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Decreto Sicurezza: il 25 settembre associazioni in piazza per protestare contro una legge vergognosa

sicurezza polizia

Pubblichiamo i comunicati stampa di Arci, Auser e Legambiente che aderiscono alla mobilitazione per contrastare il DDL Sicurezza.

 


ARCI

Mercoledì 25 settembre, alle ore 16.30, l’Arci, insieme a tante e tanti, sarà davanti al Senato per protestare contro il decreto Sicurezza, un disegno di legge vergognoso già approvato a maggioranza dalla Camera.
Con l’approvazione del decreto Sicurezza, fortemente voluto dal governo e da tutta la maggioranza che lo sostiene, entreremo ufficialmente nell’era della democrazia dove la gran parte delle azioni di protesta e contrasto a ciò che non va nel nostro Paese saranno vietate e punibili penalmente, con condanne totalmente sproporzionate. Al crescente disagio sociale, alla preoccupazione diffusa per il futuro del nostro pianeta, all’opposizione alle scelte sulle grandi opere inutili, il governo risponde con il manganello. Benvenute e benvenuti nella democrazia illiberale tanto cara agli ammiratori di Orban e dei suoi seguaci. Ci opporremo culturalmente e politicamente con tutti i mezzi a disposizione, in rete con i sindacati e le tante organizzazioni e movimenti che si stanno esprimendo in queste ore. Almeno fino a che ci permetteranno di farlo.

 


Auser

Auser Nazionale partecipa alla mobilitazione per contrastare il DDL Sicurezza.
Mercoledì 25 settembre, dalle ore 16.30 saremo davanti al Senato insieme a CGIL E UIL dove a breve si discuterà il disegno di legge, già approvato alla Camera. Riteniamo, infatti, doveroso contrastare una norma che ha il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, che introduce nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati.
Un DDL pericoloso per la democrazia del Paese. 
 
 

Legambiente

In piazza con Cgil e UIL e numerose organizzazioni della società civile contro il DDL Sicurezza. Appuntamento mercoledì 25 settembre, alle 16:30 a Roma nei pressi del Senato della Repubblica (Piazza Vidoni) 
L’associazione ambientalista: “Chiediamo al Governo Meloni un passo indietro e un piano per la sicurezza del Paese per fermare crisi climatica, agromafie, abusivismo edilizio, e promuovere l’adeguamento antisismico e la bonifica dall’amianto degli edifici” 
Contrastare il DDL sicurezza, approvato alla Camera e prossimamente in discussione al Senato, che rappresenta una grave minaccia per un diritto democratico fondamentale, come quello al dissenso, e chiedere con forza al Governo Meloni di fermare le vere minacce alla sicurezza nazionale. Con questo scopo anche Legambiente scende domani, mercoledì 25 settembre, in piazza a Roma, nei pressi del Senato (piazza Vidoni) alle 16:30, con Cgil e UIL e numerose organizzazioni della società civile. 
“Al Governo Meloni chiediamo con forza un passo indietro – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –. Con le norme contenute nel DDL sicurezza si vuole criminalizzare e punire il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, come ad esempio chi scende in piazza contro la costruzione di opere considerate strategiche dal governo, anche se inutili e dannose, come il Ponte sullo Stretto o i nuovi gasdotti o rigassificatori che faranno diventare l’Italia l’hub europeo del gas fossile”.  
“La sicurezza in Italia – continua Ciafani – si afferma contrastando le vere minacce al nostro Paese, mettendo, ad esempio, in atto le misure di contrasto ai reati delle agromafie, che minano la salute dei cittadini e dei lavoratori e fanno concorrenza sleale alle aziende che rispettano la legge, e ancora oggi inspiegabilmente fuori dal Codice penale; all’abusivismo edilizio che porta i cittadini a vivere in edifici pericolosi realizzati con materiali scadenti o in aree a rischio alluvione; alla crisi climatica con adeguate politiche di mitigazione e adattamento, spingendo sullo sviluppo delle rinnovabili, lo stop alle fossili e ripensando e riqualificando le aree urbane e gli spazi pubblici. È urgente dare attuazione a quanto previsto dal Piano nazionale adattamento climatico, in primis alle azioni per ridurre il rischio idrogeologico, tutelando le persone che vivono in aree pericolose. È urgente varare un piano nazionale di adeguamento infrastrutturale e antisismico del vetusto patrimonio edilizio, pubblico e privato, bonificandolo anche dall’amianto ancora presente in tutta Italia, e aumentare il livello qualitativo del controllo dell’inquinamento ambientale da parte delle Agenzie regionali protezione ambiente, uniformandoli su tutto il territorio nazionale. Questi sono i punti cardine della sicurezza che rivendichiamo e sul quale dovrebbe concentrarsi l’azione del Governo”. 
 
 

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