Le origini delle disuguaglianze, l’economia della conoscenza e il ruolo di una nuova generazione di imprese sociali
29 Marzo 2019L’emergere di nuovi paradigmi industriali intensivi di conoscenza, tecnologia e innovazione ha contribuito significativamente, a partire dalla fine degli anni ottanta, allo sviluppo dell’Europa in termini di crescita e prosperità. Quanto equa, inclusiva e partecipata a livello territoriale e sociale è stata questa crescita e questo sviluppo?
Se ne parla in un evento organizzato dalla scuola Politecnico di Milano, per il 1 aprile, presso l’Aula Magna Carassa-Dadda in Via Lambruschini, 4- Building 28-Campus Bovisa. Partecipa anche la Portavoce del Forum del Terzo Settore Claudia Fiaschi.
La presentazione del volume “The Economic Development of Europe’s Regions A Quantitative History since 1900” di Joan. R. Rosés e Nikolaus Wolf, presso la School of Management il 1 Aprile 2019, offrirà un’importante occasione per discutere con lo stesso Prof. Rosés di un’inedita prospettiva transnazionale sullo sviluppo dell’Europa, sui suoi processi di convergenza e divergenza a livello regionale, nonché sulle conseguenze socio-politiche di questi ultimi.
Il trinomio tecnologia, mercato e capitalismo, con il ritirarsi dell’industria tradizionale, come infrastruttura capace di generare e redistribuire ricchezza, e con l’appropriazione privata della conoscenza da parte di nuove grandi imprese knowledge-intensive, ha prodotto importanti effetti in termini di diseguaglianze territoriali, portando la ricchezza a concentrarsi in alcune aree, per lo più urbane.
Economisti, storici, scienziati sociali hanno studiato la storia dello sviluppo economico europeo con un approccio che ha spesso privilegiato la scala nazionale, contribuendo a comprendere il ruolo degli Stati e delle Istituzioni. Ma come cambia la lettura delle stesse dinamiche se si modifica l’unità di analisi e si adotta una prospettiva di livello regionale, capace di cogliere appieno le asimmetrie di sviluppo tra territori?
Studiosi e politici discuteranno della prospettiva offerta da Rosés e Wolf, interrogandosi sulle implicazioni dei risultati proposti rispetto alla necessità di inaugurare una nuova stagione di politiche dell’innovazione più inclusive, capaci di distribuire il valore creato dagli investimenti in conoscenza e innovazione in modo più diffuso ed equo tra i territori e nella società. Il dibattito è particolarmente attuale in vista dell’imminente scadenza politica europea e della conseguente nuova stagione di programmazione, in particolare in materia di politiche di coesione. Il quesito chiave cui il panel di relatori proverà a dare risposta è quindi se nel punto di convergenza tra politiche dell’innovazione e politiche sociali possa esistere una nuova opzione di sviluppo industriale e sociale per l’Europa.
Agenda
- Introduce Andrea Sianesi, Dean, MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business
- Presentazione del Libro di Joan Rosés e Nikolaus Wolf “The Economic Development of Europe’s Regions. A Quantitative History since 1900” , Joan Roses ne discute con Mario Calderini – in inglese con possibilità di traduzione simultanea
Joan Roses, London School of Economics and Political Science
Mario Calderini, Politecnico di Milano, School of Management - Tavola Rotonda
Modera: Francesco Antonioli, Contributor di RepubblicaRaffaella Cagliano, Politecnico di Milano, School of Management
Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum del Terzo Settore
Stefano Granata, Presidente Gruppo cooperativo CGM
Lorenzo Sacconi, Forum Disuguaglianze e Diversità e Università degli Studi di Milano
Cristina Tajani, Assessore all’innovazione e alle attività produttive del comune di Milano