Agenda dei lavori delle Istituzioni dell’Unione europea. 26 aprile-9 maggio 2021 – N° 5
26 Aprile 2021Parlamento europeo
Sessione plenaria
La prossima seduta è convocata il 26 aprile 2021 a Bruxelles.
L’ordine del giorno è consultabile al link: SYN_PDOJ_April_BRU_a_EN.pdf (europa.eu)
Al riguardo, si segnala in particolare:
- Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1309/2013 sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (2014-2020)
Dati generali |
Procedura: 2018/0202(COD) – procedura legislativa ordinaria – codecisione
Relatore: Vilija BLINKEVIČIŪTĖ (Group of the Progressive Alliance of Socialists and Democrats – Lithuania) Relatore ombra italiano: Elena LIZZI (Lega) |
Lavori parlamentari |
Il 30 maggio 2018 è stata pubblicata la proposta legislativa della Commissione europea.
Il 31 maggio 2018 è iniziato l’esame presso la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL) del Parlamento europeo. Il 16 gennaio 2019 si è conclusa la prima lettura con la votazione in sessione plenaria. Il 22 gennaio 2020 la Commissione EMPL ha deciso di avviare negoziati interistituzionali sulla base del testo approvato. Il 17 dicembre 2020 il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE hanno raggiunto un accordo politico sul QFP 2021-2027 e, in particolare, sulle risorse da assegnare al FEG. Il 27 gennaio 2021 la Commissione EMPL ha approvato il testo concordato nei negoziati interistituzionali la cui approvazione da parte della sessione plenaria, in seconda lettura, è calendarizzata il 27 aprile 2021. Si è in attesa della prima deliberazione del Consiglio dell’UE (esame in prima lettura). |
Contenuti |
Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è operativo dal 2007 e cofinanzia politiche attive per il mercato del lavoro a favore di persone, settori, territori o mercati danneggiati dai cambiamenti strutturali nei modelli di commercio mondiale. Finora il FEG è stato mobilitato 161 volte, con circa 640 milioni di euro richiesti per fornire sostegno a oltre 156mila lavoratori licenziati in 21 Stati membri.
La base giuridica del FEG per il periodo 2014-2020 è il Regolamento (UE) n. 1309/2013, che disciplina il FEG per il periodo 2014-2020 e ne amplia lo scopo originario: infatti non valuta soltanto le conseguenze negative derivanti dagli effetti della globalizzazione legata a quel periodo storico, ma prende in considerazione anche eventuali situazioni di crisi economiche in corso o future. In Italia il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è responsabile della gestione, certificazione e controllo dei contributi concessi dal FEG e svolge un ruolo di indirizzo, coordinamento e cooperazione con le Amministrazioni regionali e provinciali. Le Regioni infatti, a seguito della sottoscrizione di un apposito accordo con il Ministero, assumono la funzione di organismo intermedio e diventano le principali responsabili dell’attuazione delle iniziative cofinanziate. Sul sito web del Ministero sono disponibili informazioni in ordine ai destinatari delle azioni cofinanziate dal FEG e alla procedura da seguire. In base all’intesa tra gli Stati membri e il Parlamento nel settennato 2021-2027, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione continuerà a finanziare le stesse misure con risorse fino a 186 milioni di euro l’anno. Più dei 150 milioni annui previsti nell’ambito del bilancio UE 2014-2020, ma meno dei 200 milioni già presenti nella proposta della Commissione europea. A seguito del negoziato interistituzionale conclusosi il 17 dicembre 2020 tra Parlamento europeo e Consiglio dell’UE, è stato raggiunto l’accordo sulla riduzione della soglia per poter accedere ai finanziamenti, che viene abbassata dai 500 licenziamenti attuali e dai 250 licenziamenti previsti dalla Commissione a 200 licenziamenti. Si amplia anche il campo di applicazione del Fondo: i contributi sono riconosciuti anche a fronte di licenziamenti dovuti a nuovi motivi, non direttamente riconducibili alla globalizzazione, come i cambiamenti nella composizione del mercato interno, l’automazione e la digitalizzazione, la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e, naturalmente, anche le conseguenze della pandemia da Covid-19. Il sostegno finanziario del FEG ai lavoratori potrà essere concesso nell’ambito di pacchetti che comprendano altre misure, quali l’accesso ad attività di formazione e riqualificazione professionale, l’assistenza per la ricerca di un nuovo impiego o aiuti, fino a 22mila euro per beneficiario, per l’avvio di un lavoro autonomo o di un’attività in proprio. L’accordo prevede che il sostegno dei fondi europei ai beneficiari finali vada ad integrare le misure previste dagli Stati membri a livello nazionale, regionale e locale, comprese quelle cofinanziate dal bilancio dell’Unione, come ad esempio gli interventi attivati con risorse del Fondo sociale europeo Plus (FSE+). Il tasso di cofinanziamento UE può quindi essere allineato a quello più elevato previsto, nello Stato membro di riferimento, per il FSE+, in pratica a quello applicato nelle regioni meno sviluppate. Il livello minimo di copertura UE per il FEG, in ogni caso, viene fissato dall’accordo al 60% della spesa. |
Parlamento europeo
Commissioni parlamentari
Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL)
La prossima seduta è convocata lunedì 26 aprile 2021.
Tra gli atti in calendario si segnalano in particolare:
Dati generali |
Procedura: 2018/0206(COD) – procedura legislativa ordinaria – codecisione
Relatore: David CASA (PPE – Malta) Relatori ombra italiani: Brando BENIFEI (PD) e Simona BALDASSARRE (Lega) |
Lavori parlamentari |
La proposta legislativa è stata presentata il 30 maggio 2018.
Il 27 giugno 2018 è stata espressa una valutazione complessivamente positiva da parte del Governo italiano (v. Relazione del Governo). Il 2 ottobre 2019 la Commissione EMPL ha deciso di avviare negoziazioni interistituzionali con il Consiglio dell’UE e la Commissione per l’approvazione di un testo condiviso. L’accordo politico tra Parlamento europeo e Consiglio dell’UE sul progetto è stato raggiunto il 28 gennaio 2021. Il 4 marzo 2021 è stato approvato dalla Commissione EMPL il testo risultante dall’esito dell’accordo raggiunto. Si è in attesa della prima deliberazione del Consiglio dell’UE (esame in prima lettura). |
Contenuti |
Il FSE+ è volto a contribuire al finanziamento dell’attuazione dei principi dei diritti sociali: intende difatti sostenere gli investimenti nella creazione di posti di lavoro, nell’istruzione e nella formazione, nonché nell’inclusione sociale, nell’accesso all’assistenza sanitaria e nelle misure volte all’eliminazione della povertà.
L’attuale FSE+ riunisce il Fondo sociale europeo, l’iniziativa per l’occupazione giovanile, il Fondo di aiuti europei agli indigenti e il programma per l’occupazione e l’innovazione sociale. Il Fondo è stato proposto per la prima volta dalla Commissione europea nel 2018 proprio per essere inserito nel QFP del 2021 e con la pandemia da Covid-19 le sue misure sono state rafforzate. Il FSE+ investirà nei giovani, tra i più colpiti dalla crisi socioeconomica che ha causato il Covid-19: in molti Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia, c’è difatti un’alta percentuale di NEET (soggetti tra i 15 e i 29 anni, non occupato e privi di un percorso scolastico o formativo). In questo contesto, l’obiettivo è di destinare almeno il 12,5% delle risorse del FSE+ ad azioni concrete volte ad aiutare i giovani permettendogli di trovare un lavoro e conseguire una qualifica. A tal fine, è previsto che ogni Stato membro destini un importo adeguato ad azioni mirate a sostegno di misure per l’occupazione giovanile. Il FSE+ si occuperà, poi, di sostenere direttamente l’innovazione sociale nella sua nuova componente “Occupazione e innovazione sociale”, con una dotazione finanziaria di 676 milioni di euro. Sosterrà le persone più vulnerabili colpite dalla perdita di posti di lavoro e da diminuzioni di reddito: per questo motivo, è richiesto agli Stati membri di destinare almeno il 25% delle proprie risorse del FSE+ alla promozione dell’inclusione sociale. Per di più, verranno forniti prodotti alimentari e assistenza materiale di base alle persone indigenti con l’integrazione di FSE+ e FEAD, il fondo di aiuti agli indigenti. Infine, è previsto un forte investimento sui minori che hanno sofferto e soffriranno le conseguenze della crisi: la povertà infantile è un fenomeno molto diffuso negli Stati membri UE e per questo si richiede un investimento di almeno il 5% delle risorse alla lotta di questo problema in quegli Stati con un livello di povertà infantile superiore alla media europea; gli altri Stati membri dovranno comunque destinare un importo adeguato alla gestione di tale fenomeno. |
Dati generali |
Procedura: 2020/2209(INI)
Relatore: AGIUS SALIBA Alex (Partito Laburista – Malta) Relatore ombra italiano: ZAMBELLI Stefania (Lega) |
Lavori parlamentari |
Il 22 ottobre 2020 la petizione è stata assegnata alla Commissione per le petizioni.
È previsto il parere della “Commissione per l’occupazione e gli affari sociali” (EMPL) e della “Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni” (LIBE). |
Contenuti |
La petizione è volta a incentivare la protezione delle persone con disabilità. |
Dati generali |
Procedura: 2020/2243(INI)
Relatore: Michaela ŠOJDROVÁ (Gruppo cristiano democratici – R. Ceca) Relatore ombra italiani: Gianantonio DA RE (Lega) |
Lavori parlamentari |
L’atto è stato assegnato il 26 novembre 2020 all’esame della “Commissione Cultura e istruzione” (CULTO) ed è previsto il parere della “Commissione per l’occupazione e gli affari sociali” (EMPL), la cui relatrice, per il parere, è Ilana CICUREL (Liste Renaissance – Francia). |
Contenuti |
La proposta mira a garantire un’istruzione inclusiva e di qualità e a promuovere l’apprendimento permanente, inclusa l’istruzione e la formazione professionale, per tutte le persone sull’intero territorio dell’Unione europea, anche assicurando pari opportunità nel mercato del lavoro.
A questo proposito, il 30 settembre 2020 la Commissione europea ha pubblicato la comunicazione “Realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025” (COM(2020)0625), che comprende sei dimensioni – qualità, inclusione e parità di genere, transizioni verde e digitale, insegnanti e formatori, istruzione superiore e dimensione geopolitica – e una serie di obiettivi al fine di migliorare i risultati e garantire sistemi di istruzione resilienti e orientati al futuro. |
Dati generali |
Procedura: 2020/2026(INL)
Relatore: Sergey LAGODINSKY (Verdi – Germania) |
Lavori parlamentari |
L’atto è stato assegnato il 13 febbraio 2020 all’esame della “Commissione affari legali” ed è previsto il parere della “Commissione per l’occupazione e gli affari sociali” (EMPL) e della “Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni” (LIBE), che già lo ha reso il 18 maggio 2020. |
Contenuti |
La proposta mira a raccogliere in un corpus unitario e completo regole comuni per la costituzione, l’organizzazione e lo scioglimento delle organizzazioni senza scopo di lucro, così superando il mosaico delle previsioni nazionali attraverso uno standard normativo europeo uniforme e certo. |
Consiglio dell’Unione europea
Si segnala in particolare:
Non sono previste sessioni.
Non sono previste sessioni.
Non sono previste sessioni.
Non sono previste sessioni.
Non sono previste sessioni.
Prossime sessioni:
26, 27, 28 aprile e 5 maggio 2021
26 aprile 2021
Prossime sessioni:
5 e 6 maggio 2021
Prossime sessioni:
26, 27, 28 e 29 aprile 2021
Comitato economico e sociale europeo (CESE)
Sessione plenaria
Prossime sedute: 27 e 28 aprile 2021
Al riguardo, si segnala in particolare:
ü mercoledì 28 aprile 2021 ore 11: dibattito sul Piano d’azione europeo sui diritti sociali, sul Vertice Sociale di Porto in calendario il 7 e 8 maggio 2021 e sul Piano d’azione dell’UE per l’economia sociale alla presenza di Nicolas Schmit, Commissario europeo per l’Occupazione e i diritti sociali.
Sezioni
Non sono in calendario sedute.
Notizie dall’Unione europea
Piano di Azione per l’Economia sociale. Presentazione feedback entro lunedì 26 aprile 2021
Nell’autunno 2021 la Commissione europea pubblicherà il Piano d’Azione Europeo per l’Economia Sociale che mirerà a rafforzare il contributo delle organizzazioni dell’economia sociale a una crescita equa e sostenibile.
Lo strumento metterà in moto un programma di azioni per migliorare gli investimenti sociali, sostenere l’imprenditorialità sociale nell’avvio, ampliamento, innovazione, creazione di posti di lavoro, definire iniziative a livello dell’UE e chiedere un’azione comune da parte degli Stati membri a sviluppare condizioni più favorevoli per le organizzazioni europee dell’economia sociale.
In particolare, alcuni tra i punti salienti intorno ai quali si lavorerà sono:
ü aumento della visibilità e riconoscimento delle organizzazioni dell’economia sociale;
ü sostegno alla generazione di innovazioni sociali e tecnologiche;
ü miglioramento dell’accesso alla finanza e ai finanziamenti UE e agli appalti pubblici;
ü rimozione degli ostacoli legali che impediscono la loro capacità di crescere e operare nel mercato unico su un piano di parità con altri tipi di società.
Per implementare l’elaborazione del Piano, la Commissione europea ha lanciato una serie di dibattiti e consultazioni pubbliche.
In particolare, lo scorso 1 marzo ha attivato una consultazione sulla Roadmap aperta fino al 26 aprile 2021 per raccogliere i feedback di tutte le reti dell’economia sociale, le parti interessate, le autorità pubbliche.
I feedback raccolti saranno sintetizzati in occasione del Summit sull’economia sociale in programma il 26-27 maggio 2021 a Mannheim e degli 8 eventi digitali organizzati in vista di questo vertice, nonché durante il Vertice Sociale che si svolgerà a Porto il 7 e 8 maggio 2021.
Alla data del 24 aprile 2021, risultano presentati 56 feedback, tra i quali, per l’Italia, quelli dell’Istituto di ricerca Euricse, del Ministero del lavoro e delle politiche sociale e della Caritas.
Vertice Sociale per discutere dell’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali
Il 7 e 8 maggio 2021 si terrà a Porto un Vertice Sociale per l’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali a cui parteciperanno i Capi di Stati e di Governo dell’UE.
Il Vertice si concentrerà, in particolare, su come rafforzare la dimensione sociale dell’Europa per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della transizione digitale, al fine di garantire pari opportunità per tutti.
Per uscire dalla crisi innescata dalla pandemia COVID-19, l’Unione Europa punta a delineare un percorso che permetta una ripresa inclusiva, sostenibile e resistente, fortemente legata e integrata con la realizzazione delle transizioni verde e digitale e per i cambiamenti che queste comportano sullo stile di vita e di lavoro in Europa.
Il precedente Vertice sociale europeo si è svolto nel novembre 2017 a Göteborg, con la proclamazione del Pilastro europeo dei diritti sociali, la cui attuazione è prevista nell’Agenda strategica della Commissione Europea 2019-2024.
In questo senso il Vertice sociale dell’UE di Porto darà il via al dialogo politico di più alto livello su come rinvigorire il modello sociale europeo e dare forma a una visione concreta per il 2030.
Il Vertice sarà organizzato intorno a due eventi. Il 7 maggio 2021 si terrà una conferenza incentrata sul piano d’azione per l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, seguita da una riunione informale dei capi di Stato e di Governo l’8 maggio.
Sessione online illustrativa del programma Erasmus plus 2021-2027
Il 30 aprile 2021, dalle 9.30 alle 12.30, la Commissione europea, con il sostegno dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA), terrà una sessione online per spiegare il sistema dei finanziamenti Erasmus+.
Il 25 marzo 2021 la Commissione ha difatti pubblicato il primo bando 2021 del programma Erasmus Plus 2021-2027 volto a sostenere progetti e iniziative nei settori dell’istruzione, formazione, gioventù e sport, nonché il programma di lavoro annuale e la nuova Guida al programma.
Il bando è suddiviso in 3 Azioni Chiave, ciascuna comprendente diverse misure nei settori dell’istruzione, formazione, gioventù e sport.
Il bilancio destinato al bando è soggetto all’approvazione definitiva del programma che dovrà avvenire nelle prossime settimane.
La dotazione complessiva ammonta a 2.453.500.000 euro, così ripartiti tra i diversi settori:
- Istruzione e formazione: 2.153.100.000 euro
- Gioventù: 244.700.000 euro
- Sport: 41.700.000 euro
- Jean Monnet: 14.000.000 euro
Il programma è aperto agli alunni delle scuole e agli studenti dell’istruzione superiore e dell’istruzione e formazione professionale, ai discenti adulti, ai giovani che partecipano a uno scambio, agli animatori giovanili e agli allenatori sportivi.
Inoltre, il programma sostiene progetti di cooperazione che possono coinvolgere qualsiasi organismo pubblico o privato attivo nei settori rilevanti per il programma.
La pubblicazione del bando e del programma è un passaggio fortemente atteso dal mondo del volontariato europeo che segna l’inizio di una nuova fase e permette alle organizzazioni di dare corpo ai propri progetti.
Attivazione della nuova piattaforma digitale multilingue
Dal 19 aprile 2021 è attiva una piattaforma digitale multilingue che permetterà ai cittadini di tutta l’UE di contribuire alla “Conferenza sul futuro dell’Europa”, iniziativa (inaugurata il 10 marzo scorso) che si sostanzia in una serie di dibattiti e discussioni che consentiranno ai cittadini europei di condividere le loro idee per contribuire a definire il futuro dell’Europa.
Grazie a tale piattaforma, i cittadini europei avranno la possibilità di esprimere le loro opinioni su qualsiasi argomento che considerano importante per il futuro dell’UE.
Proposta per l’adozione di una raccomandazione del Consiglio Europeo sulla Child Guarantee
Il 24 marzo 2021 la Commissione europea ha pubblicato la sua proposta per l’adozione di una raccomandazione del Consiglio Europeo sulla Child Guarantee: Skills and equality | European Commission (europa.eu)
La raccomandazione prevede, in particolare, che almeno il 5% delle risorse provenienti dal FSE+ vadano a contrastare la povertà minorile.
Lo stesso giorno è stata pubblicata anche la Strategia dell’UE sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che riunisce tutte le iniziative esistenti sul tema sotto un quadro politico coerente, con raccomandazioni per l’azione interna ed esterna dell’UE: The EU Strategy on the Rights of the Child and the European Child Guarantee | European Commission (europa.eu)
Risultato di un iter iniziato nel 2015 dal Parlamento europeo e fortemente sostenuta dagli Stati membri, la Garanzia per l’Infanzia si inscrive nell’ambito della nuova strategia per l’infanzia adottata dalla Commissione Ue.
Presentazione della strategia europea per i diritti delle persone con disabilità
Il 3 marzo 2021 la Commissione europea ha presentato “Un’Unione dell’uguaglianza: strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030”, ossia la strategia europea per i diritti delle persone con disabilità.
Il 24 marzo scorso, nel corso di un dibattito in sessione plenaria al CESE con il Commissario europeo all’uguaglianza Helena Dalli, il CESE ha accolto con favore tale strategia, soprattutto in considerazione dell’emergenza pandemica che sta pesando maggiormente sui più vulnerabili d’Europa, comprese le persone con disabilità.
Il CESE analizzerà la nuova strategia in un nuovo parere che sarà presentato nella sessione plenaria di luglio prossimo.