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“Prima che sia troppo tardi”: l’importanza del Terzo settore nell’educazione all’affettività

Il problema della violenza di genere preoccupa 8 italiani su 10, che lo ritengono grave e urgente da affrontare. E sempre per 8 italiani su 10 è opportuno far diventare l’educazione affettiva materia di studio nel corso scolastico di bambini e adolescenti (79,7%). Gli italiani attribuiscono alle organizzazioni non profit un ruolo nell’educazione all’affettività e vedono per loro ampi margini di crescita: quasi 8 su 10 (76,1%) si aspettano un Terzo settore ancor più attivo in questo ambito e ritengono che l’attività del non profit sul tema sia imprescindibile (61,9%).

Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca “Prima che sia troppo tardi. Educare i giovani all’affettività per contrastare la violenza di genere” di INC Non Profit Lab con il patrocinio di Rai Per la Sostenibilità – Esg, presentata il 22 novembre a Roma nella sede Rai di Viale Mazzini, in vista della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Alla presentazione è intervenuta anche la portavoce del Forum Terzo Settore, Vanessa Pallucchi. 

Secondo la ricerca,  della violenza gli italiani ne parlano molto, in primis in famiglia: quasi 8 su 10 lo fanno con i figli 14-18enni, 7 su 10 con il/la partner e i bambini/ragazzi dai dieci anni in su, ma meno di 4 su 10 ne parlano con i figli più piccoli (5-9 anni). C’è però la convinzione che la famiglia non basti: più di 9 italiani su 10 vorrebbero campagne di sensibilizzazione sulla violenza di genere nelle scuole. Nel rapporto viene evidenziata la necessità di andare oltre le campagne di sensibilizzazione finora realizzate, che per 4 italiani su 10 sono a volte retoriche, ripetitive e poco utili a incidere sul problema, per le quali ci sono comunque ampi margini di miglioramento quanto a impatto e incisività.

La chiave di volta per cambiare prospettiva è parlarne con bambini e ragazzi “prima che sia troppo tardi”. Gli italiani già lo fanno a casa, soprattutto grazie ai più anziani, ma vorrebbero che venisse fatto anche a scuola: per il 91,6% servono campagne di sensibilizzazione da indirizzare a bambini e ragazzi e con l’inserimento (79,7%) dell’educazione all’affettività nei programmi scolastici.

Gli italiani dimostrano molta fiducia nei confronti dell’azione del Terzo settore, che è pronto a cogliere la sfida: per l’89% del campione non profit, il compito di fare campagne di sensibilizzazione spetterebbe proprio alle organizzazioni, prima che alla scuola e alle istituzioni.

Sul proprio ruolo sussidiario, il Terzo settore non ha dubbi: l’attività delle organizzazioni contro le violenze di genere è imprescindibile perché famiglia e istituzioni non sempre riescono a svolgere al meglio tale compito (75%) e in futuro il non profit dovrà essere ancor più attivo nell’educazione all’affettività (89%). Senza nulla togliere però al ruolo della scuola: chi opera nel Terzo settore è a favore di campagne scolastiche sul tema (91,6%) e all’inserimento dell’educazione all’affettività tra le materie di studio (79,6%).

6 enti su 10 pensano che si debba cominciare dai bambini di 5-9 anni (60% vs 46,9% della popolazione), focalizzando l’attenzione sul superamento degli stereotipi (75% vs 48,1% della popolazione) e su come donne e uomini sono oggi rappresentati in film, pubblicità, media, web e social (42% vs 15,7% della popolazione).

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