Agenda dei lavori delle istituzioni europee 27 giugno-10 luglio 2022 – N° 35
27 Giugno 2022Parlamento europeo
Sessione plenaria
La prossima seduta è convocata il 4 luglio 2022 a Strasburgo. L’ordine del giorno è consultabile al link: SYN_OJ_June II_BRU_EN.pdf (europa.eu)
Parlamento europeo
Commissioni parlamentari
Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL)
La prossima seduta è convocata l’11 luglio 2022.
Tra gli atti in calendario si segnala sin d’ora:
Dati generali |
Procedura: 2021/2179 (INI) Relatore: Jordi CANAS(Partido de la Ciudadanía – Spagna) |
Lavori parlamentari |
L’atto è stato assegnato il 7 ottobre 2021 alla “Commissione per l’occupazione e gli È previsto il parere della “Commissione per lo sviluppo regionale”. |
Contenuti |
Il 1 dicembre 2019 il presidente della Commissione europea ha incaricato il Commissario per l’occupazione e i diritti sociali di elaborare un “Piano d’azione europeo per l’economia sociale” (da pubblicare nel quarto trimestre 2021), per rafforzare gli investimenti sociali, sostenere gli attori dell’economia sociale e le imprese sociali, per avviare, aumentare, innovare e creare posti di lavoro. Il percorso per l’adozione del Piano è stato sin qui segnato da diverse tappe. Dal Il 7 maggio 2021, in occasione del Porto Social Summit, i capi di Stato e di Governo hanno adottato la Dichiarazione di Porto, nella quale si sottolinea l’importanza di seguire l’attuazione degli obiettivi del Pilastro europeo dei diritti sociali entro il 2030 e il ruolo chiave delle imprese sociali per creare posti di lavoro di qualità e migliorare la qualità di quelli esistenti. Il 26 e 27 maggio 2021 si è svolto il Vertice europeo dell’Economia sociale, organizzato dalla Commissione europea e dalla città di Mannheim in collaborazione con Social Economy Europe, le organizzazioni ad essa aderenti e un gran numero di organizzazioni dell’economia sociale, imprese, centri di ricerca e università. Il 1 luglio 2021 il Comitato europeo delle regioni ha approvato all’unanimità il proprio parere sul Piano d’azione per l’economia sociale. Il 13 luglio 2021, nella riunione ministeriale del “Comitato di monitoraggio della Dichiarazione di Lussemburgo sull’Economia Sociale”, presieduto dal Portogallo, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano ha accettato formalmente di assumerne la guida, a nome dell’Italia, nel 2022. |
Dati generali |
Procedura: 2022/2026 (INI) Relatore: Anne-Sophie PELLETIER (La France Insoumise – Francia) Relatore ombra (italiano): Caterina CHINNICI (PD) |
Lavori parlamentari |
L’atto è stato assegnato il 10 marzo 2022 alla “Commissione libertà civili, |
Contenuti |
Nel La strategia si basa sui risultati della precedente strategia europea sulla disabilità 2010-2020, che ha spianato la strada a un’Europa senza barriere e a responsabilizzare le persone con disabilità in modo che possano godere dei loro diritti e partecipare pienamente alla società e all’economia. Nonostante i progressi compiuti nell’ultimo decennio, le persone con disabilità devono ancora affrontare notevoli ostacoli e presentano un rischio più elevato di povertà ed esclusione sociale. L’obiettivo della presente strategia è progredire verso la garanzia che tutte le persone ü godere dei loro diritti umani; ü avere pari opportunità, pari accesso per partecipare alla società e all’economia; ü sono in grado di decidere dove, come e con chi vivere; ü circolare liberamente nell’UE indipendentemente dalle loro esigenze di sostegno; ü e non subiscono più discriminazioni. Questa nuova e rafforzata strategia tiene conto della diversità della disabilità, che comprende menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine (in linea con l’articolo 1 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità), che sono spesso invisibili. Affrontando i rischi di molteplici svantaggi affrontati da donne, bambini, anziani, rifugiati con disabilità e persone con difficoltà socioeconomiche, promuove una prospettiva intersezionale in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). La nuova strategia contiene pertanto una serie ambiziosa di azioni e iniziative faro in vari settori e ha numerose priorità, come ü accessibilità: potersi muovere e risiedere liberamente ma anche partecipare al processo ü avere una qualità di vita dignitosa e vivere in modo indipendente in quanto si ü pari partecipazione in quanto mira a proteggere efficacemente le persone con ü il ruolo dell’UE per dare l’esempio; ü l’intenzione dell’UE di realizzare tale strategia; ü promuovere i diritti delle persone con disabilità a livello globale. La Commissione sosterrà gli Stati membri nell’elaborazione delle loro strategie e piani d’azione nazionali per attuare ulteriormente la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e la legislazione dell’UE in materia. La Commissione europea invita gli Stati membri a contribuire a questa nuova e rafforzata strategia quale quadro per le azioni dell’UE e per l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. |
Consiglio dell’Unione europea
Si segnala in particolare:
Formazioni del Consiglio: Consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori”
Non sono previste sessioni.
Consiglio “Istruzione, gioventù, cultura e sport”
Non sono previste sessioni.
Consiglio “Giustizia e affari interni”
Non sono previste sessioni.
Non sono previste sessioni.
Comitato per la protezione sociale
Non sono previste sessioni.
Gruppo “Questioni sociali”
Prossime sessioni: 27 giugno, 4 e 7 luglio 2022
Prossime sessioni: 1 luglio 2022
Non sono previste sessioni.
Prossime sessioni: 30 giugno, 1, 4 e 5 luglio 2022
Comitato economico e sociale europeo (CESE)
Sessione plenaria
Non sono previste sessioni.
Sezioni
Sezione “Occupazione, affari sociali e cittadinanza” (SOC)
Non sono previste sessioni.
Notizie dall’Unione europea
Fondo sociale per il clima
Nell’ambito degli sforzi per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l’UE punta a introdurre ulteriori requisiti per la riduzione delle emissioni nell’edilizia e nei trasporti. Le nuove regole spingeranno i cittadini e le imprese ad investire in fonti energetiche alternative, in un migliore isolamento e in trasporti più puliti. In particolare, al fine di
sostenere le famiglie vulnerabili e le piccole imprese in questa transizione, la Commissione europea ha proposto la creazione di un Fondo sociale per il clima da 72 miliardi di euro per il periodo che va dal 2025-2032. La creazione del fondo forma parte del pacchetto legislativo “Pronti per il 55” che punta a realizzare gli obiettivi del Green Deal europeo. La proposta, elaborata congiuntamente dalla Commissione per l’ambiente (ENVI) e da quella per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL), mira a stabilire delle definizioni comuni in tutta l’UE per la povertà energetica e la povertà da mobilità.
Il Parlamento europeo dovrebbe adottare la propria posizione durante la plenaria di inizio giugno, in modo tale da consentire l’avvio dei negoziati sul testo finale con il Consiglio. Per i dettagli: Fondo sociale per il clima: le idee del PE per una transizione energetica giusta | Attualità | Parlamento europeo (europa.eu)
Approvata risoluzione del Parlamento europeo per l’adozione di uno statuto unitario delle associazioni transfrontaliere europee e le organizzazioni non-profit
Il 17 febbraio 2022 la sessione plenaria del Parlamento europeo ha adottato una risoluzione recante raccomandazioni alla Commissione su uno statuto delle associazioni transfrontaliere europee e delle organizzazioni senza scopo di lucro. Nella risoluzione è sottolineato il ruolo essenziale della società civile, che contribuisce a una serie di settori cruciali – promozione della democrazia, protezione delle minoranze, assistenza sanitaria e servizi sociali – pur comprendendo che il loro lavoro transfrontaliero e gli sforzi finanziari sono aumentati considerevolmente. Tuttavia non esiste ancora un quadro legislativo paneuropeo armonizzato che consenta a tutti coloro che vogliono impegnarsi e organizzarsi per attività senza scopo di lucro di farlo a livello transfrontaliero. Di conseguenza, in assenza di una legislazione europea, il lavoro transfrontaliero del settore senza scopo di lucro è caratterizzato da incertezza giuridica, discrepanze, pratiche diverse e ostacoli a livello
nazionale.
La risoluzione mira quindi a raccogliere in un corpus normativo unitario e completo regole comuni per la costituzione,
l’organizzazione e lo scioglimento delle organizzazioni senza scopo di lucro, così superando il mosaico delle previsioni nazionali attraverso uno standard normativo europeo uniforme e certo.