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Conflitto Israele e Palestina – Arci: Fermatevi | UNICEF: i bambini pagano il prezzo più alto

photo: @Al Mogheer shurrab, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Arci: Fermatevi. Fermateli. Fermiamoli. Oggi, ora, prima che sia troppo tardi

ROMA, 13 OTTOBRE 2023 – L’esercito israeliano ordina l’evacuazione a 1,1 milione di palestinesi a Gaza: entro le prossime 24 ore devono trasferirsi a Sud, per rimanere vivi.

Non si capisce come, in una città che non ha più luce, acqua, gasolio. Non si capisce dove, in una città assediata, dove gli abitanti sono chiusi in trappola.

Vaste aree della città sono già state devastate dai bombardamenti, anche con le bombe al fosforo vietate dalle convenzioni internazionali, e gli ospedali sono già al collasso.

L’ONU dichiara che “Le Nazioni Unite ritengono impossibile che tale movimento abbia luogo senza devastanti conseguenze umanitarie”, e chiede che l’ordinanza sia annullata perchè la tragedia non diventi catastrofe.

E perfino il segretario di stato USA Blinken ha detto al governo israeliano: “noi democrazie ci distinguiamo dai terroristi perché cerchiamo di applicare altri standard, anche quando è difficile. Questo è il motivo per cui è così importante prendere ogni precauzione possibile per evitare di fare del male ai civili”.

Questa non è difesa, questa non è neppure guerra. Questa è rappresaglia. Nessuno può rispondere all’orrore con l’orrore.

Noi, come tutto il movimento pacifista italiano, da sempre ci battiamo contro l’occupazione in Palestina, contro gli insediamenti, contro gli arbitri e le violenze contro i palestinesi.

Noi, come tutto il movimento pacifista italiano, abbiamo condannato l’attacco di Hamas, il massacro di civili, la presa di ostaggi e gli attacchi contro la vita e la sicurezza di Israele.

Noi non partecipiamo, come tutto il movimento pacifista italiano, alla inutile e sbagliata guerra delle bandiere: la nostra bandiera è quella della pace.

Chiediamo terra, vita e libertà per due popoli e due stati. 
E per questo nelle prossime ore e giorni, insieme al movimento pacifista italiano, saremo in piazza in tante città.

Facciamo appello a chiunque abbia la possibilità di intervenire in queste ore di fermare l’escalation della barbarie e il massacro di Gaza, che rischia anche di allargare la violenza ovunque, non solo nella regione.

Chiediamo a tutti e tutti di schierarsi dalla parte della pace giusta.
Per Gaza, per la Palestina, per Israele, per il Medio Oriente, per il mondo intero. Per tutti e tutte noi.

Ufficio Stampa ARCI APS_ 

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UNICEF/Conflitto Israele e Palestina: i bambini di Gaza pagano il prezzo più alto, con centinaia di morti

Dichiarazione del Portavoce dell’UNICEF James durante la conferenza stampa tenutasi oggi al Palazzo delle Nazioni di Ginevra.

13 ottobre 2023 – “Centinaia e centinaia di bambini sono stati uccisi e feriti.Ogni ora a Gaza aumenta il numero di bambini uccisi. L’uccisione dei bambini deve finire.

Le immagini e le storie sono chiare: bambini con orrende ustioni, ferite da mortaio e arti persi. E gli ospedali sono completamente sovraccarichi per curarli. Eppure, il numero continua a crescere.

I bambini israeliani tenuti in ostaggio a Gaza devono essere riuniti immediatamente e in sicurezza con le loro famiglie e i loro cari.

La situazione umanitaria ha raggiunto livelli letali, eppure tutti i rapporti indicano ulteriori attacchi. La compassione – e il diritto internazionale – devono prevalere.

L’UNICEF chiede un immediato cessate il fuoco, mentre 1,1 milioni di persone – di cui quasi la metà minori – sono state avvertite di allontanarsi in vista di quello che si prevede sarà un attacco di terra contro uno dei luoghi più densamente popolati del pianeta, ma senza alcun luogo sicuro dove i civili possano andare.

I bambini e le famiglie di Gaza hanno praticamente esaurito il cibo, l’acqua, l’elettricità, le medicine e l’accesso sicuro agli ospedali, a seguito di giorni di attacchi aerei e di tagli a tutte le vie di approvvigionamento.

L’unica centrale elettrica di Gaza ha esaurito il carburante mercoledì pomeriggio, interrompendo l’elettricità, l’acqua e il trattamento delle acque reflue.

 a maggior parte dei residenti non può più rifornirsi di acqua potabile dai fornitori di servizi o di acqua per uso domestico attraverso le condutture.

Almeno sei pozzi d’acqua, tre stazioni di pompaggio, un serbatoio d’acqua e un impianto di desalinizzazione che serve più di un milione di persone sono stati danneggiati dagli attacchi aerei.

Gli attori umanitari devono poter accedere in sicurezza ai bambini e alle loro famiglie con servizi e forniture salvavita, ovunque essi si trovino.

 In ogni guerra, quelli che soffrono di più sono i bambini. Questo è tragicamente vero oggi”.

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