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Legambiente – X Congresso Nazionale – “L’era del cambiamento”

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Temi, obiettivi, sfide e cambiamenti per l’Italia di oggi e di domani

Ansaldo chiama Leopolda: vi sfidiamo su scelte concrete per il futuro

L’idea di cambiamento e di modernità non può essere legato alle trivellazioni petrolifere, alle grandi opere inutili o agli inceneritori e alle fonti fossili; le sfide del futuro richiedono ben altro approccio. Con queste parole Legambiente apre oggi a Milano, nella sede dell’ex Ansaldo, la tre giorni del suo X Congresso Nazionale “L’era del cambiamento”. E lo fa rivolgendosi, anche, alla Leopolda, l’incontro politico promosso dal premier Matteo Renzi, che si svolge in contemporanea a Firenze.

Una sfida e una provocazione quella che l’associazione ambientalista lancia al governo. Oggi più che mai è evidente, infatti, l’urgenza di abbandonare la deriva petrolifera e investire finalmente in una strategia lungimirante per le rinnovabili e l’efficienza, di puntare sulle vere opere utili per il Paese come la messa in sicurezza del territorio, di riconvertire l’industria attraverso l’innovazione e le bonifiche, di investire sulle infrastrutture ferroviarie necessarie e al servizio delle esigenze e dei diritti dei pendolari. Per far crescere l’Italia servono fatti concreti e ricette diverse da quelle finora avviate e proposte dall’esecutivo in questi anni. Trivelle, fonti fossili, nuovi inceneritori e grandi opere inutili come il Ponte sullo Stretto non servono. Per questo Legambiente chiede a Renzi e alla Leopolda quali soluzioni abbiano realmente in mente per l’Italia di oggi e di domani.

Per l’associazione ambientalista, le leve del cambiamento per il futuro del Paese sono l’economia civile e il volontariato, le energie rinnovabili a vantaggio dei cittadini, un’agricoltura moderna che valorizza la qualità e la sostenibilità, la prevenzione, il riuso e la raccolta differenziata che alimentano l’economia circolare, la legalità che si oppone al degrado ambientale, come previsto dalla nuova legge sugli ecoreati. E’ decisivo, inoltre, ripartire da una cultura dell’accoglienza e dal Mediterraneo, che rappresenta uno dei campi fondamentali in cui operare per tenere insieme la battaglia per il clima e quella contro la povertà.

E proprio questi sono i temi che si affrontano nella tre giorni del congresso di Legambiente. Un appuntamento al quale partecipano oltre 900 delegati provenienti da tutta Italia e tantissimi ospiti (rappresentanti di associazioni del mondo ambientalista, del volontariato, del turismo, ma anche della cultura, della green society, degli enti locali, dell’imprenditoria e della politica) che si articolerà in momenti diversi, tra piazze tematiche e tavole rotonde, senza perdere di vista la chiusura della Conferenza sul clima.

Alla COP21 di Parigi sono infatti ore critiche, perché la trattativa è ormai in dirittura d’arrivo senza che siano ancora stati sciolti i nodi chiave per raggiungere un accordo vincolante ambizioso e giusto che consenta di mantenere la temperatura globale al di sotto almeno di 2 C°. La partita però non è ancora persa. E’ necessario per questo che l’Europa metta sul tavolo senza ambiguità la necessità della revisione degli impegni prima dell’entrata in vigore dell’accordo.

Ad aprire la prima giornata congressuale, insieme al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, sono state Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia e Rossella Muroni, direttrice generale Legambiente, che ha letto i saluti inviati all’associazione dalla presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini e dal presidente del Senato Pietro Grasso. “L’ambiente è parte integrante della nostra identità ed è necessario comprendere e far comprendere il valore di questo prezioso patrimonio ed investire sulle straordinarie risorse naturali di cui l’umanità dispone” scrive il presidente Grasso. Mentre la presidente Boldrini sottolinea che “serve un profondo ripensamento del nostro rapporto con l’ambiente, dal quale dipendono soluzioni in grado di garantire la pace, la convivenza civile, l’equa ripartizione delle risorse e la solidarietà tra i popoli”.

Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, nella sua relazione ha poi riassunto i temi, gli obiettivi, le sfide e i cambiamenti dell’associazione ambientalista. “Due immagini raccontano cosa è successo in questi anni e cosa ha fatto Legambiente – ha esordito –  Nel 2008 ci siamo inventati In Marcia per il Clima, abbiamo lanciato una coalizione con poco più di 50 associazioni aderenti, abbiamo organizzato una manifestazione di piazza contro i cambiamenti climatici ed eravamo quasi solo noi. Nel 2015 abbiamo ricostruito una coalizione per il clima, che conta oggi più di 150 sigle, e il 29 novembre a Roma, e in più di 100 località in Italia, abbiamo partecipato alla Global March organizzata alla viglia della COP21, con una grande manifestazione popolare, con 20.000 persone in piazza, che è stata anche la prima grande mobilitazione di un nuovo movimento pacifista”. “Queste immagini ci dicono che il movimento ambientalista non può più essere d’élite – ha proseguito Cogliati Dezza – ma può e deve essere un movimento popolare, che rigeneri la partecipazione sociale e le culture progressiste del secolo passato”.

Il presidente di Legambiente ha poi individuato le battaglie e le principale iniziative che impegneranno l’associazione, a cominciare dalla lotta contro il fossile che passa concretamente per i referendum contro le trivellazioni, e quella contro le grandi opere inutili. Ma anche il consolidamento della rete degli ambasciatori del territorio, la campagna europea contro il consumo di suolo, seguendo con attenzione l’iter della legge sul consumo di suolo in discussione in Parlamento, e la campagna per raggiungere il 20% di biologico nel 2020. Si dovrà inoltre aprire un fronte nuovo nelle città, in termini di riqualificazione energetica e di rigenerazione degli spazi, di mobilità e di ripresa delle relazioni di vicinato, e misurarsi sulla grande occasione educativa che offre il servizio civile obbligatorio, con particolare attenzione alla messa in sicurezza del territorio. Infine, il riconoscimento del diritto di voto alle amministrative per gli stranieri residenti da più di 5 anni come primo passo verso lo ius soli.

“In questa nostra assunzione di responsabilità verso il mondo dei migranti – ha aggiunto Cogliati Dezza – propongo che da questo Congresso venga un appello da promuovere insieme ai tanti soggetti organizzati sensibili al tema, per il riconoscimento dei profughi ambientali da parte dell’Europa, insieme al diritto d’asilo europeo, e dell’ONU. Siamo convinti, inoltre, che sia interesse dell’UE fare del Mediterraneo una nuova centralità. Per noi è fondamentale riaccendere il ruolo dei corpi intermedi in Europa e nel Mediterraneo, intercettando nei paesi del Mediterraneo quel fermento sociale che vediamo in Italia per provare ad allargarlo e aprire prospettive di uno sviluppo solidale e sostenibile”.

A seguire gli interventi degli ospiti, tra cui Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei deputati, Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario del ministero dei beni e delle attività culturali del turismo, Andrea Olivero, viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Denez L’Hostis, presidente di France Nature Environnement, Boubaker Houman, rappresentante delle associazioni tunisine Alternatives e Randet, Isabella Conti, sindaco di San Lazzaro di Savena, Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo Greenpeace, Marco Magnifico, vicepresidente Fai, Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, Gaetano Pascale, presidente Slow Food.

Gli appuntamenti proseguono in serata con la tavola rotonda “Nell’era del cambiamento. Cambia la politica?” sul ruolo dell’ambientalismo nella politica e il protagonismo delle donne, moderata dalla conduttrice di Caterpillar Cinzia Poli e dalla giornalista Marcella Volpe di Radio Popolare. Interverranno Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, Chiara Braga responsabile ambiente del Pd, la senatrice Paola Nugnes del M5s, l’on. Serena Pellegrino di Sel, il sottosegretario all’ambiente Barbara Degani, Annalisa Corrado, coportavoce Green Italia, Cristina Bellini, sindaco di Berlingo, Luciana Castellina, politica, giornalista e scrittrice, Luana Zanella, impegnata nel movimento delle donne e nell’associazionismo ambientalista.

Infine la presentazione del libro Tutte le fortune (Badavo ai badanti) di Riccardo Taverna.

Sabato 12 dicembre, a partire dalle ore 9 sempre negli spazi dell’ex Ansaldo, sarà la volta delle 7 piazze tematiche su Clima, Economia civile, Legalità, Mobilità, Reti territoriali, Suolo e Volontariato. Alle ore 13.00 “Adottati, liberi, felici”: appuntamento con i beagle liberati dall’allevamento lager di Green Hill grazie all’esposto di Legambiente, con il Pubblico Ministero che ha condotto l’inchiesta, gli educatori e le famiglie che hanno adottato i cani. Alle ore 20 nello spazio incontri “Ripensando Laura Conti, letture dalle sue opere” accompagnate dalla chitarra di Maurizio Aliffi. Domenica 13 dicembre, dopo altri interventi in plenaria, la chiusura dei lavori congressuali ed elezione delle cariche nazionali dell’associazione ambientalista.

Tutti gli aggiornamenti e i contenuti del congresso possono essere seguiti sul sito congresso.legambiente.it, in streaming su www.lanuovaecologia.tv, sui social network con l’hashtag #legambienteX e scaricando la app “Legambiente 10.0 Congresso nazionale 2015” per iOS e Android.

 

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