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Riforma della Protezione civile, “valorizzati associazioni e volontari”

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi il decreto legislativo di “riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile in attuazione della L. 16 marzo 2017, n. 30”.

 

 

La riforma mira a rendere più efficaci gli interventi di urgenza, potenziare la fase di prevenzione e pianificazione e riallineare le competenze territoriali giungendo, in sostanza, all’adozione di un vero e proprio codice della protezione civile.

Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente di Anpas,con questa riforma si rafforza l’intero sistema di protezione civile, e che noi come Anpas condividiamo con il Dipartimento di Protezione civile quegli elementi di organizzazione e coordinamento che riguardano le unità di volontariato. Nella stesura di questa legge di riforma si è fatto tesoro di quelle che, purtroppo, sono state le esperienze, anche recenti, di gestione delle emergenze sul territorio, di tutto ciò che è stata l’operatività e l’organizzazione sul campo”.

Gli interventi di Anpas, pensiamo ad esempio all’alluvione a Livorno e alla lunghissima esperienza in Centro Italia, solo per citarne alcuni, sono stati rilevanti e anche sulla base delle nostre esperienze si è partiti per razionalizzare e dare organicità al ruolo del volontariato“, continua Pregliasco.

Nella legge è evidenziata l’importanza delle associazioni nel sistema nazionale di protezione civile. “Ci piace molto l’impianto complessivo della legge perché rimarca il ruolo delle associazioni: i meccanismi di rappresentanza e di concertazione verranno meglio strutturati e permetteranno di mantenere quello che già era un ottimo rapporto fra la Consulta del volontariato con gli organi istituzionali. Inoltre viene sottolineata l’importanza di quelle azioni che per noi sono ‘chiodi fissi’, come la resilienza e la prevenzione“.

Fondamentale, inoltre, il ruolo dei cittadini: “Altro elemento positivo“, ha concluso il presidente di Anpas, “la richiesta, peraltro, uscita dagli stati generali nazionali e regionali del volontariato, di coinvolgimento dei volontari nella stesura, ad esempio, dei piani comunali di emergenza:  un importante elemento di condivisione con ricadute operative che daranno più fiato all’organizzazione della protezione civile e che permetteranno al volontario di svolgere ancor meglio le proprie funzioni. Resta da dire che è fondamentale che i cittadini siano protagonisti, ma è chiaro che il cittadino non è l’angelo del fango, ma deve essere inserito in attività organizzate che possano effettivamente essere di aiuto e di supporto gli operatori“.

Leggi qui il comunicato stampa del Governo.

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