Legambiente – Al via la raccolta firme di People4Soil
20 Aprile 2017Legambiente racconta in un dossier le storie del consumo di suolo in Italia e promuove la grande raccolta firme per una legislazione comunitaria. Il 22 aprile la Giornata mondiale della Terra.
“Suolo minacciato, ancora cemento oltre la crisi”: è questo il titolo del dossier di Legambiente che raccoglie una serie di storie di “suolo consumato” per raccontare l’entità del consumo di suolo in Italia. E per la Giornata della Terra, il 22 aprile, l’associazione ambientalista si mobilita in tutta Italia per incrementare le adesioni alla petizione popolare promossa dalla rete di ong europee People4Soil.
La petizione – che può essere firmata anche online su www.salvailsuolo.it – chiede che l’Unione europea introduca una legislazione specifica sul suolo, riconoscendolo e tutelandolo come un patrimonio comune. Il traguardo da raggiungere è un milione di firme in tutta Europa entro il 12 settembre prossimo; 54mila le firme necessarie per raggiungere il quorum in Italia.
“Approfittando dell’occasione offerta dalla Giornata della Terra, organizzeremo banchetti per tutto il fine settimana, coinvolgendo tutta la rete associativa, dalle città a piccoli comuni – dichiara Damiano Di Simine, responsabile suolo di Legambiente. L’obiettivo è quello di raccogliere quante più firme possibile, ognuna di queste può davvero fare la differenza per fermare la cementificazione. Ma per vincere una battaglia così complessa è necessario spiegare bene ai cittadini che cosa comporta il consumo di suolo, un processo sostanzialmente irreversibile, e come nel nostro Paese, per esempio, il territorio sia la risorsa più scarsa e quindi più preziosa”.
Difendere il suolo dalla cementificazione selvaggia, dall’inquinamento e dagli interessi speculativi deve essere una priorità per garantire al nostro continente sicurezza alimentare, conservazione della biodiversità e regolazione dei cambiamenti climatici. La posta in gioco è alta e la battaglia difficile. In Italia, a maggio 2016, la Camera dei Deputati ha approvato la legge sul contenimento del consumo di suolo, che da allora è però ferma al Senato.
Nel dossier Suolo minacciato, ancora cemento oltre la crisi, alle storie raccolte dai regionali di Legambiente fanno da cornice i dati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. In Italia, l’urbanizzazione del territorio ha impermeabilizzato o compromesso, fino al 2015, circa 2,11 milioni di ettari: il 7% del territorio nazionale, pari a circa un sesto della superficie coltivata (SAU). Il dato pro capite, 346 mq/abitante, è in linea con la media degli altri Paesi europei. Il tasso di crescita è leggermente al di sotto di 22.000 ettari all’anno (cioè 60 ettari al giorno).
Negli ultimi due anni si è rilevato un rallentamento che, ove confermato dalle ulteriori e future rilevazioni, appare del tutto ascrivibile alle particolari condizioni di crisi congiunturale del settore delle costruzioni: è troppo presto per affermare che il dato riscontrato nel biennio 2014-2015 (35 ettari/giorno) corrisponda a un cambiamento strutturale. Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, i territori maggiormente urbanizzati corrispondono al quadrante nord-ovest del Paese (8,6%), sebbene le dinamiche espansive più vivaci riguardino il nord-est e l’Italia centrale. Alla Lombardia compete il “record nazionale” di superfici urbanizzate, stimate al 12,8% del territorio.