#Infanzia e giovani #Partner

Povertà educativa minorile, il primo rapporto di Con i Bambini

Le città e i comuni del Sud sono quelli con la presenza maggiore di minori, ma anche con la più alta carenza di servizi per infanzia e studenti. La novità assoluta di un report che utilizza banche dati comunali permette però di fotografare anche anomalie positive e negative: Ragusa è sopra la media europea per gli asili; poche palestre nelle scuole di Venezia e Milano; le scuole più a rischio sismico sono nei comuni lucani; record negativo per le biblioteche in Lazio e Campania, prime Val D’Aosta e Molise.

 

L’impresa sociale Con i Bambini ha deciso di promuovere la pubblicazione di report sulla povertà educativa, curato da DEPP Srl – Data, Engagement, Platforms, Politics. L’iniziativa ha lo scopo di approfondire e qualificare la riflessione, il dibattito e le proposte di intervento su una delle questioni più importanti, ma complessivamente più sottovalutate, che caratterizzano il quadro sociale ed economico del nostro Paese. La principale peculiarità è che per la prima volta saranno prodotti dei rapporti basati su banche dati comunali, permettendo quindi di costruire nel tempo una fotografia reale del fenomeno della povertà educativa minorile nei singoli territori.

Nel primo rapporto, relativo a febbraio 2018, i dati aggregati fanno emergere due tendenze, ampiamente prevedibili: la spaccatura Nord-Sud in termini di servizi per minori e giovani, e una minore copertura della domanda potenziale nelle aree montane. La novità di poter utilizzare una banca dati comunale sui servizi rivolti ai i minori permette di individuare anche realtà territoriali che vanno meglio di quanto fosse ragionevole attendersi leggendo i dati aggregati, come avviene ad esempio per alcuni comuni montani del ragusano rispetto alla presenza di asili nido.

Questi focus territoriali possono servire da base per ulteriori analisi approfondite, anche centrate su specifici casi studio. Non eliminano però il dato saliente di una maggiore carenza in alcune aree del Paese, prevalentemente collocate nel Mezzogiorno, e che coinvolge sia le città maggiori sia i comuni più piccoli. Nell’analisi svolta, sono soprattutto i comuni delle province calabresi e campane a ricorrere con maggiore frequenza come “meno coperti” lungo le diverse dimensioni selezionate, dalla presenza dei servizi per la prima infanzia alla dotazione delle scuole. Ciò detto, i dati emersi e i focus individuati nel corso di questo report non vanno intesi come punti di arrivo esclusivi dell’analisi; piuttosto costituiscono un primo tentativo di applicare un metodo per leggere i dati a disposizione.

Qui il report.

Collaborazioni

acri
anci
caritas
finanza sostenibile
fondazione triulza
istat
minstero del lavoro
Next
Social economy
welforum

Media partnership

Vita
Dire
redattore sociale
buone notizie