Ucraina, le associazioni del Forum dicono no alla guerra, no alle armi, no ad altre vittime
24 Febbraio 2022Sono tanti i messaggi che stanno arrivando in queste ore dalle organizzazioni di Terzo settore, in seguito all’attacco di questa mattina all’Ucraina dall’esercito russo, per condannare fermamente la guerra e premere per l’avvio di un vero processo di Pace.
Riportiamo quelle delle associazioni socie del Forum Terzo Settore. La pagina è in aggiornamento.
ACLI – Ucraina : condanniamo aggressione militare Russa, si trovi soluzione diplomatica
24 febbraio 2022 – Condanniamo fortemente l’aggressione militare Russa ai danni della sovranità della Repubblica Ucraina e ci uniamo a tutte le preghiere, le manifestazioni, i cortei che chiederanno la pace e che ritengono che la pace esista solo nella giustizia, e che non siano ammesse ambiguità nel distinguere torti e ragioni, oppressi ed oppressori, aggrediti ed aggressori. Siamo vicini alle persone e alle famiglie in Ucraina sotto attacco, e ci stringiamo forte ai nostri amici del Patronato Acli lì presenti. La scelta per la pace non può far dimenticare che in questo momento la Federazione Russa svolge il ruolo dell’aggressore, attentando all’integrità territoriale e alla libertà di un Paese confinante. Esortiamo tutti gli interlocutori, per primo il Governo russo, ad abbandonare immediatamente il piano del confronto armato e a tornare a quello delle trattative diplomatiche, avendo come unico bene da tutelare la libertà e il benessere dei popoli. Invitiamo per questo motivo tutte le cittadine e i cittadini ad esporre le bandiere della pace e ci uniamo, con le donne e gli uomini di buona volontà, alla giornata di digiuno per la pace promossa da Papa Francesco per il 2 marzo prossimo.
ANCeSCAO A.P.S. – Un appello di Pace. Contro la guerra in Ucraina
ARCI – Ucraina: “Governo italiano e Ue lavorino per l’assunzione di un ruolo di neutralità attiva”
Siamo fortemente preoccupati per l’accelerazione della crisi in Ucraina nelle ultime ore. Il braccio di ferro delle ultime settimane tra i potenti della terra occupa totalmente lo spazio mediatico: a parlare sono solo i leader di pochi e potenti Paesi o le Alleanze militari ad essi connessi, quando invece le guerre sappiamo ormai che colpiscono prevalentemente la popolazione inerme, i bambini, le donne, gli anziani. Il multilateralismo auspicato dai più scivola, neanche tanto lentamente, verso una oligarchia di Stati e leaders che sembra presagire un nuovo ordine (o disordine) mondiale. Il ruolo e l’autorevolezza delle Nazioni Unite, di cui si sentirebbe gran bisogno, è fortemente a rischio, non solo per la fase in atto, ma soprattutto per gli anni a venire. L’Unione Europea – che da anni segna il passo con una mancanza d’iniziativa nei momenti più critici, a fronte di un enorme potenziale spazio politico – anche stavolta si dimostra inadeguata, lasciando una polverizzazione di protagonismi ai singoli Paesi membri. Dopo due anni di pandemia, che ha colpito profondamente l’intero pianeta, questo esito è davvero l’ultima cosa di cui si sentiva il bisogno! Invece di ricostruire si intende distruggere!
Eppure esiste in Ucraina, in Russia, così come in Europa e nel nostro Paese, una società civile che vuole mettere in profonda discussione le logiche della guerra e le sue cause, qualunque queste possano essere.
L’Arci, insieme alla Rete Italiana Pace e Disarmo e a tante altre organizzazioni, ha più volte denunciato la spropositata corsa al riarmo in tutto il mondo e come da questo non ci si può aspettare niente di buono. L’economia dell’export di armamenti non conosce né crisi né flessione in nessun momento e le responsabilità dei Paesi produttori ed esportatori di armi, Italia compresa, sono enormi.
Abbiamo chiesto, e continuiamo a chiedere:
– che le armi tacciano e che si riaprano i colloqui tra i Paesi delle regioni coinvolte nella crisi, con un ruolo speciale delle Nazioni Unite come soggetto di mediazione super partes;
– che l’Italia si renda promotrice in seno all’UE per l’assunzione di un ruolo di neutralità attiva, sia rispetto alla situazione contingente sia nel ruolo futuro che potrà darsi.
E, sopra ogni altra cosa, tutti noi dobbiamo da questa crisi trarre un insegnamento prezioso per il futuro del pianeta: si smetta di affrontare gli eventi come se fossero una serie senza soluzione di continuità di emergenze slegate l’una dalle altre e si cominci a rimettere in discussione l’attuale paradigma economico, sociale e ambientale del mondo come un’unica interconnessione, poiché è solo col lavoro paziente giorno per giorno che ritroveremo il senso di una convivenza positiva, tra esseri umani e con l’ambiente in cui viviamo.
AOI – UCRAINA: Nessun sostegno militare alla guerra, sì al dialogo per la pace
24 febbraio 2022 – C’è la guerra. In Europa. Una guerra annunciata che sta contando già centinaia di vittime nei territori di confine tra Ucraina e Russia, dove gli scontri diretti si sono intensificati da settimane. Dall’alba l’Ucraina, a partire dalla sua capitale Kiev, è sotto i bombardamenti delle forze militari alleate di Russia, Crimea e Bielorussia. Gli interessi economici e militari che hanno generato e alimentato questo conflitto, che vede vari attori protagonisti a livello internazionale, hanno sancito la sconfitta disarmante all’oggi della diplomazia internazionale. “Non si è riusciti a fermare la guerra, ma gli sforzi per evitare il disastro umanitario adesso devono intensificarsi. I Paesi europei non possono solo rispondere con l’invio o il rafforzamento dei contingenti militari presenti nelle aeree limitrofe. Alla guerra occorre opporre le ragioni del dialogo fino in fondo, partendo dalla condanna incondizionata, unanime e decisa delle invasioni e degli attacchi militari.” afferma la Portavoce di AOI Silvia Stilli. Per le organizzazioni della società civile di solidarietà e cooperazione internazionale la priorità è la difesa della popolazione civile e l’accesso all’assistenza umanitaria alle vittime, insieme ad ogni sforzo diplomatico per fermare la guerra in atto.
“AOI accoglie positivamente le dichiarazioni di queste ore della Presidente UE Ursula von der Leyen e il Presidente del Consiglio Draghi. Proponiamo alle organizzazioni associate di aderire alla giornata di digiuno per la pace del 2 marzo promossa da Papa Francesco. AOI ritiene determinante che sia l’ONU, non la NATO a confrontarsi con Putin e con tutte le parti coinvolte nel conflitto. AOI, come da sua mission, aderirà alle iniziative e manifestazioni che si stanno organizzando nel Paese con questa posizione: NESSUN SOSTEGNO MILITARE ALLA GUERRA, SÌ AL DIALOGO PER LA PACE, PRIORITÀ ALL’AIUTO UMANITARIO PER LA POPOLAZIONE CIVILE” – conclude Stilli
AUSER – Tacciano le armi
“Parteciperemo a tutte le mobilitazioni nazionali e territoriali”
24 febbraio 2022 – L’attacco sferrato questa mattina all’Ucraina dall’esercito russo, getta ombre buie sull’Europa La presidenza di Auser Nazionale condanna fermamente l’aggressione e fa appello al Governo italiano e agli organismi internazionali ed europei affinchè si prosegua senza sosta nello sforzo diplomatico e nella soluzione politica che garantisca la pace e il diritto all’autodeterminazione dei popoli. L’impegno deve essere massimo per scongiurare una deflagrazione su vasta scala del conflitto che aprirebbe scenari gravissimi ed inimmaginabili. La guerra non può e non deve essere la soluzione alle controversie internazionali. Uniamo la nostra voce alle tante che si stanno levando in queste ore: tacciano le armi. Il nostro pensiero – conclude l’Auser- va inoltre alla popolazione civile e al dramma che sta affrontando, sarà quella pagherà il costo più alto. L’associazione parteciperà a tutte le mobilitazioni che si stanno organizzando a livello nazionale e territoriale.
CNCA – Fermare la guerra subito! Il CNCA in piazza a Roma il 26 febbraio con la Rete Italiana Pace e Disarmo
24 febbraio 2022 – Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) si unisce alla tante forze politiche e della società civile che in Italia e nel mondo condannano l’invasione dell’Ucraina e chiedono l’immediata cessazione delle ostilità. È necessario che il governo italiano e l’Unione Europea mettano in campo ogni sforzo diplomatico per trovare una soluzione pacifica a un conflitto che destabilizza l’intero pianeta e l’Europa in particolare, garantendo la sicurezza di tutti gli attori in gioco e il principio di autodeterminazione dei popoli. È auspicabile che sia affidato alle Nazioni Unite il compito di gestire il conflitto con gli strumenti del dialogo e del diritto internazionale. La guerra non è mai la soluzione e comporta un prezzo altissimo di sangue e di sofferenze che paga più di tutti la popolazione civile. Il CNCA sarà al fianco della Rete Italiana Pace e Disarmo nella mobilitazione nazionale che si terrà a Roma il 26 febbraio prossimo. Il movimento per la pace e nonviolento italiano e internazionale è pronto a fornire analisi e proposte autorevoli e concrete in cui si riconoscono tantissimi cittadini e organizzazioni sociali e politiche, e che meritano di trovare spazio nel dibattito politico. La demilitarizzazione e il disarmo sono, a nostro avviso, la via maestra per una pace duratura.
Dichiarazione della CNESC
24 febbraio 2022 – In queste ore di guerra nel territorio ucraino costruire risposte di pace ai conflitti non è esercizio retorico o guardare al passato. Il servizio civile è l’istituzione della Repubblica chiamata a far crescere queste risposte di pace. La Cnesc nel condannare il ricorso agli eserciti, aderisce alla manifestazione di sabato prossimo di tante organizzazioni della società civile e auspica che anche la ministra Dadone, delegata al servizio civile, faccia sentire la propria voce ribadendo questa identità del Servizio Civile Universale.
FEDERCONSUMATORI – Ucraina: appello al Governo italiano, all’UE e alle Nazioni Unite per un intervento diplomatico che tuteli l’incolumità delle popolazioni coinvolte.
24 febbraio 2022 – La situazione geopolitica internazionale sta precipitando. Apprendiamo in queste ore dell’attacco russo nei confronti dell’Ucraina: un gesto ingiustificabile, che l’intera platea della Conferenza di Organizzazione di Federconsumatori, riunita a Rimini in questi giorni, condanna senza esitazione. “Esprimiamo la massima apprensione per l’attacco russo che ha già causato gravissime conseguenze in termini di vite umane e calpesta il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Allo stesso tempo non si può trascurare l’impronta autoritaria del Governo ucraino, che forza e spinge il proprio Paese nell’orbita statunitense. È inaccettabile questo braccio di ferro tra potenze imperialiste, per espandere la propria area di influenza nel mondo senza alcuno scrupolo né rispetto per l’incolumità e la sofferenza delle popolazioni coinvolte”, afferma Michele Carrus, Presidente di Federconsumatori. Di fronte a questa situazione l’Italia, l’Unione Europea e tutte le istituzioni internazionali non possono e non devono restare a guardare. In particolare le Nazioni Unite devono ritrovare il proprio ruolo e la propria autorevole missione di garanti della pace e della stabilità internazionale. Occorre dispiegare interventi sul piano diplomatico e negoziale, attraverso la cooperazione internazionale, evitando forme di ricatto economico e soprattutto qualsiasi deriva bellica. In questo momento è più che mai necessario che il nostro Paese rispetti l’obbligo sancito dall’articolo 11 della Costituzione: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Federconsumatori si appella pertanto alle istituzioni comunitarie e al Governo italiano perché assumano nel più breve tempo possibile un’iniziativa diplomatica tesa a fermare subito l’uso delle armi, a raffreddare le tensioni e a raggiungere un accordo politico tra le parti, dando priorità assoluta alla tutela dei diritti umani e della vita stessa delle persone. Allo stesso tempo dalla Conferenza in corso di svolgimento a Rimini rivolge l’invito a tutte le proprie strutture e associati ad aderire e prendere parte attiva alle manifestazioni che varie associazioni e organizzazioni sindacali stanno promuovendo per le prossime ore e giornate nelle città italiane.
FOCSIV e i suoi soci condannano l’invasione in Ucraina
LEGACOOPSOCIALI: contro la guerra e aderisce alla mobilitazione di Rete di Pace e Disarmo
Roma, 24 febbraio 2022 – “Se l’uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, sarà la guerra che butterà fuori dalla storia l’uomo”. Queste sono le parole di Gino Strada che Legacoopsociali fa proprie per condannare l’attacco della Russia all’Ucraina e l’inizio di una guerra su suolo europeo. Ci uniamo a chi in questi giorni, e ancor di più in queste ore, chiede che tacciano le armi. Sono già decine i morti, anche civili, da questa mattina e sono migliaia in fuga da Kiev. La guerra produce morte, feriti, distruzione non solo materiale ma anche del tessuto sociale e umano di un paese. Il rispetto della vita umana e la cura delle persone è ciò che muove il nostro agire accanto a donne e uomini fragili e vulnerabili, il confronto e la mediazione sono i principi che promuoviamo nelle comunità dove lavoriamo. Siamo contro la guerra, qualsiasi guerra. Per questi motivi aderiamo all’appello della Rete Disarmo che sabato 26 febbraio in tutte le città italiane e a Roma in piazza Santi Apostoli promuove manifestazioni dove l’unica bandiera che sventola sarà quella della pace.
UILDM – Ucraina, la guerra non è mai la soluzione
La voce di UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare sul recente attacco all’Ucraina da parte della Russia.
24 febbraio 2022 – Alle 6, ora di Mosca, il presidente Putin ha annunciato in TV l’attacco russo all’Ucraina. Il presidente nazionale UILDM Marco Rasconi sottolinea l’appoggio alla Stato italiano per il perseguimento della pace e la protezione dei più fragili. “È successo quanto temevamo. Come UILDM siamo vicini al popolo ucraino che in questo momento vive una situazione terribile. In questo frangente siamo preoccupati per la popolazione locale, la vera vittima di questo conflitto. Abbiamo a cuore, in particolare coloro che vivono in situazioni di fragilità, le persone disabili, chi vive in stato di povertà, gli orfani. Sono tutte persone su cui la guerra avrà le conseguenze più dure e tragiche. La guerra per noi non è mai la soluzione. Ribadiamo il nostro impegno in difesa delle persone più fragili e i valori che ogni giorno trasmettiamo anche attraverso i nostri volontari di Servizio Civile, che si impegnano alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli. Sosteniamo le azioni che lo Stato italiano vorrà intraprendere per il perseguimento della pace e della serenità per il mondo intero“, dichiara Marco Rasconi.
UISP – Si fermi la guerra in Ucraina, parta un vero processo di pace
L’Uisp condanna l’aggressione militare russa e aderisce all’appello della Rete italiana Pace e Disarmo. Sabato manifestazione a Roma.
UNICEF – Dichiarazione del Direttore generale dell’UNICEF Catherine Russel
24 febbraio 2022 – “L’UNICEF è profondamente preoccupato perché l’intensificarsi delle ostilità in Ucraina rappresenta una minaccia immediata per le vite e il benessere di 7,5 milioni di bambini. Negli ultimi giorni colpi di armi pesanti lungo la linea di contatto hanno già danneggiato Infrastrutture idriche di base e scolastiche. Se i combattimenti non si fermeranno, decine di migliaia di famiglie potrebbero essere costrette a sfollare, facendo drammaticamente aumentare i bisogni umanitari.
“L’UNICEF sta lavorando in Ucraina Orientale per ampliare i programmi salvavita per i bambini. Questi comprendono: il trasporto di acqua sicura nelle aree colpite dal conflitto, il preposizionamento di aiuti per la salute, l’igiene e l’istruzione di emergenza il più vicino possibile alle comunità vicino la linea di conflitto e lavorare con le municipalità per assicurare aiuto immediato per i bambini e le famiglie che hanno bisogno di sostegno. Team mobili supportati dall’UNICEF stanno fornendo cure psicosociali ai bambini traumatizzati dall’insicurezza cronica. Gli ultimi 8 anni di conflitto hanno causato danni profondi e durevoli ai bambini su entrambi i lati della linea di contatto. I bambini in Ucraina hanno un disperato bisogno di pace, adesso. L’UNICEF fa eco all’appello del Segretario Generale per un immediato cessate il fuoco e chiede alle parti di rispettare i loro obblighi internazionali a proteggere i bambini da pericoli e assicurare che gli attori umanitari possano raggiungere in sicurezza e velocemente i bambini che hanno bisogno. L’UNICEF chiede anche a tutte le parti di non attaccare infrastrutture essenziali da cui i bambini dipendono – compresi sistemi idrici, igienico – sanitari, strutture sanitarie e scolastiche.”