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28 marzo: 65 anni di Anffas – Celebrazione XVI Giornata Nazionale Disabilità Intellettive e Neurosviluppo

Il 28 marzo 2023, dalle 9 alle 18 in occasione della celebrazione del 65mo anniversario dalla sua fondazione e della XVI Giornata nazionale delle disabilità intellettive e dei disturbi del neurosviluppo, Anffas promuove una riflessione e l’avvio di un dibattito sulla “transizione inclusiva dei servizi alla persona letta alla luce della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità”.

La giornata avrà come focus l’evoluzione, in chiave inclusiva, dei servizi alla persona, con particolare riguardo alle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, e la sperimentazione di soluzioni innovative anche per l’abitare inclusivo.

In che misura gli attuali servizi possono essere ritenuti inclusivi e come le consuete soluzioni abitative garantiscono alle persone con disabilità il diritto a poter scegliere dove, come e con chi vivere, senza essere mai adattate ad una specifica sistemazione?

Certamente c’è molta strada da fare, molto da approfondire e tantissimo da sperimentare.

Infatti, l’errore più grande che si potrebbe fare è quello di dare agli attuali servizi un’accezione negativa o peggio derubricare gli stessi come servizi segreganti o istituzionalizzanti e ciò a prescindere dalle loro oggettive caratteristiche e tipologie anche tenendo conto della complessità e varietà di persone con disabilità ai quali tali servizi devono essere rivolti. Detto questo è fuor di dubbio che i servizi per le persone con disabilità, comprese le soluzioni presso il proprio domicilio o quelle relative a soluzioni abitative diverse dal proprio domicilio di origine, per un’associazione di persone con disabilità e loro familiari, quale Anffas è, devono presentare determinate caratteristiche: non devono mai essere segreganti o istituzionalizzanti; devono essere inclusivi; devono rispettare la dignità intrinseca ed estrinseca di ogni persona; devono essere di alta qualità; devono garantire la libertà di scelta; devono essere basati su un progetto di vita personale e partecipato della stessa persona con disabilità; devono riprodurre, nella massima misura possibile, l’ambiente familiare; ove ad alta necessità di sostegni intensivi, anche di natura sanitaria, devono essere improntati al rispetto della dignità ed essere sempre umanizzanti.

I servizi, in buona sostanza, qualsiasi sia la loro tipologia, devono essere degli abiti sartoriali cuciti a misura delle persone e le persone non devono mai essere adattate a servizi precostituiti o standardizzati. Allo stesso tempo sono da adeguare quei servizi che non tengono in debito conto le effettive necessità di bisogno di sostegno, anche di elevata o elevatissima intensità, che non tendono in primis a traguardare sempre l’ottimale perseguimento della migliore Qualità di Vita possibile. In tale contesto, l’adeguata preparazione professionale, le competenze, le attitudini e le motivazioni degli operatori rappresentano una imprescindibile pre-condizione per poter disporre di adeguati ed idonei servizi di alta qualità: condizione, questa, necessaria per prevenire anche i noti e frequenti fenomeni di violenze, maltrattamenti e molestie, di varia natura, di cui sono fatte oggetto le persone con disabilità.

Affermare, quindi, che qualsiasi servizio diverso dai normali contesti di vita all’interno della propria comunità di appartenenza sia di per sé da considerare segregante ed in quanto tale da dismettere rappresenta una visione apodittica dei servizi, poco realistica, inutilmente ideologica, pericolosa per la vita delle persone con disabilità e dei loro familiari.

Ma prima di parlare della necessaria ed auspicata transizione inclusiva o miglioramento dei livelli di qualità dei servizi, di pari passo, si deve porre mano, sia a livello centrale che territoriale, all’annoso e mai risolto problema della carenza di risorse pubbliche, appositamente dedicate ai servizi per le persone con disabilità. Infatti, per le stesse e per i loro familiari disporre di una rete integrata di idonei ed adeguati servizi è assolutamente necessario se non indispensabile.

Come riuscire a contemperare la necessità di disporre di adeguati servizi con i paradigmi della Convenzione Onu?

Il 28 marzo si svolgerà dunque un momento di confronto importante e significativo per il futuro di tutte le persone con disabilità, in particolare intellettive e con disturbi del neurosviluppo, e dei loro familiari, mettendo concretamente in atto il modello basato sui diritti umani in coerenza con i paradigmi introdotti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità attraverso lo studio di nuovi possibili percorsi volti alla progressiva riconversione e miglioramento degli attuali servizi.

L’evento sarà anche l’occasione per fornire aggiornamenti sullo stato di avanzamento della “Ricerca/Azione” – attualmente in corso ed a cura di Anffas Lombardia e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – volta a “fissare uno standard di processo per riconvertire gli attuali servizi semi residenziali e residenziali, in chiave inclusiva ed in guisa da superare nei diversi contesti, familiari, residenziali etc. situazioni segreganti o istituzionalizzanti, anche attraverso iniziative volte a promuovere la progressiva de-istituzionalizzazione, verso soluzioni dell’abitare possibile per le persone ad alta complessità”.

A tal fine nel corso dell’evento troveranno spazio le testimonianze delle realtà associative Anffas che hanno dato vita o stanno per attivare, nell’ottica di cui sopra, progetti innovativi.

Non solo di progettualità, però, si parlerà durante l’evento: non va dimenticato, infatti, il compleanno di Anffas e per i 65 anni dell’Associazione, oltre alle buone prassi sui servizi inclusivi, saranno presentate anche iniziative più strettamente legate alla celebrazione di questa importante ricorrenza: molte sono le associazioni sui vari territori che nell’ambito dell’iniziativa “Open Day – porte aperte all’inclusione sociale” ospiteranno iniziative ed eventi quali mostre, workshop, laboratori, incontri con le istituzioni locali, presentazione di libri o video, rappresentazioni teatrali o canore, eventi sportivi e appuntamenti conviviali, il tutto con l’obiettivo di far conoscere sempre di più le tantissime attività svolte sul territorio con l’obiettivo di demolire pregiudizi e stereotipi e fare cultura e sensibilizzazione sulle disabilità intellettive e i disturbi del neurosviluppo.

Lo slogan dell’evento è “Con Anffas, da 65 anni, per costruire insieme una nuova società inclusiva, con pari diritti e opportunità, libertà di scelta e qualità di vita per tutte e per tutti.”

Vi aspettiamo il 28 marzo 2023!

L’iniziativa ha ottenuto il sostegno di Rai Per la Sostenibilità dal 27 al 28 marzo 2023 attraverso il supporto informativo dei canali editoriali Rai.

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