Servizio civile universale, tutte le novità dal piano triennale alle linee guida
09 Febbraio 2023È tempo di novità per il Servizio civile universale. Come già annunciato, con il decreto del Ministro Abodi del 20 gennaio 2023 è stato pubblicato il Piano triennale 2023-2025, documento essenziale per la sua attuazione.
Questo documento era stato discusso e arricchito dalla Consulta nazionale del Servizio civile universale del 21 dicembre 2022 ed era stato approvato con intesa rafforzata dalla Conferenza delle Regioni e Pubblica amministrazione dell’11 gennaio 2023. Un esempio di collaborazione di scopo fra i vari attori del sistema Scu.
Il piano è articolato in una premessa e in quattro sezioni.
- Contesto generale
- Quadro strategico
- La programmazione
- Aggiornamento del Piano
È un documento di ben 57 pagine che contiene anche dati e contenuti che forniscono una base teorica e quantitativa per i vari indirizzi che il Piano contiene.
La premessa e l’aggiornamento del Piano definiscono che il 2023 “avrà ancora un carattere sperimentale e sarà funzionale alla definizione, entro il primo semestre del 2023 degli accordi per le funzioni che la norma assegna alle Regioni previsti dagli art. 7 e 18” del decreto legislativo n. 40 del 6 marzo 2017. Questa fase di ulteriore sperimentazione si concluderà “con il dovuto aggiornamento del Piano a fine 2023 come previsto dall’art. 4 del Piano stesso.”
È questo un passaggio di particolare rilevanza perché la mancata definizione delle funzioni che ogni singola Regione svolge è stata fonte di incertezze e di mancata collaborazione negli anni passati. Altri temi che, durante questo 2023, andranno definiti con la Consulta nazionale del Servizio civile e le Regioni e Pa sono la predisposizione del primo rapporto di valutazione dei risultati dei programmi, la definizione della metodologia per l’individuazione delle priorità dei settori di intervento, la miglior definizione delle aree territoriali in cui intervenire.
Il “Contesto Generale” è dedicato alla ricostruzione delle sfide a cui il Servizio civile universale è chiamato a contribuire, i giovani e la loro partecipazione al Servizio civile universale, il ruolo, la tipologia e il contributo in termini programmatici degli enti iscritti all’Albo Servizio civile universale, il quadro normativo, la governance del Sistema Servizio civile universale, il ruolo delle partnership con soggetti anche economici che non sono iscritti all’Albo e quindi non possono impiegare operatori volontari, ma che contribuiscono fattivamente alla miglior realizzazione degli interventi, le risorse finanziarie.
Proprio per quanto attiene le risorse finanziarie il Piano 2023-2025 contiene indicazioni preoccupanti per gli anni 2024 e 2025.
Infatti, chiarito che per il 2023, ultimo anno in cui le risorse del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (216 milioni) si sommano a quelle ordinarie (106 milioni), “per gli anni 2024 e 2025 le risorse assegnate a legislazione vigente sono pari a 145,5 milioni di euro, a cui si aggiungono, per ogni annualità, 5 milioni destinati al Centro Nazionale del Servizio Civile Universale, in un quadro previsionale, quindi, di sensibile riduzione del finanziamento complessivo (venendo meno il contributo Pnrr) e che richiederà importanti sforzi sistemici per non deviare la traiettoria intrapresa verso una sempre maggiore universalità del servizio civile. In tale contesto, primario obiettivo è stabilizzare il contingente annuale degli avvii ad almeno 60.000 posizioni e coprire i costi di funzionamento del Dipartimento, delle Regioni e PA e, per le misure previste, degli enti che accolgono gli operatori volontari.”
Il “Quadro Strategico” indica i contenuti degli indirizzi a cui le attività del Servizio civile universale sono chiamate a contribuire.
La pace e la Costituzione, l’universalità degli accessi, l’Unione europea, il benessere dei cittadini e delle comunità, la partecipazione continua, la sussidiarietà e il territorio, le sperimentazioni del Servizio civile digitale, ambientale, sportivo. Già questi titoli indicano la continuità con il precedente Piano Triennale 2020-2022 pur in un quadro di Governo decisamente diverso.
Nel quadro strategico viene anche trattato l’impatto del Piano nazionale di ripresa e resilienza sul Servizio civile universale con alcuni investimenti complementari, il Centro nazionale del Servizio civile universale nella città dell’Aquila, la sostenibilità e digitalizzazione delle procedure di attuazione del Servizio civile universale, il suo contributo agli stati emergenziali.
Nella sezione “Programmazione” ci sono invece gli indirizzi per gli atti ordinamentali in capo al Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale, alcuni dei quali sono stati, non a caso, pubblicati nei giorni immediatamente successivi e che richiamiamo nella parte finale di questo articolo.
Il cronoprogramma delle diverse fasi di attuazione degli indirizzi del Piano apre questa sezione, a cui fanno seguito i criteri per il finanziamento dei programmi di intervento (viene mantenuto l’impianto di non avere priorità di settore), gli obiettivi da perseguire (vengono mantenuti i precedenti Obiettivi dell’Agenda 2030 e i precedenti Ambiti di azione), gli indirizzi per la formulazione dei programmi di intervento, la programmazione degli interventi per l’Italia e per l’Estero, e, in conclusione, gli standard di qualità (sono riconfermati quelli del Piano precedente).
La riconferma del Piano precedente è stata la scelta fatta dal ministro Abodi, non solo in forza della definizione del 2023 come anno ancora sperimentale, ma anche per dare stabilità e avere un impatto ridotto sulla operatività del Dipartimento, delle Regioni e Pa, degli enti e degli operatori volontari, sottoposti in questi ultimi anni a continue sollecitazioni. L’unico argomento sul quale il Piano triennale ha aperto per una revisione delle scelte del 2022 è il tema della valorizzazione delle competenze degli operatori volontari e del loro legame o meno con la misura aggiuntiva del tutoraggio.
Nel paragrafo 2.1.5 dedicato alla partecipazione continua viene infatti indicato che “Focalizzando l’attenzione più specificatamente sul tema della valorizzazione e validazione delle competenze dei volontari di Servizio civile, è utile rimarcare che l’impegno ulteriore che il sistema di Servizio civile dovrà continuare a fare, insieme ai soggetti competenti in materia, riguarda, da un lato la prosecuzione dello sforzo intrapreso verso la certificazione delle competenze acquisite nel percorso di Servizio Civile Universale anche tenendo conto delle diverse fasi – messa in trasparenza, validazione, certificazione – previste dalla normativa di riferimento, dall’altro l’orientamento dei programmi e dei progetti verso l’acquisizione di competenze che siano funzionali al percorso di certificazione, e infine, la possibile definizione di competenze tipiche – trasversali e specifiche – del Servizio Civile Universale. In tale contesto, il Dipartimento si attiva per la costituzione di un gruppo di lavoro interministeriale, interistituzionale, con la partecipazione di enti di Servizio Civile Universale e della Rappresentanza degli Operatori Volontari, che produrrà un primo report sullo stato di avanzamento per la definizione del sistema di individuazione, validazione e, ove possibile, certificazione delle competenze di cittadinanza e trasversali degli operatori volontari, accanto a quelle tecnico professionali.”
Un nuovo avviso pubblico, le linee guida e i criteri di valutazione
Come si diceva, la emanazione del Piano Triennale 2023-2025 ha permesso al Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio civile universale di pubblicare i documenti che definiscono i contenuti e i tempi per il deposito dei programmi e dei progetti per la realizzazione del Servizio civile universale nel 2024.
Il primo documento è l’Avviso pubblico per la presentazione dei programmi di intervento per l’anno 2023 da parte degli enti titolari iscritti all’Albo Servizio civile universale per il Servizio civile universale ordinario, pubblicato il 31 Gennaio 203, con l’indicazione dei termini e delle modalità della redazione dei programmi e progetti e dei termini di loro presentazione, fissata al 19 Maggio 2023, mentre per quelli relativi al Servizio Civile Digitale il termine è anticipato al 31 Marzo 2023. Nello stesso Avviso sono fissati l’esame e la loro valutazione da parte del Dipartimento, in collaborazione con le Regioni e Province Autonome.
Il secondo documento, sempre del 31 Gennaio 2023, è riferito alle Linee guida alla redazione dei programmi per l’impiego degli operatori volontari di servizio civile in Italia nell’ambito del programma quadro di Servizio Civile Digitale.
Al fine di dare indicazioni specifiche agli enti per la redazione e presentazione dei programmi di intervento, è stata pubblicata l’apposita circolare del 31 gennaio 2023, che contiene anche i criteri e le modalità di valutazione dei programmi stessi. In questo documento è stata data traduzione concreta all’indirizzo contenuto nel Piano triennale relativo alla misura del tutoraggio, resa autonoma, dalla misura di individuazione, validazione e, nel caso in cui sia possibile, certificazione delle competenze.
Nei giorni precedenti il Dipartimento ha provveduto anche a rendere pubbliche, con decreto n. 88/2023 le “Linee guida per la formazione generale e specifica delle operatrici volontarie e degli operatori volontari in Servizio Civile Universale e per la formazione delle formatrici e dei formatori”.
Infine, per fornire indicazioni agli enti che intendano attivare le misure aggiuntive previste dal decreto legislativo n. 40 del 6 marzo 2017 (tre mesi in un Paese dell’Unione Europea, impiego di giovani con minori opportunità, tutoraggio), è stato pubblicato il decreto direttoriale n. 89/2023 “Approvazione criteri per l’erogazione agli enti di servizio civile dei contributi finanziari per le misure aggiuntive del servizio civile universale inserite nei progetti a favore dei giovani”.