Nasce la rete associativa AOI
05 Ottobre 2022Il 30 settembre e 1 ottobre le organizzazioni della società civile aderenti ad AOI si sono riunite a Milano presso casa Emergency per l’assemblea straordinaria. Circa 120 realtà associate (su un totale di oltre 140) hanno partecipato a due giornate di confronto, dibattiti, gruppi di lavoro e la plenaria finale per la votazione dello Statuto della Rete Nazionale AOI, approvato all’unanimità. Un passaggio importante per lo sviluppo dell’associazione e per il contributo che essa continuerà a fornire per tutto il mondo della solidarietà e della cooperazione internazionale.
“La nuova AOI Rete Associativa Nazionale è nata a Milano sabato 1 ottobre a Casa Emergency, dopo un percorso ampiamente partecipato iniziato nel 2015 con un primo aggiornamento su mission e constituency e proseguito di pari passo alla riforma del Terzo Settore. Il nuovo Statuto cita come centrale l’obiettivo di costituire una rappresentanza autorevole e unitaria del mondo sociale impegnato nella solidarietà, nella cooperazione e nel volontariato internazionale, nell’accoglienza e inclusione di persone migranti e rifugiate, nel dialogo multiculturale, nell’educazione alla cittadinanza globale, nell’affermazione dei diritti, nell’economia civile. Per un mondo più giusto, sostenibile e senza più povertà, violenze e guerre” dichiara Silvia Stilli, portavoce AOI. “Il percorso non si ferma il 1 ottobre: sulla base dello Statuto si apre la fase costituente aperta oltre le attuali organizzazioni associate, per costruire la rinnovata costituency e la governance entro febbraio 2023 nel principio di piena inclusività. Le porte sono aperte. Un ringraziamento particolare al Forum del Terzo Settore per il sostegno tecnico e per l’attenzione al processo, inteso come ulteriore tassello di rafforzamento dell’accountability e della rappresentanza del non profit italiano”.
Una nuova forma quindi normata dal codice del terzo settore attraverso la quale le organizzazioni della società civile (OSC) possono entrare a far parte di un soggetto di rilievo nazionale in cui trovare rappresentanza e tutela, quindi rafforzamento ed accreditamento di un pezzo importante di terzo settore, che oltre a cooperazione, solidarietà e volontariato internazionale si occupa di inclusione nella società di rifugiati e migranti, sostegno a distanza, adozione internazionale, commercio equo, economia civile e altro ancora.
Le OSC aderenti potranno aspettarsi, nel quadro della riforma del terzo settore, di avere una rappresentanza formalmente riconosciuta dalle istituzioni e da altre organizzazioni a partire dal Ministero del Lavoro e dagli Uffici del Runts, al sistema della cooperazione internazionale di MAECI e AICS, al Ministero degli Interni, fino ad arrivare alle fondazioni private e alle altre grandi reti e aggregazioni di Terzo Settore.
La Rete Nazionale AOI nel suo settore si pone la priorità di aumentare la propria capacità per garantire il monitoraggio dell’attività degli enti associati: tramite la strutturazione dell’autocontrollo, la formazione e l’assistenza tecnica, lo sviluppo di linee guida specifiche con riguardo alla misurazione dell’impatto sociale e per la redazione del bilancio sociale ai sensi del 117/2017, fino alle attività di controllo associativo per conto del MLPS finalizzate a:
- la sussistenza e la permanenza dei requisiti necessari all’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore;
- il perseguimento delle finalità civiche, solidaristiche o di utilità sociale;
- l’adempimento degli obblighi derivanti dall’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore.
Un’attenzione particolare sarà data al coordinamento delle norme di Terzo Settore con quelle che gestiscono la legge sulla cooperazione internazionale, sia per garantirne la coerenza ma anche per favorirne l’ampliamento ed una maggiore inclusione.
Il percorso unitario e strutturato di Rete nazionale ETS, che è stato possibile anche grazie al sostegno tecnico e all’attenzione del Forum del Terzo Settore, sarà anche in grado di rafforzare la negoziazione con i diversi stakeholder, anche stipulando e gestendo convenzioni a favore degli associati, favorendo con la formazione consapevole la partecipazione a processi di co-programmazione nel rispetto delle peculiarità e competenze dei propri associati.
“Il nuovo Statuto della Rete AOI mette al centro la costituzione di una rappresentanza autorevole e unitaria del mondo sociale impegnato nella solidarietà, nella cooperazione e nel volontariato internazionale, nell’accoglienza e inclusione di persone migranti e rifugiate, nel dialogo multiculturale, nell’educazione alla cittadinanza globale, nell’affermazione dei diritti, nell’economia civile. Un mondo più giusto, sostenibile e senza più povertà, violenze e guerre: è questo il senso della sfida lanciata da Silvia Stilli – portavoce AOI che dichiara aperta la fase costituente oltre le attuali organizzazioni associate, per costruire la rinnovata constituency e la governance entro febbraio 2023 nel principio di piena inclusività”.
Chi intende essere ammesso come associato dovrà presentare agli organismi di AOI una domanda, a firma del proprio rappresentante legale, in cui si impegna al rispetto dello statuto e dei regolamenti di AOI, dei codici etici e delle diverse deliberazioni degli organi sociali. Alla domanda andrà allegato lo statuto dell’ente, la descrizione di attività, mission e governance della constituency e la delibera dell’organo amministrativo che approva l’adesione ad AOI e individua la persona referente del processo. La domanda sarà istruita all’interno del Consiglio Nazionale, cui lo Statuto della Rete associativa nazionale AOI dà un ruolo importante di indirizzo e governo.
“Aderire alla rete AOI, in questo momento, vuol dire affrontare i processi di cambiamento, inevitabili e cogenti, affinché non siano percorsi “subìti”, dichiara Fulvio Vicenzo che ha guidato all’interno di AOI il percorso di costituzione della Rete. Si tratta piuttosto di esigenze effettive di tipo organizzativo, di pianificazione, gestione del personale, di diversificazione e fund raising fino alla comunicazione responsabile valorizzando il partneriato autorevole nato dal confronto e finalizzato a fare le scelte più sostenibili, anche in termini di investimento di risorse umane e finanziarie”.