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Calabria, preoccupazione del Forum Terzo Settore per la riforma del welfare

A seguito della rimozione di Federica Roccisano come assessore al welfare della Regione Calabria da parte del presidente della Giunta Mario Oliverio, il Forum Terzo Settore calabrese ha espresso la propria preoccupazione per il futuro della tanto attesa riforma del welfare che, dopo 14 anni dalla legge regionale 23 del 2003, ha visto la luce al termine di un percorso partecipato durato oltre un anno fortemente voluto dallo stesso assessore Roccisano.

“Siamo estranei a logiche di carattere politico e tali vogliamo rimanere”, ha dichiarato il portavoce del Forum Terzo Settore Calabria, Giovanni Pensabene, “ma siamo preoccupati perché la Calabria è l’unica regione italiana che non ha applicato la legge 328 del 2000 sul welfare; la legge 23 del 2003 recepisce la normativa nazionale, ma non è mai stata attuata perché mancavano tutti i regolamenti attuativi”.

Da più di un anno, come Forum abbiamo collaborato in modo sostanziale alla scrittura di questi regolamenti, e ora siamo a un passo dall’applicazione della legge”.

“Doveroso”, si legge nel comunicato stampa del Forum regionale, “il ringraziamento alla Roccisano per la sensibilità e l’attenzione che ha sempre dimostrato per il nostro mondo e per le persone più deboli e svantaggiate della nostra terra, e per il lavoro che la stessa ha portato avanti insieme alle parti sociali arrivando a colmare una lacuna normativa che era ormai divenuta insostenibile”.

“Per questo il Forum Terzo Settore, pur non entrando nel merito di scelte che attengono esclusivamente al governo regionale, chiede al presidente Oliverio di procedere nel più breve tempo possibile all’individuazione della persona che dovrà ricoprire questo delicato ruolo, uscendo dalle logiche meramente partitiche, e avendo cura di scegliere qualcuno che sia immediatamente pronto e competente. La nostra Regione infatti non si può permettere, in questo momento, di perdere ulteriore tempo per consentire l’ambientamento di un nuovo assessore estraneo alla materia, e che metterebbe a rischio tutto il processo di riforma fin qui faticosamente costruito”.

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