Rai, contratto di servizio. Forum Terzo Settore e CSVnet: “Importante assolvere agli obblighi sulla coesione sociale”
28 Gennaio 2019
“L’azienda pubblica è centrale per la promozione dei principi di solidarietà”
Roma, 28 gennaio 2019 – “All’inizio di marzo scadrà la proroga concessa dal ministro per lo Sviluppo economico per la presentazione del piano industriale e del progetto operativo Rai: ad un anno dall’approvazione del Contratto di servizio Rai 2018-2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 marzo 2018. Una delle annunciate novità fu quella di una ‘particolare attenzione alle offerte che favoriscano la coesione sociale”. Così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore e Stefano Tabò, presidente di CSVnet chiedono alla più grande azienda culturale italiana di mettere al centro la promozione della solidarietà.
“Nei principi generali del Contratto di servizio, all’articolo 2, – ricordano Fiaschi e Tabò – si parla della necessità ‘di raggiungere le diverse componenti della società, prestando attenzione alla sua articolata composizione in termini di genere, generazioni, appartenenza etnica, culturale e religiosa, nonché alle minoranze e alle persone con disabilità, al fine di favorire lo sviluppo di una società inclusiva, equa, solidale e rispettosa delle diversità e di promuovere, mediante appositi programmi ed iniziative, la partecipazione alla vita democratica.’ È quindi fondamentale garantire l’impegno perché tutto questo venga effettivamente soddisfatto”.
“In particolare all’articolo 25 (lett. o), quello riguardante gli obblighi specifici del servizio pubblico – proseguono – si chiede alla Rai di ‘dotarsi di un sistema di analisi e monitoraggio della programmazione che sia in grado di misurare l’efficacia dell’offerta complessiva in relazione agli obiettivi di coesione sociale’. Consideriamo questo tema, così come è stato autorevolmente richiamato più volte dal presidente Mattarella, un obiettivo nevralgico del servizio pubblico radiotelevisivo, in grado di ‘ricucire l’Italia’ e dare fiducia ai cittadini. Riteniamo pertanto che la messa in atto del sistema permanente di misurazione previsto dalla norma citata sia necessario e urgente”.
“Come rappresentanti della stragrande maggioranza delle realtà del volontariato, dell’associazionismo e delle imprese sociali che quotidianamente operano per il benessere del nostro Paese, ci auguriamo quindi di essere ascoltati su questo strumento di analisi e monitoraggio. Auspichiamo inoltre la costituzione del Comitato previsto dall’art.23 del Contratto di Servizio, ‘quale sede permanente di confronto fra il Ministero e la Rai che con carattere consultivo esprime pareri e avanza proposte in ordine alla programmazione sociale e alle iniziative assunte dalla Rai’ nei confronti delle persone con disabilità”, concludono Claudia Fiaschi e Stefano Tabò.
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Il Forum Nazionale del Terzo Settore rappresenta 88 grandi reti nazionali – per un totale di oltre 141.000 sedi territoriali – che operano negli ambiti del Volontariato, dell’Associazionismo, della Cooperazione Sociale, della Solidarietà Internazionale, della Finanza Etica, del Commercio Equo e Solidale del nostro Paese. È parte sociale riconosciuta e ad ottobre del 2017 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali lo ha riconosciuto come “l’associazione di enti del Terzo settore maggiormente rappresentativa” di tutto il Terzo settore sul territorio nazionale, accreditandolo come principale interlocutore e soggetto di riferimento nei rapporti con le istituzioni a livello nazionale, regionale e territoriale, e riconoscendone la piena e autonoma soggettività politica.
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CSVnet associa e rappresenta la quasi totalità dei centri di servizio per il volontariato (Csv), fornendo loro strumenti operativi e servizi di consulenza e svolgendo varie attività di ricerca. I Csv hanno il compito di “organizzare, gestire ed erogare servizi di supporto tecnico, formativo ed informativo per promuovere e rafforzare la presenza ed il ruolo dei volontari negli enti del terzo settore (…) con particolare riguardo alle organizzazioni di volontariato”. Sono articolati su quasi 400 sedi e sportelli in tutte le province italiane e prestano oggi circa 220 mila servizi gratuiti ogni anno a più di 48 mila organizzazioni non profit, soprattutto piccole e poco strutturate che sarebbero altrimenti prive di supporti adeguati. Alla governance dei Csv provvedono assemblee formate complessivamente da più di 9 mila associazioni.
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