Il resoconto dell’incontro del Forum Nazionale e di Concord Italia al Parlamento Europeo
10 Novembre 2014Il lobby-tour delle ong italiane a Bruxelles
di Francesco Petrelli
Francesco Petrelli, portavoce Concord Italia racconta per Vita.it i contenuti degli incontri tenuti da un panel di ong italiane con i decision makers europei: «Fra i temi toccati: impresa sociale, immigrazione e la ricostituzione formale in Parlamento dell’Intergruppo europeo “Per l’economia solidale e il Terzo Settore”
Lo scorso 4 e 5 novembre alcune delle maggiori sigle della cooperazione allo sviluppo italiane e il Forum del Terzo Settore hanno realizzato una serie di incontri a Bruxelles con parlamentari e decision makers europei. Qui il resoconto di Francesco Petrelli, portavoce Concord Italia
Si può provare ad avere uno scambio e una interlocuzione costante tra società civile e i parlamentari italiani che siedono a Bruxelles? Si può costruire una relazione alla luce del fatto che per la prima volta con le ultime elezioni è stato compiuto un passo importante, combinando la tradizionale elezione diretta dei deputati europei con la elezione indiretta, attraverso il voto del Parlamento, del Presidente e della Commissione Europea?
Sulla base di queste domande, utilizzando l’opportunità del semestre di presidenza italiana, Concord Italia, la Piattaforma delle ONG di sviluppo, parte della Confederazione delle ONG europee di Concord e il Forum del Terzo Settore hanno proposto ai candidati di tutti i partititi alle ultime elezioni europee un “Manifesto “Verso un Europa solidale“, contenente proposte e impegni su alcuni punti per noi essenziali.
Caratteristica del Manifesto l’integrazione dei temi in una comune visione di sviluppo, per un Europa sociale e solidale: dalla valorizzazione delle economia sociale e del ruolo del Terzo settore, alle politiche lavorative inclusive per tutti , al rispetto degli impegni nella lotta alla povertà nella cooperazione internazionale connesse con particolare attenzione all’ immigrazione .
A pochi mesi dall’insediamento del nuovo Parlamento nei giorni scorsi abbiamo dato seguito alla seconda fase della nostra iniziativa attraverso un “Lobby tour”, nel quale una delegazione composta da Concord Italia, dal Forum del Terzo Settore e dalle maggiori reti e rappresentanze di ONG, ha incontrato a Bruxelles i deputati firmatari del Manifesto o disponibili a confrontarsi sulle nostre proposte. Abbiamo avuto riunioni con 12 eurodeputati italiani delle maggiori “famiglie politiche” europee, riscontrando quasi sempre attenzione e interesse , al di là delle eventuali differenze emerse su alcune questioni.
Citiamo tra gli altri: per il PSE, Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura del Parlamento, Elly Schleyn, componente della Commissione Sviluppo, Patrizia Toia Capo delegazione del PD-PSE, l’Onorevole Cesa della Commissione Esteri UDC-NCD e l’Onorevole Cicu Forza Italia del PPE, Barbara Spinelli, della Lista Tsipras del GUE e Vice Presidente del Parlamento.
Molti i temi trattati partendo dal Manifesto. Le politiche sociali e le politiche per il lavoro, il volontariato e la valorizzazione dell’impresa sociale, i punti prioritari del Semestre italiano sullo sviluppo che saranno affrontati nella prossima riunione dei ministri degli esteri europei a metà dicembre, dalla quale scaturiranno conclusioni importanti. Tra queste, la posizione europea sul processo Post 2015, che avrà un peso rilevante sul round finale dei negoziati, che nel settembre 2015 porteranno alla definizione di una nuova agenda globale che integri effettivamente le dimensioni sociali, economiche e ambientali. Il ruolo degli attori privati nello sviluppo, sfida impegnativa che la società civile deve raccogliere, cogliendone le opportunità, ma proponendo chiare condizioni che indirizzino positivamente il ruolo degli attori economici. Partendo dal riconoscimento, debole attualmente, dell’impresa sociale e delle piccole e medie imprese locali e ponendo chiare obbligazioni, non volontarie, alle grandi imprese multinazionali in termini di rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti umani, il lavoro dignitoso e la salvaguardia ambientale.
Sul tema immigrazione infine sono state espresse preoccupazioni dopo la fine della missione “Mare Nostrum” a favore della missione europea Triton, che ha caratteristiche ancora incerte che rischiano di vanificare l’efficace azione di soccorso svolta dal nostro paese nel 2014. Sulla base di queste preoccupazioni abbiamo proposto la necessità di verificare attraverso la creazione di un meccanismo di monitoraggio l’efficacia della nuova missione, sulla quale il Parlamento può far sentire la propria, chiedendo conto alla Commissione e ai commissari responsabili che il meccanismo di controllo venga istituito, che la situazione sia monitorata e i dati diffusi.
Durante gli incontri, abbiamo chiesto a tutti i parlamentari di consolidare il rapporto e la continuità nello scambio di informazioni rendendolo permanente e di verificare la possibilità di costituire un gruppo di riferimento di deputati italiani sui temi dell’Europa solidale. Al tempo stesso abbiamo anche discusso con molti di loro l’importante opportunità della ricostituzione formale in Parlamento dell’Intergruppo europeo “ Per l’economia solidale e il Terzo Settore”, che sarà votato nelle prossime settimane anche grazie alla spinta di molti parlamentari italiani.
Il primo risultato del nostro Tour è stato quindi soddisfacente anche se siamo consapevoli che una risposta alle domande iniziali è difficile. L’interesse mostrato da parte degli eurodeputati crediamo sia anche frutto di una consapevolezza dei rischi di una distanza che se non colmata possa rendere il loro lavoro isolato e privo di riferimenti con la realtà.
Da parte nostra abbiamo potuto constatare quanto una rappresentanza unitaria nella sua articolazione della società civile organizzata e del Terzo settore, portatrice di esperienze e competenze, possa avere impatto ed essere credibile per gli interlocutori istituzionali a livello di Parlamento Europeo.
L’Europa in una fase così difficile, ha particolarmente bisogno di un rapporto diverso con i propri cittadini, un’iniziativa convinta del Terzo settore e del mondo non-profit italiano è quindi urgente e necessaria.