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Periferie, “Integrare la riqualificazione fisica con la rigenerazione sociale”

 “Come Terzo settore osserviamo che l’approccio delle politiche pubbliche nelle periferie si rivela spesso inefficace, concentrandosi su interventi di rigenerazione urbana o di contrasto al degrado, e utilizzando misure securitarie piuttosto che azioni mirate alla riduzione delle disuguaglianze. La rigenerazione di un territorio, però, va ben oltre la sua riqualificazione fisica, sebbene quest’ultima sia necessaria: richiede interventi riparativi e generativi, capaci di creare nuove opportunità e competenze. Pertanto, oltre agli interventi sugli edifici, le infrastrutture e gli spazi comuni, è fondamentale investire in azioni immateriali che rendano questi luoghi vivibili e attrattivi, aprendo nuove prospettive di vita e lavoro per gli abitanti. Occorre cioè migliorare l’offerta dei servizi, impostando come priorità l’istruzione, la salute, i servizi sociali e culturali, la casa, l’accessibilità e la mobilità”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, durante l’audizione a Montecitorio presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie. (A questo link è possibile rivedere l’audizione).

“C’è bisogno – prosegue Pallucchi – di superare un approccio assistenzialista o pietistico e, al contrario, creare condizioni che restituiscano i diritti di base e promuovano autonomia e dignità. Lo stesso Terzo settore, nelle periferie, si trova spesso a ‘riparare’, ‘ricucire’ e ‘recuperare’, praticando una sorta di economia circolare applicata al sociale, mentre andrebbe valorizzato il suo ruolo fondamentale nel costruire cittadinanza insieme a chi vive nelle periferie”. 

Quattro le prospettive e gli interventi di sistema per le periferie individuati dal Forum Terzo Settore: una politica intersettoriale in grado di integrare la riqualificazione fisica con quella sociale e culturale; la garanzia di servizi e infrastrutture pubbliche, spazi verdi e mobilità sostenibile; la promozione di politiche per un diritto all’abitare dignitoso e sostenibile; il contrasto alla povertà educativa, finanziando i Patti educativi di comunità e coinvolgendo tutti i soggetti del territorio.

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