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Sabir – Torna a Trieste il Festival delle culture mediterranee

Si è aperta a Trieste, per concludersi il 13 maggio, la nona edizione del Festival Sabir, evento diffuso e spazio di riflessione sulle culture mediterranee nei luoghi simbolo dell’Europa: è promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI e Carta di Roma.

Zona di confine, Trieste è geograficamente luogo di incontro e accoglienza, passaggio naturale per chi decide di attraversare la rotta balcanica delle migrazioni.  

Le precedenti edizioni del Festival si sono tenute a Lampedusa (1-5 ottobre 2014), Pozzallo (11-15 maggio 2016), Siracusa (11-14 Maggio 2017), Palermo (11-14 ottobre 2018), Lecce (16-18 maggio 2019 e di nuovo 28-30 Ottobre 2021), Matera (12-14 maggio 2022) e online a giugno 2020. 

“Libertà di movimento” è il titolo scelto per questa edizione del Festival Sabir, dedicata ad Omar Neffati, portavoce del Movimento Italiani senza cittadinanza, scomparso prematuramente nel gennaio scorso.

Il Festival, promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI e Carta di Roma, con il patrocinio di Rai per la Sostenibilità, la media partnership della Rai e del quotidiano Primorski dnevnik, sarà anche quest’anno un’occasione per affrontare le tematiche della solidarietà e dei diritti umani, per riflettere su alternative possibili e pratiche innovative offrendosi come spazio di riflessione, dialogo e testimonianza.  

In questa edizione particolare attenzione sarà riservata ai processi migratori lungo la rotta balcanica, al tema dei cambiamenti climatici e delle migrazioni forzate e dei diritti dei lavoratori migranti, alle pratiche di accoglienza e di accesso alle procedure di asilo. Qual è il ruolo del governo italiano?  Quali sono le più recenti esperienze europee? Che tipo di racconto arriva dai media italiani e internazionali? A queste e tante altre domande associazioni, istituzioni pubbliche, reti e movimenti internazionali cercheranno di rispondere insieme, per programmare nuove iniziative e campagne unitarie.

Il 13 maggio si svolgerà poi la prima “Marcia Contro i Muri e per l’accoglienza” (https://www.festivalsabir.it/marciacontroimuri/) che attraverserà la frontiera tra Slovenia e Italia, per dare voce a quella parte di Europa e d’Italia che non si arrende ai muri e alle paure e che vuole tutelare i diritti delle persone in cerca di protezione. La marcia sarà di circa 5 km, con partenza alle ore 15 dal Castello di Socerb (Capodistria) e arrivo alla Piazza centrale di San Dorligo della Valle. Per adesioni: controimuri2023@gmail.com. 

La formula del Festival è la stessa che negli anni ha portato grande coinvolgimento di pubblico: incontri internazionali e formazioni che si alterneranno ad attività culturali, eventi musicali, teatrali, mostre, presentazione di libri e proiezioni cinematografiche.

 La presenza di rappresentanti della società civile e dei sindacati delle due rive del Mediterraneo e di reti internazionali arricchirà con diversi punti di vista il confronto e farà emergere proposte unitarie. Da sottolineare anche la significativa partecipazione dellasocietà civile della regione balcanica, con numerosi esponenti di associazioni e reti che interverranno a questa edizione del Festival Sabir. 

Tra gli altri ricordiamo l’intervento di Alidad Shiri, UNIRE, Portavoce familiari vittime di Cutro, Djarah Khan, scrittrice, Matteo Biffoni, Sindaco di Prato e Delegato ANCI Immigrazione, Titti Postiglione, Vice-Capo Dipartimento Civile, Silvia Albano, Magistratura Democratica, Daniela Di Capua, Istituto buddista Soka Gakkai.

Nelle serate del Festival Sabir spazio anche al cinema e alla musica, con la proiezione dei film “Quo Vadis Aida?”, di Jasmila Zbanic,Be My Voice”, di Nahid Persson, del documentario “The Jungle”, di Cristian Natoli, e il concerto Una Valigia Piena di Note – A Suitcase full of Notes.  

Sabir è uno spazio della società civile non equidistante, ma schierata dalla parte delle vittime e contro tutti gli oppressori, uno spazio per ribadire, anche nell’affrontare i temi che la guerra in Ucraina e le altre crisi del nostro pianeta pongono, la centralità delle persone e dei loro diritti, a prescindere dalla nazionalità. 

Info: festivalsabir.it.  

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