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Autonomia differenziata, il commento delle associazioni

AUSER:

Autonomia Differenziata: una controriforma che spacca il paese e indebolisce il welfare universalistico
Dichiarazione del presidente nazionale Auser Domenico Pantaleo

Roma, 19 giugno 2024 – L’approvazione della Legge sull’autonomia differenziata divide il Paese, allargando le disuguaglianze sociali. Si mette in discussione l’universalità dei diritti, sanciti dalla Costituzione, facendo prevalere gli egoismi sulla solidarietà e la coesione. Siamo di fronte a una controriforma che determinerà rotture e contrapposizioni tra Regioni danneggiando non solo il Mezzogiorno ma anche le realtà territoriali più deboli. A fronte di una sempre più evidente crisi sociale l’autonomia differenziata segna un ulteriore indebolimento del welfare universalistico. Saranno i lavoratori, i pensionati e le fasce popolari più disagiate a pagare i costi di una legge radicalmente iniqua.
I LEP devono essere adeguatamente finanziati è effettivamente esigibili in termini qualitativi e quantitativi uniformi per ogni persona e su tutto il Paese.
Con Il combinato disposto tra autonomia differenziata e l’approvazione del premierato la nostra democrazia viene indebolita a partire dalla funzione dei corpi intermedi e dello stesso terzo settore i cui valori di inclusione, coesione, solidarietà e partecipazione rischiano di essere considerati marginali.
Per queste ragioni la rete Auser è pronta a sviluppare ampie alleanze sociali per fermare quel disegno regressivo attraverso tutti gli strumenti possibili.

web: www.auser.it

 


ARCI: 

Autonomia differenziata, Massa: fermare l’irresponsabile macchina secessionista

ROMA, 19 GIUGNO 2024 – “C’è un clima pericoloso, non lo diciamo da oggi, e ci rivolgiamo al Governo per chiedere che fermi questa macchina secessionista con sfumature peroniste che ha messo irresponsabilmente in moto, e che sta guidando a tutta velocità mentre il Paese è a pezzi già di suo”. Così Walter Massa, presidente nazionale Arci, sull’approvazione del Ddl Calderoli sull’autonomia differenziata. “Mancano – prosegue Massa – evidenti risorse già oggi, alla vigilia della prossima legge di bilancio, manca una prospettiva di sviluppo capace di far crescere l’intero sistema Paese, mancano soprattutto le risposte ai bisogni crescenti a causa di economie di guerra e di un pauroso indebolimento europeo”.
“In tutto ciò – aggiunge Massa – la visione del governo pare ridursi ad alimentare uno scontro ideologico tra Regioni e territori, utile solo per distrarre l’attenzione dai problemi veri delle comunità e dei cittadini. L’autonomia differenziata, siamo seri, non porterà benefici per tutti i cittadini, è evidente, così come il premierato non porterà nessuna maggiore stabilità, come già dimostrato dalle precedenti riforme costituzionali”. “Mentre noi continuiamo a tenere unito il Paese, prendendoci cura delle comunità territoriali e dei cittadini, non esiteremo a contrapporci – conclude Massa – a questa ennesima deriva che spacca il Paese, ridimensiona il ruolo del Parlamento e del Presidente della Repubblica, modifica sostanzialmente la nostra Costituzione, invece che attuarla, e crea disparità nell’esercizio dei diritti fondamentali da parte dei cittadini”.

www.arci.it


Legambiente:

L’autonomia differenziata è legge. “Grave errore. Così facendo si avranno scelte territoriali differenti su questioni cruciali, da quella energetica a quella sulla mobilità sostenibile, e non tutti avranno gli stessi diritti ambientali, come avviene oggi sui controlli”
 
“Il ddl sull’autonomia differenziata approvato oggi in via definitiva – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è un grave errore. In particolare il trasferimento alle Regioni delle competenze e risorse in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali, di governo del territorio, di trasporti ed energia – abdicando al ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo da parte dello Stato – porterà ad avere scelte territoriali differenti a partire proprio dai grandi e cruciali temi ambientali, come i controlli ambientali, le politiche energetiche e la mobilità sostenibile. Così facendo il rischio è che tutti non avranno gli stessi diritti ambientali in un contesto segnato da una crisi climatica che ha accelerato il passo con effetti sempre più evidenti sui territori, con perdite di vita umane e con ricadute economiche non indifferenti.  Non va poi dimenticato che con questo provvedimento rischiamo di aggravare ulteriormente una disparità tra regione e regione sulle tematiche ambientali. Già oggi, infatti, il sistema dei controlli ambientali delle Arpa cambia da regione a regione, i piani regionali energetici tengono poco in conto le esigenze energetiche nazionali, il potenziamento dell’inadeguato trasporto ferroviario pendolare dipende dai singoli bilanci regionali. Con l’autonomia differenziata queste situazioni rischiano di moltiplicarsi anche su altri temi e di aggravarsi. In questi mesi abbiamo chiesto più volte che venisse avviato un confronto tra Parlamento e cittadini per una riforma equa e giusta ma ciò non è avvenuto. La transizione ecologica in Italia merita una organizzazione istituzionale completamente diversa nel Paese”.
 
 

FISH: 

Autonomia differenziata: ORA LAVORIAMO SUI LEP
 
Roma, 20 giugno – È stato approvato ieri alla Camera il disegno di legge che riforma l’autonomia differenziata. Cambiano ora le intese fra Stato e Regioni sulle 23 materie interessate. Il testo stabilisce, tra l’altro, che l’attribuzione di funzioni riferibili ai diritti civili e sociali, garantiti equamente su tutto il territorio nazionale, è consentita subordinatamente alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) che il Governo dovrà emanare entro 24 mesi dall’approvazione della norma.
 
Il trasferimento delle competenze quindi sarà possibile solo successivamente alla determinazione dei Lep e nei limiti delle risorse rese disponibili in legge di Bilancio. Senza determinazione di Lep e del loro finanziamento non sarà possibile per una Regione ottenere maggiore autonomia. 
 
“Sarebbe stato più giusto lavorare più che sull’autonomia differenziata, sull’autonomia solidale, come avevamo evidenziato sin dall’inizio dell’iter di approvazione della norma. Così lo Stato avrebbe dovuto sostenere le Regioni in difficoltà per consentire una maggiore uguaglianza sostanziale facendo avanzare l’Italia sul piano dei diritti, della coesione e dell’inclusione sociale. Incalzeremo il Governo affinché la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni non diventi solo un intervento al ribasso degli investimenti perché altrimenti si andrebbero ad alimentare le disuguaglianze e divari già presenti sui territori. E questo inciderebbe sulla vita dei nostri cittadini e cittadine con disabilità e sulle loro famiglie.” A dirlo il presidente FISH, Vincenzo Falabella.
 

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