FTS Emilia Romagna – Richiedenti asilo – volontari: Regione e parti sociali siglano un Protocollo di intesa
28 Settembre 2015Puliranno i sentieri, cureranno i giardini pubblici e si impegneranno nelle tantissime attività promosse dalle associazioni del terzo settore nel nostro territorio regionale. Sono le attività di volontariato che i richiedenti asilo potranno svolgere in virtù del protocollo di intesa siglato da Regione Emilia Romagna, Prefettura di Bologna, Forum Terzo Settore Regionale, Organizzazioni sindacali, Cooperazione sociale e ANCI.
L’accordo nasce dalla volontà di inserire in un quadro chiaro e condiviso percorsi e progetti avviati da tempo in diversi comuni della nostra regione e, nel contempo, promuovere e ampliare i progetti e le possibilità di impegno per la comunità, anche a fronte del forte aumento del numero di richiedenti asilo nel nostro territorio regionale.
“Ci interessa di dare un segnale di reciprocità alle comunità che accolgono – spiega la Vicepresidente della Regione e Assessore alle Politiche sociali Elisabetta Gualmini – non è che da un giorno all’altro i cittadini possono trovarsi 40-50 rifugiati mai visti e conosciuti. In questo modo invece ci si impara a conoscere, si fa qualcosa di utile e l’integrazione parte”.
Per far ciò la Regione mette a disposizione 100mila euro che serviranno per coprire i costi assicurativi; le organizzazioni in cui verranno impegnati i profughi si impegneranno invece a garantire percorsi di orientamento e formazione, nonché eventuali strumenti, attrezzature e dispositivi di protezione individuale per l’esercizio delle attività che andranno a svolgere.
“Il volontariato rappresenta in primo luogo un’occasione importantissima di consapevolezza, partecipazione e impegno verso la propria comunità – sottolinea il Portavoce del Forum Terzo Settore Emilia Romagna, Luca De Paoli – Per questo come Forum crediamo fermamente in questo Protocollo che è certamente un passo importante per promuovere l’accoglienza e l’integrazione delle persone richiedenti asilo, valorizzando le loro potenzialità e offrendo loro la possibilità di integrarsi nelle città che li accolgono”.
“E’ chiaro però – prosegue – che il progetto rappresenta solo un piccolo, seppure importantissimo, tassello di un sistema molto più ampio di accoglienza e integrazione che certamente, anche a livello regionale, dovrà essere rivisto e aggiornato, in termini di sostenibilità ed efficacia, per far fronte al forte aumento in questi anni del flusso e della rilevanza dei richiedenti asilo”.
Un’ulteriore questione riguarda poi il delicato tema del rischio di “sovrapposizione” tra volontariato e lavoro. “Sarà necessario l’impegno di tutti i soggetti coinvolti – aggiunge De Paoli – per monitorare l’efficacia dell’accordo e vigilare affinché, come previsto dal Protocollo stesso, i nuovi volontari vengano impegnati in attività assolutamente complementari ed integrative e non sostitutive del lavoro normalmente svolto da personale retribuito e in particolare dai lavoratori svantaggiati”.