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Ma il Governo conosce i dati sull’emergenza minori in Italia? Arci, Uisp ed Arci Ragazzi chiedono al governo di finanziare il Fondo per il contrasto alla povertà educativa

Ma il Governo conosce i dati sull’emergenza minori in Italia?
Arci, Uisp ed Arci Ragazzi chiedono al governo di ripensarci e di finanziare il Fondo per il contrasto alla povertà educativa

 

ROMA, 09 GENNAIO 2025 – Chiediamo con forza al Governo di fare un passo indietro, di rifinanziare il Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, di ripensare ad una politica di welfare che sostenga i territori nel costruire presìdi di sostegno, ascolto, accoglienza e relazione per una generazione che non smette mai di essere dimenticata dalla politica.

Tutti i dati lo evidenziano, la situazione di precario benessere dei minori in Italia, già pericolosamente fragile prima della crisi sanitaria 2020-2023, è diventata un’emergenza profonda e urgente:

– i suicidi tra minorenni sono cresciuti del 16% tra il 2019 e il 2021 (ultima rilevazione);
– nel 2023 l’ Italia è il quinto paese UE per abbandono scolastico. Peggio di noi soltanto Romania, Spagna, Germania e Ungheria;
– la Povertà assoluta tra i minori è cresciuta dal 13,4 % al 13,8% tra il 2022 e il 2023. Si tratta di quasi un milione e mezzo di bambini e ragazzi;
– il 12% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni soffre di ansia e/o depressione (Dati CENSIS);
– quasi 70.000 sono i ragazzi in stato di ritiro sociale (dati OPENPOLIS).

Inoltre, con la diminuzione continua degli investimenti sul comparto socio educativo, la scuola è lasciata sola a rappresentare uno Stato che non sembra volersi occupare dei più piccoli e dei più giovani tra i suoi cittadini. E da sola, non ce la fa.

All’interno di questo scenario, il Governo Meloni ha tagliato il finanziamento al Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, l’unico presìdio nazionale capace di sostenere progettazioni diffuse e capillari a sostegno delle fragilità dei più giovani.

Ribadiamo anche che il “modello Caivano”, tanto caro al Governo, non è la soluzione a problemi profondi e complessi che non possono essere affrontati con un approccio securitario.

Per l’ennesima volta le famiglie sono lasciate sole – al di là di tutta la retorica – ad affrontare il malessere profondo dei propri figli, andando ad alimentare il solito circolo vizioso nel quale a farcela sono i minori che crescono in contesti privilegiati, mentre tutti quelli che avrebbero bisogno di aiuto sono abbandonati alla fragilità dei loro contesti di crescita.

Walter Massa – Presidente nazionale Arci
Tiziano Pesce – Presidente nazionale UISP
Viviana Bartolucci – Presidente nazionale Arci Ragazzi

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