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Agenda dei lavori delle Istituzioni dell’Unione europea, 1-14 maggio 2023

Agenda dei lavori delle Istituzioni dell’Unione europea, 1-14 maggio 2023. Numero 52

 


Parlamento europeo

Sessione plenaria

La prossima seduta è convocata l’8 maggio 2023 a Strasburgo.

L’ordine del giorno è consultabile al link: https://www.europarl.europa.eu/sedcms/documents/PRIORITY_INFO/1007/SYN_POJ_May%20I_STR_EN.pdf

 

Commissioni parlamentari

Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL)

La prossima seduta è convocata l’8 maggio 2023.


Consiglio dell’Unione europea

Si segnala in particolare:

Formazioni del Consiglio:

ü  Consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori”

Prossime sessioni:

3 e 4 maggio 2023.

ü  Consiglio “Istruzione, gioventù, cultura e sport”

Prossime sessioni:

15 maggio 2023.

ü   Consiglio “Giustizia e affari interni”

Non sono previste sessioni.

ü  Consiglio “Ambiente”

Non sono previste sessioni.

Organi preparatori:

ü  Comitato per la protezione sociale

Non sono previste sessioni.

ü  Gruppo “Questioni sociali”

Prossime sessioni:

8, 11, 12 e 15 maggio 2023.

ü   Gruppo “Gioventù”

Non sono previste sessioni.

ü  Gruppo “Asilo”

Prossime sessioni:

10 maggio 2023.

ü   Gruppo “Ambiente”

Prossime sessioni:

2, 4, 5 e 8 maggio 2023.                    


Comitato economico e sociale europeo (CESE)

Sessione plenaria

Non sono previste sessioni.

Sezioni

ü  Sezione “Occupazione, affari sociali e cittadinanza” (SOC)

Prossima sessione: 31 maggio 2023


Notizie dall’Unione europea

Condanna del Parlamento europeo nei confronti dell’Italia, dell’Ungheria e della Polonia per la retorica anti-LGBT

Il 20 aprile 2023 il Parlamento europeo ha approvato un emendamento che condanna fermamente la diffusione di retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell’Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia. L’emendamento è stato approvato con 282 voti a favore, 235 contrari e 10 astenuti e inserito dalla delegazione dei Verdi.

La votazione è avvenuta all’interno della più ampia risoluzione sulla depenalizzazione universale dell’omosessualità, alla luce dei recenti sviluppi in Uganda, approvata invece con 416 voti a favore, 62 contrari e 36 astenuti.

Si legge nel testo approvato che l’Europarlamento “esprime preoccupazione per gli attuali movimenti retorici anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq a livello globale, alimentati da alcuni leader politici e religiosi in tutto il mondo, anche nell’Ue; ritiene che tali movimenti ostacolino notevolmente gli sforzi volti a conseguire la depenalizzazione universale dell’omosessualità e dell’identità transgender, in quanto legittimano la retorica secondo cui le persone Lgbtq sono un’ideologia anziché esseri umani; condanna fermamente la diffusione di tale retorica da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell’Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia“.

 

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