“Fiaschi: dialogo aperto con tutti, nell’interesse del Terzo settore” – Vita 13/03/2018
13 Marzo 2018Claudia Fiaschi è stata intervistata dal giornalista Stefano Arduini sulle prospettive per la riforma del Terzo settore all’indomani delle elezioni politiche del 4 marzo. Di seguito l’articolo su Vita.it, disponibile anche a questo link: http://bit.ly/2tJuvlP
Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore: è preoccupata per l’esito delle elezioni che hanno visto emergere in particolare due movimento, Lega e 5 Stelle, spesso critici nei confronti della riforma?
Noi in questo momento stiamo dialogando con tutti. E le posso dire che abbiamo trovato da parte di ogni interlocutore grande attenzione e grande ascolto nei confronti di quelle che sono le istanze del Terzo settore. Da questo punto di vista il confronto c’è ed è positivo. Quello che più preoccupa, invece, è il rischio del prolungamento di una fase di stallo politico.
Il sottosegretario Luigi Bobba in un’intervista di qualche giorno fa a vita.it conferma però l’impegno dell’attuale governo a lavorare sia sulle misure amministrative sia sui decreti correttivi. Non è sufficiente questa rassicurazione?
Non è questo il punto. Fra ministero del Lavoro e Forum c’è un tavolo aperto che lavora e continuerà a lavorare. Un tavolo che fra l’altro ci auguriamo sarà tenuto aperto anche col nuovo esecutivo. Nel frattempo ha incominciato a lavorare anche il Consiglio nazionale, uno degli strumenti di governance del settore previsto dalla Riforma. E anche questo è un segnale positivo. Il nodo reale, guardando in particolare ai decreti correttivi che dovranno essere approvati entro i primissimi giorni di agosto, sta nella possibilità di fare le cose per bene e nei tempi dati. Gli enti del Terzo settore hanno bisogno di avere quanto prima un quadro di riferimento normativo il più certo possibile. Penso per esempio a tutto il tema della fiscalità e all’assetto civilistico in relazione all’iscrizione nel Nuovo registro unico. Quello che auspichiamo è che l’attivazione del percorso per l’avvio del dibattito sui provvedimenti possa essere portato positivamente a compimento, in tempi rapidi.
La legge delega però fissa termini stringenti, quali soluzioni vede?
Una strada potrebbe essere quella di approvare un primo decreto correttivo entro la scadenza e lasciare ad un secondo correttivo, sempre entro i termini, la possibilità di mettere a punto quanto ha bisogno di ulteriore approfondimento. Però è un tema su cui ragionare, in primis con chi assumerà la responsabilità di governo.