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Lavoro, torna a salire la disoccupazione giovanile. Al Sud “situazione desolante”

Comunicato Stampa di Federconsumatori e Adusbef

 

Roma, 9 gennaio 2017 – A novembre torna a salire il tasso di disoccupazione, che si attesta a quota 11,9%.

Un dato in crescita dettato anche dal forte calo del tasso di inattività.

L’elemento che desta maggiore preoccupazione, in tale quadro, rimane però la disoccupazione giovanile, il cui tasso torna a toccare il livello più alto da ottobre 2015, pari al 39,4%.

Bisogna tenere presente che questo è il livello, già di per sé estremamente elevato, relativo alla media nazionale.

Al Centro-Sud la situazione è notevolmente peggiore: la disoccupazione al Sud raggiunge picchi oltre il 60%.

“Di fronte a questi dati è intollerabile che si continui a discutere di tutto fuorché dell’unico,vero, urgente problema che affligge il Paese: il Lavoro. – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. “Un problema prima di tutto di carattere etico, che investe i giovani, le prospettive e il futuro dell’Italia, oltre che di carattere economico, viste le pesanti ricadute che la mancanza di lavoro determina sull’intero sistema economico.”

La situazione è insostenibile non solo per i giovani disoccupati, ma anche per le loro famiglie.

L’O.N.F. (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) ha calcolato, infatti, che sui bilanci delle famiglie che sostengono figli, nipoti, parenti disoccupati vi è ogni mese un aggravio di circa 450 Euro.

Un dato che, in termini generali, opprime la domanda interna e pesa in maniera onerosa sull’intera economia. A dimostrarlo vi sono i dati sulla contrazione della spesa delle famiglie per i consumi, che dal 2012 ad oggi ha registrato una diminuzione pari al -10,8%, pari a circa 76,7 miliardi di Euro in meno sul mercato.

Il nostro Osservatorio ha calcolato che se il tasso di disoccupazione si attestasse al 6% (livello pre-crisi, ancora eccessivo a nostro parere):

– la capacità di acquisto delle famiglie aumenterebbe di circa +40 miliardi di Euro l’anno (dal momento che le famiglie non sarebbero più costrette a destinare parte del loro bilancio al mantenimento di figli e nipoti disoccupati);

– con i contributi di chi passerebbe da disoccupato ad occupato il fondo pensionistico avrebbe un incremento di circa 15 miliardi di Euro.

Per questo è urgente che il Governo avvii il Piano Straordinario per il Lavoro che invochiamo da tempo. Un Piano ormai indispensabile per far ripartire l’intero sistema economico in maniera srtutturale e duratura.

Tale piano deve prevedere lo stanziamento di investimenti e risorse alla ricerca, allo sviluppo tecnologico, alla modernizzazione, alla realizzazione di infrastrutture, alla messa in sicurezza antisismica, nonché alla valorizzazione dell’offerta turistica: tutti settori chiave su cui puntare per creare nuova occupazione per i giovani e, al contempo, aprire una nuova fase di crescita per l’Italia.

 

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