Decreto Caivano: “La prevenzione si fa con cultura e sociale”
08 Settembre 2023“Cultura, scuola, educazione e presidi sociali: è qui che bisogna prioritariamente concentrare l’attenzione e investire affinchè si riesca a prevenire i sempre più diffusi episodi di violenza, ma anche di disagio sociale, tra i giovanissimi. Le misure punitive da sole non bastano, né serve il loro inasprimento. Allo stesso tempo, però, bisogna essere consapevoli che la prevenzione necessita di politiche serie e di lungo termine, che facciano leva anche sul contributo che il Terzo settore dà e può continuare a dare alla costruzione di una socialità positiva, di relazioni sane e di senso”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.
“Le nuove generazioni – prosegue – hanno bisogno di modelli positivi, di principi in cui credere, di opportunità per emanciparsi da contesti pericolosi e degradanti, di prospettive di vita e di lavoro. La società in cui stanno crescendo, invece, ne offre sempre meno: questo è anche il frutto di un disinvestimento nel welfare costante negli anni, che il mondo del Terzo settore vive e denuncia da tempo”.
“Spesso le realtà sociali sono rimaste le sole a operare sui territori più difficili, grazie anche al fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa minorile. E’ da queste esperienze consolidate, da strategie che già si sono mostrate efficaci, che bisogna partire. Se le attività del Terzo settore non sono sostenute dalle politiche pubbliche, a cui dovrebbero affiancarsi e non sostituirsi, il risultato, anche in termini di costruzione di strade alternative alla criminalità, non sarà mai sufficiente. Occorre invertire la marcia, e in fretta” conclude Pallucchi.