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 Agenda dei lavori delle Istituzioni dell’Unione europea – 20 novembre-3 dicembre 2023

 Agenda dei lavori delle Istituzioni dell’Unione europea – 20 novembre-3 dicembre 2023

 

Parlamento europeo

Sessione plenaria

La prossima seduta è convocata lil 20 novembre a Bruxelles.

L’ordine del giorno è consultabile al link:  https://www.europarl.europa.eu/sedcms/documents/PRIORITY_INFO/1158/SYN_PDOJ_November%20II_STR_EN.pdf

Commissioni parlamentari

Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL)

La prossima seduta è convocata il 29 novembre 2023.


Consiglio dell’Unione europea

Si segnala in particolare:

Formazioni del Consiglio:

ü  Consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori”

Prossime sessioni:

23, 27 e 30 novembre 2023.

ü  Consiglio “Istruzione, gioventù, cultura e sport”

Prossime sessioni:

23 novembre 2023

ü   Consiglio “Giustizia e affari interni”

Non sono previste sessioni.

ü  Consiglio “Ambiente”

Non sono previste sessioni.

 

Organi preparatori:

ü  Comitato per la protezione sociale

Non sono previste sessioni.

ü  Gruppo “Questioni sociali”

Prossime sessioni:

20, 21, 22 e 30 novembre 2023

ü   Gruppo “Gioventù”

Non sono previste sessioni.

ü  Gruppo “Asilo”

Non sono previste sessioni.

ü   Gruppo “Ambiente”

Prossime sessioni:

20, 21, 22 e 24 novembre 2023.          

 


Comitato economico e sociale europeo (CESE)

Sessione plenaria

Non sono previste sessioni.

Sezioni

ü  Sezione “Occupazione, affari sociali e cittadinanza” (SOC)

Prossime sessioni: 21 novembre 2023

 


Notizie dall’Unione europea

 

Commissione su uno statuto per le associazioni e le organizzazioni senza scopo di lucro transfrontaliere europee” adottata il 17 febbraio 2022. In particolare, la risoluzione chiedeva alla Commissione, a norma dell’art. 225 TFUE, di presentare due nuove proposte legislative: un regolamento (ai sensi dell’art. 352 TFUE), che crei la forma giuridica di “associazioni europee”, e una direttiva che armonizzi le norme minime comuni per leorganizzazioni senza scopo di lucro (ai sensi dell’art. 114 TFUE).

La proposta di direttiva è quindi accompagnata da una proposta di regolamento, di natura tecnica, che modifica i regolamenti (UE) n. 1024/2012 e (UE) 2018/1724 sul sistema di informazione del mercato interno (IMI) e sullo sportello digitale unico per consentire la cooperazione e lo scambio di informazioni tra le autorità competenti attraverso il sistema IMI e per svolgere operazioni digitali attraverso lo sportello digitale unico, permettendo così al pubblico di accedere alle informazioni relative alle ECBA disponibili online.

La Commissione ha svolto una consultazione di una vasta gamma di portatori di interessi mediante diversi canali, come un invito a presentare contributi, una consultazione pubblica, un’indagine online e 64 interviste che sono state effettuate per arricchire ulteriormente la base fattuale e sostenere la preparazione delle opzioni strategiche.

L’esame dell’atto risulta attualmente avviato da parte dei Parlamenti di Italia, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Malta, Portogallo, Romania, Slovacchia e Svezia.

La proposta di direttiva in esame è volta a introdurre negli ordinamenti degli Stati membri una nuova forma giuridica di associazionetransfrontaliera europea senza scopo di lucro (European Cross-Border Association, ECBA), che una volta stabilita in uno Stato membro sarà riconosciuta automaticamente in tutti gli altri Stati membri e potrà svolgervi attività, comprese quelle economiche.

L’obiettivo generale è quello di migliorare il funzionamento del mercato unico eliminando gli ostacoli amministrativi e normativi per le associazioni che operano in più di uno Stato membro, al fine di liberare il loro pieno potenziale per generare valore economico e sociale nell’UE.

La proposta colma una lacuna normativa, in quanto ad oggi non esiste una legislazione dedicata a livello dell’UE che disciplini le condizioni affinché le associazioni senza scopo di lucro possano operare a livello transfrontaliero nel mercato interno.

In sintesi, la proposta mira a:

  1. a) consentire, grazie al “certificato ECBA”, il riconoscimento automatico di questa nuova forma giuridica in tutta l’Unione una volta che un’ECBA è stata registrata in uno Stato membro;
  2. b) stabilire norme sul trasferimento di sede legale, consentendo alle associazioni senza scopo di lucro di trarre tutti i benefici della libertà di stabilimento e della libera prestazione di servizi, beni e capitali nell’UE;
  3. c) garantire che l’ECBA goda pienamente dei vantaggi del mercato interno, indipendentemente dallo Stato membro di registrazione, beneficiando di un accesso libero e non discriminatorio ai finanziamenti pubblici in ciascuno Stato membro in cui opera. 

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