Sostegno a distanza: principi e linee guida
28 Giugno 2016Comunicato stampa
Roma, 28 giugno 2016 – Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Fondazione con il Sud e il Forum Permanente per il Sostegno a Distanza onlus nella conferenza stampa di presentazione del quaderno “Sostegno a distanza: Principi e Linee Guida” hanno ribadito l’impegno per la crescita del
Sostegno a Distanza (SaD) in Italia.
Il Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Bobba ha elogiato l’importanza delle Linee Guida SaD e del percorso che le istituzioni e la rete delle associazioni hanno fatto per dare un quadro di regolamentazione al settore. Ha affermato quindi che il Ministero, anche grazie alla riforma del Terzo Settore approvata recentemente, promuoverà ancor più questa forma di solidarietà.
Marco Imperiale, Direttore della Fondazione con il Sud, ha dichiarato che la mission dell’ente, ossia l’infrastrutturazione sociale del mezzogiorno, da sempre viene perseguita rafforzando le reti del volontariato. Il lavoro di queste ultime è finalizzato a stimolare la crescita dei territori, non soltanto dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto la crescita sociale. Il direttore ha accennato anche al lavoro che la Fondazione svolge, in collaborazione con il Governo, rispetto ai minori e ai minori stranieri non accompagnati, tramite un fondo per il contrasto alle povertà educative nelle regioni del sud.
Vincenzo Curatola, Presidente di ForumSaD, ha dichiarato che il quaderno vuole essere uno strumento di divulgazione delle specificità del sostegno a distanza, una specificità data soprattutto dall’elemento relazionale, che trova riscontro tanto nell’approccio del Sottosegretario Bobba, quanto nel Viceministro
per la Cooperazione Internazionale Mario Giro.
Scrive infatti il primo nella relazione introduttiva della pubblicazione “il sostegno a distanza rappresenta oggi una delle modalità attraverso le quali meglio si esplicano i valori della solidarietà, basata sul dono e sullo scambio, rivolta a persone che vivono in povertà estrema e a rischio di emarginazione ed esclusione sociale (famiglie, adulti soli, ma soprattutto bambini o giovani)”.
Scrive il secondo nel suo contributo conclusivo “abbiamo bisogno di utopie, simboli e testimoni “buoni” che portano speranza. La cooperazione popolare, le storie di vita della gente, di chi fa e riceve cooperazione, raccontate dal sostegno a distanza, trasmettono un’idea di umanità come incontro di reciproco arricchimento tra diversità”.
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