contrastata e condannata, di elevare spaccio, contrabbando e sfruttamento della prostituzione al rango di attività produttrici di ricchezza nazionale.
Il Prodotto Interno Lordo del nostro Paese – aggiunge l’Istituto di Statistica – non cresce più dal secondo trimestre 2011. Dati drammatici, soprattutto se osservati in parallelo all’andamento di altri fondamentali parametri quali i consumi e l’occupazione.
Nell’ultimo triennio, secondo quanto rilevato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, i consumi sono diminuiti del -10,7%, percentuale che equivale a circa –78 MLD di Euro nel mercato. La disoccupazione ha raggiunto livelli mai visti, tendenti al 13% (per non parlare di quella giovanile, che ha superato il 44%).
“Dati che devono far aprire gli occhi al Governo, che è ora chiamato ad operare in maniera urgente e responsabile per una politica economica espansiva che sia in grado di rimettere in moto la domanda di beni, servizi e quindi l’occupazione.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Dal turismo alla valorizzazione delle eccellenze italiane, dalla modernizzazione delle infrastrutture allo sviluppo tecnologico: le linee di intervento sono molte, gli unici elementi che ancora scarseggiano sono il coraggio e la volontà di imprimere un deciso cambiamento di rotta. Il Paese ha bisogno, ora e subito, di un Piano Straordinario, improntato alla crescita ed al lavoro.
Per questo chiediamo al Governo di impiegare tutte le risorse ricavate dai tagli agli sprechi, ai privilegi ed agli abusi, dall’incremento della lotta all’evasione fiscale, nonché dalla vendita di parte delle risorse auree (il 15-20% pari a 10-15 MLD di Euro) per:
– lo stanziamento di congrui investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, a partire dalla banda larga nelle telecomunicazioni;
– l’avvio di un piano strategico per lo sviluppo del turismo;
– l’attuazione di un allentamento del patto di stabilità che consenta la realizzazione di opere infrastrutturali di modernizzazione e messa in sicurezza (in primis per quanto riguarda l’edilizia scolastica).