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In Lombardia il gioco di squadra di CSV e Forum Terzo Settore verso una riforma “che parta dal basso”

Milano 11 luglio 2016 – L’obiettivo: fornire al Governo uno strumento per migliorare la Legge delega di Riforma del terzo settore. Il metodo: riunire allo stesso tavolo un team che rappresenti l’intero Terzo Settore lombardo, chiamato a riassumere ed esprimere “la voce della base”. Lo strumento: un documento tecnico di 16 pagine che tocca punti focali della Riforma, come i nuovi soggetti giuridici, gli strumenti e organismi di supporto al Terzo settore e le Misure fiscali e di sostegno economico. La curiosità: la Lombardia è tra le poche se non l’unica regione dove il mondo dei Centri di Servizio per il Volontariato e il Forum Terzo Settore hanno avviato un cammino unitario di analisi e riflessione su una Legge che ridefinirà la vita di 301mila istituzioni non profit, inclusive di associazioni − 201.004 non riconosciute e 68.349 riconosciute, cooperative sociali (11.264) fondazioni (6.220) e altre forme minoritarie e di 4,14 milioni di cittadini che svolgono la loro attività di volontariato in un gruppo o in un’organizzazione, oltre i 3 milioni che si impegnano in maniera non organizzata (fonte: 9° Censimento dell’industria e dei servizi condotta da Euricse in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Statistica Istat).

Con queste premesse lunedì 4 luglio, dopo un percorso durato un anno e andato di pari passo con l’iter di approvazione della legge delega 106/2016, Forum Terzo Settore Lombardia e della Città di Milano, CSVnet Lombardia e Ciessevi Centro di Servizi per il Volontariato Città Metropolitana di Milano, hanno presentato il documento di proposta per la nuova fase della legge delega con la definizione dei decreti applicativi, consegnandolo nelle mani delle proprie rappresentanze nazionali con l’obiettivo esplicito di contribuire in modo leale e fattivo in questa attesa e importante “fase due”.

A raccogliere la sfida, in una sala affollata, Stefano Tabò presidente di CSVnet, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato: “Riceviamo con interesse e rilanciamo un messaggio che non nasconde i timori per questa nuova fase. I timori, infatti sono necessari e legittimi, ma non possiamo che sottolineare anche le assolute opportunità che abbiamo di fronte in una riforma che parla, finalmente, non soltanto al Terzo Settore, ma a chiunque abbia a che fare con esso, un passaggio che ci apre obbligatoriamente a nuove sfide, a nuovi orizzonti, a nuovi Volontariati e che unirà in uno slancio unico le singole differenze di approccio che fino a ieri ci hanno contraddistinto”. Domenico Iannello, Direttore Forum Nazionale del Terzo Settore: “La Lombardia in questo si è rivelata un’eccellenza di metodo e questo documento è sicuramente un contributo meritevole di attenzione. E’ indubbio che questa Riforma faccia rima con opportunità, soprattutto quando parla direttamente alla nostra quotidianità come nel caso degli Articoli 1, 3, 4 e 9. Teniamo perciò gli occhi ben aperti e puntiamo, con un lavoro di squadra, le nostre unicità verso un obiettivo comune”.

Ora, dopo la consegna del documento tecnico, il percorso di riflessione e analisi non si ferma, anzi continua, come conferma Sergio Silvotti, Portavoce Forum Terzo Settore Lombardia: “Vigiliamo perché il Terzo Settore non diventi solo la stampella di uno Stato che purtroppo è sempre più in difficoltà nel garantire i propri servizi. Dobbiamo preservare quel pilastro rappresentato dalla libera associazione dei cittadini scevra dall’obbligo a fornire immediatamente servizi specifici. Dobbiamo essere interlocutori dello Stato e del Profit, non vassalli”. Ivan Nissoli, Presidente Ciessevi Centro Servizi per il Volontariato Città Metropolitana di Milano conferma che: “Il nostro è stato un metodo di lavoro che ha visto unite competenze ed esperienze quotidiane, partendo da chi sul campo ogni giorno fa il volontariato e ha un’associazione. Però la sfida nuova è che ora i Centri di Servizio saranno letteralmente per tutti i cittadini, non solo a disposizione di chi fa volontariato e questa è una rivoluzione culturale notevole per noi e per l’intero Settore. Oltretutto che la famosa 266 del 1991 era figlia di una spinta popolare, di una voglia di cambiamento. Ora dobbiamo avere il coraggio di chiederci di cosa è figlia, di quali spinte, di quali orizzonti di senso, questa Riforma. Il nostro Premier ci ha detto, accolto da giustificato entusiasmo, che per lui il Terzo è in verità il Primo Settore. Mi chiedo se la base, le Associazioni, i Volontari, noi, dopo l’entusiasmo, abbiamo la volontà di metterci in gioco per far sì che questa frase diventi realtà. Sono fiducioso, ma c’è ancora tanto da camminare e non possiamo che farlo assieme, tutti”.

Il Documento Tecnico presentato durante la serata è scaricabile al seguente indirizzo. Evidenziamo un ulteriore utile contributo nel nuovo numero di Vdossier dedicato al tema della Riforma, realizzato da Ciessevi con contributi di diversi esperti e protagonisti.

 
Per informazioni:

Ciessevi | Centro Servizi per il Volontariato Città Metropolitana di Milano
Francesco Bizzini | Ufficio stampa e comunicazione
bizzini@ciessevi.org | mob. 338 5309176

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