RSD, appello congiunto per tutelare le fasce più a rischio
28 Aprile 2020“La Fase 1 della pandemia sta per concludersi. L’evidenza scientifica consente di razionalizzare e ottimizzare l’intervento sanitario in vista delle prossime fasi. La messa a punto di strategie coerenti, volte sempre più a “tagliare la strada” al virus, piuttosto che ad inseguirlo, sarà il presupposto della ricostruzione di un sistema multidimensionale, in cui lo stato di salute della popolazione e la ripresa economica dovranno necessariamente viaggiare insieme.
La tutela della fragilità costituisce un valore inalienabile, che caratterizza profondamente una società civile. Pertanto, la messa in sicurezza delle persone più fragili ha un valore di elevata portata sociale”. Ora che la tanto preannunciata “Fase 2” è ormai alle porte e mai come adesso è fondamentale tutelare le persone con disabilità intellettive e con disturbi del neurosviluppo, “le loro famiglie e coloro che lavorano con loro e per loro, affinché non vengano ancora una volta dimenticate e abbandonate a loro stesse come purtroppo accaduto nelle settimane e nei mesi passati”.
Le associazioni, dopo la lettera appello (Clicca Qui) che aveva l’obiettivo di portare l’attenzione sulla forte criticità delle residenze sanitarie per persone con disabilità, per un urgente intervento sia nelle strutture già coinvolte sia in quelle finora risparmiate da COVID-19, hanno ora redatto una lettera congiunta che è stata inviata all’On. Roberto Speranza, Ministro della Salute, al Dott. Claudio D’Amario, Direzione Generale Della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, al Dott. Andrea Urbani, Direzione Generale Della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, al Prof. Silvio Brusaferro, Presidente Dell’ISS, al Dott. Paolo D’ancona, Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni, e per conoscenza al Dott. Antonio Caponetto, Capo dell’Ufficio Per le Politiche in favore delle Persone con Disabilità, in cui sono state poste in evidenza alcune criticità emerse in maniera evidente rispetto alle strutture residenziali in questo periodo di emergenza per il Coronavirus, con il fine di strutturare una proposta di intervento da poter mettere in atto.
In particolare, la lettera riporta la proposta di attivare urgentemente un modello di sorveglianza attiva per le RSD (1,2) e in generale per tutte le strutture residenziali per persone con disabilità, che prevede nel dettaglio:
- l’esecuzione di tampone nasofaringeo e orofaringeo a tutte le persone residenti e agli operatori delle strutture
- l’immediato isolamento delle persone risultate positive, indipendentemente dalla sintomatologia, l’allestimento di strutture/settori di isolamento per le persone residenti positive
- per le persone residenti sintomatiche l’impiego dei protocolli approvati (e continuamente aggiornati) per l’assistenza domiciliare
- l’attivazione di applicativi e percorsi di telemedicina, monitoraggio e training per operatori e familiari
- l’adeguamento del personale in forza nelle RSD e nelle varie strutture residenziali per persone con disabilità.
Considerata l’importanza del tema trattato nella lettera, che si allega alla presente, chiediamo la massima diffusione della stessa soprattutto ai fini della piena tutela delle persone con disabilità, in particolare intellettive e con disturbi del neurosviluppo, delle loro famiglie e di tutti coloro che operano nelle residenze sanitarie a vario titolo, che in questa grave situazione di emergenza sono stati, ancora una volta, dimenticati.
Il testo della lettera è disponibile anche sul sito Anffas a questo link.
Area Relazioni Istituzionali, Advocacy e Comunicazione
06.3212391 – 063611524