In Emilia-Romagna il primo e unico Osservatorio regionale
10 Luglio 2018Approvato il progetto di Legge, frutto di un percorso partecipato, che unifica gli Osservatori regionali su volontariato e promozione sociale
Un importante passo che anticipa alcuni aspetti contenuti nella riforma nazionale del settore, come la semplificazione delle forme di rappresentanza e la razionalizzazione delle sedi, degli strumenti e delle modalità di confronto.
La Giunta della Regione Emilia Romagna ha approvato il progetto di Legge “Disposizioni per la ridefinizione, semplificazione e armonizzazione delle forme di partecipazione dei soggetti del terzo settore alla concertazione regionale e locale”, che l’Osservatorio regionale sul terzo settore, abrogando, relativamente al volontariato e all’associazionismo sociale, i rispettivi Osservatori, Conferenze regionali e i Comitati paritetici provinciali del volontariato.
Il progetto di legge è frutto di un percorso di confronto e partecipazione realizzato dalla regione insieme al Forum e ai rappresentanti degli attuali Osservatori.
Il nuovo Osservatorio sostituirà i due Osservatori su volontariato e aps nella funzione di raccolta di dati, documenti e testimonianze; la promozione di attività di studio, ricerca e approfondimento a favore delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale iscritte nel registro regionale.
Accanto a questo il provvedimento interviene abrogando le Conferenze regionali, che costituiscono uno strumento di confronto e riflessione periodica sulle politiche riguardanti la promozione dell’associazionismo e del volontariato, e che vengono ricondotte ora ad un unico organismo, l’Assemblea regionale del Terzo settore.
Con il nuovo provvedimento, infine, vengono abrogati i Comitati paritetici provinciali – composti da rappresentanti degli enti locali e delle organizzazioni di volontariato iscritte e non iscritte nel registro regionale – che sono sedi di confronto, proposta e verifica a livello locale. A seguito del superamento delle province si è reso necessario superare questi organismi a favore di altre forme di rappresentanza unitarie (quindi valide per tutto il Terzo settore) autonomamente costituite, che diventeranno l’interlocutore degli Enti locali sui temi della programmazione delle politiche di interesse del Terzo settore, in particolare in ambito sociale.
Con questa proposta di legge la Regione interviene definendo, nel pieno rispetto delle autonome prerogative dei soggetti del Terzo settore, criteri minimi a garanzia dei principi irrinunciabili di democraticità, responsabilità, rappresentatività, trasparenza e si impegna a promuoverne la costituzione sull’intero territorio regionale. La modifica è finalizzata a rafforzare gli organismi di rappresentanza, per favorire la massima partecipazione del Terzo settore nella programmazione.
>> Il commento della Vicepresidente e Assessore al welfare Elisabetta Gualmini