“Cosa sono i servizi senza diritti? I servizi senza diritti producono esclusione”- Anffas
24 Ottobre 2022Comunicato Stampa Anffas
Anffas entra nel nuovo Terzo settore con la sua ricerca-azione sulla trasformazione inclusiva dei servizi alla persona
“Cosa sono i servizi senza diritti? I servizi senza diritti producono esclusione”
Si è conclusa la due giorni assembleare di Anffas: venerdì 21 e sabato 22 ottobre si è svolta infatti – in presenza presso l’Hotel Eurostar Roma Aeterna e contemporaneamente online tramite la piattaforma Zoom – l’Assemblea Nazionale Anffas che ha visto, in questa edizione di ottobre, il rinnovo delle cariche degli organi associativi, con la riconferma alla presidenza di Roberto Speziale. Tutte le associazioni socie sono state chiamate a votare, tramite modalità informatica, il presidente, i componenti della Giunta Esecutiva, i componenti del Collegio Sindacale e i componenti Collegio dei Probiviri per quella che ha rappresentato la prima elezione degli organi associativi post Riforma del Terzo Settore e della trasformazione di Anffas Nazionale in ETS-APS. Molti i nomi nuovi e soprattutto molta la partecipazione dei giovani rappresentanti Anffas: un ricambio generazionale che porterà nuova linfa all’associazione e consentirà di proseguire al meglio in futuro il grande lavoro svolto fino ad oggi dai rappresentanti “storici” di Anffas.
In occasione di questa Assemblea Nazionale, che con queste nuove nomine e i nuovi organi associativi consente ad Anffas di entrare a pieno titolo nel Terzo Settore, l’Associazione ha inoltre dato avvio alla sua nuova “Ricerca-Azione”, indagine a cura di Anffas Lombardia e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore: una ricerca quanto mai attuale considerato il contesto di criticità complessiva in cui ci troviamo, contesto che è andato ulteriormente peggiorando non solo a causa del Covid-19 ma anche a seguito dei terribili eventi Russo-Ucraini le cui conseguenze in termini di aumenti dei costi energetici e carenza di materie prime ricadranno sui già fragili sistemi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali per la presa in carico delle persone con disabilità.
“Cosa sono i servizi senza i diritti?”: questa è stata la domanda che ci si è posti e la cui risposta è stata: “I servizi senza diritti producono esclusione”. Ed è partendo da questo concetto che Anffas Tutta si è così interrogata sulla capacità di risposta dell’attuale sistema di servizi ai bisogni e alle aspettative delle persone con disabilità, risposte che devono tenere conto di un contesto che si è modificato in modo improvviso e radicale e si che compone oggi di elementi di assoluta novità e di transizione: una situazione che va monitorata e che necessita di un cambiamento forte.
Si legge infatti nella presentazione dell’indagine “Le restrizioni sociali degli anni passati hanno determinato effetti negativi rispetto a domini di Qualità di Vita già tipicamente fragili per le persone con disabilità, come, ad esempio, quello relativo all’inclusione sociale. La crisi economica porta con sé una crisi sociale sempre più diffusa che si riflette su tutto il sistema, dalle famiglie ai servizi nel loro complesso, con il rischio di una tangibile contrazione dei diritti delle persone più fragili e dell’accesso ai sostegni necessari”.
I relatori della Ricerca-Azione (Emilio Rota, Presidente Anffas Lombardia, Maria Villa Allegri, vice Presidente Anffas Lombardia, Giovanni Daverio, Consulente Anffas Lombardia e Consigliere Fondazione Piatti a marchio Anffas, Angelo Nuzzo, Consulente tecnico Anffas Lombardia e Presidente coop Radici nel Fiume a marchio Anffas, Dott. Matteo Moscatelli, Ph.D, Ricercatore, Facoltà di Psicologia del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia, Dott.ssa Nicoletta Pavesi, Ph.D. Professore Associato della Facoltà di Scienze Politiche e Sociali, Dipartimento di Sociologia Università Cattolica del Sacro Cuore) hanno quindi messo in evidenza come non sia più procrastinabile il modificare un sistema di servizi che ad oggi prevede un’offerta statica di prassi e prestazioni desuete e cristallizzate assolutamente non utili al miglioramento della Qualità di Vita delle persone con disabilità e come sia fondamentale creare invece un nuovo ambito di intervento che realmente riesca a rispondere alle necessità delle persone con disabilità, andando a fissare uno standard di processo per riconvertire gli attuali servizi semi-residenziali e residenziali in chiave inclusiva e superare così nei diversi contesti, familiari, residenziali etc. situazioni segreganti o istituzionalizzanti anche attraverso iniziative che siano in grado di promuovere la progressiva de-istituzionalizzazione verso soluzioni dell’abitare possibile per le persone con disabilità ad alta complessità.
La ricerca ha come base il pensiero culturale che Anffas negli anni ha contribuito a costruire, ossia le persone al centro di tutto con progetto individuale e sostegni ed ora è necessario applicare questa logica di lettura che rappresenta una innovazione. L’indagine, da poco avviata, sta fotografando i servizi attuali alla persona, sia in Anffas che fuori Anffas, il livello della qualità della vita in quei servizi e la modalità in cui i sostegni/servizi vengono erogati. Il mondo dei servizi è quindi posto in completa osservazione così da poter avere un loro sviluppo adeguato.
Nello specifico, gli obiettivi della Ricerca-Azione sono:
– la costruzione di linee di indirizzo per il superamento della frammentazione dell’assistenza sanitaria e sociale territoriale, per riuscire a mettere al centro la co-progettazione del Progetto di Vita, per migliorare la Qualità di Vita
– il riconoscimento dell’importanza della dimensione comunitaria quale ambito territoriale di intervento in cui si “connette” il sistema delle risposte ai bisogni delle persone con disabilità
– la costruzione di set di indicatori per innovare i contenuti del Progetto Individuale e il processo di co-progettazione in una logica dialogica e condivisa
– la costruzione di proposte di miglioramento degli elementi strutturali, organizzativi e gestionali delle unità d’offerta per garantire l’effettiva realizzazione del Progetto di Vita e determinare il livello e i criteri per la determinazione del Budget di Progetto con il concorso di risorse pubbliche di natura diversa (sociale, sanitaria, ecc.)
L’indagine, che durerà fino al 2024, vedrà il pieno coinvolgimento delle persone con disabilità (in particolare con disabilità intellettive e con disabilità intellettive, motorie e sensoriali), dei caregiver e degli operatori, e consentirà di capire e valutare gli obiettivi, le preferenze, il benessere e la vita quotidiana delle persone con disabilità e andare così a promuovere e stimolare un cambiamento nel sistema di servizi alla persona mettendo quindi finalmente al centro la persona stessa, così come avrebbe dovuto essere dal principio.
Proprio la capacità di Anffas di stimolare e pungolare è stata evidenziata dall’ex ministro per le disabilità Erika Stefani che è intervenuta durante i lavori dell’assemblea ricordando come negli anni passati ci siano state molteplici interlocuzioni con Anffas, tutte produttive, e che ha per questo ringraziato l’associazione, per aver contribuito al raggiungimento di molti obiettivi importanti per le persone con disabilità e le loro famiglie, prima tra tutti la Legge Delega in materia di disabilità. L’ex ministro a tal proposito ha ricordato come sia fondamentale la coprogettazione, unica modalità operativa valida soprattutto ora che si avvia l’attuazione della Legge Delega stessa.
Anche Giampiero Griffo, coordinatore dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, ha voluto sottolineare la capacità di Anffas di incidere realmente nel sistema, cosa fondamentale soprattutto nella prospettiva della realizzazione del prossimo Programma d’Azione Biennale.
Gli interventi di Vincenzo Falabella, presidente Fish, e di Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, si sono invece focalizzati sulla nuova realtà del Terzo Settore e dell’importanza dell’unità e della coesione tra gli Enti che lo compongono per il raggiungimento degli obiettivi comuni, evidenziando come, anche in questo caso, l’apporto di Anffas non sia mai mancato e sia sempre stato fondamentale.
Un punto importante sottolineato anche dal Presidente Speziale nell’ambito della presentazione del Codice e Manuale di Qualità e Autocontrollo di Anffas (la nuova Magna Carta di Anffas che con la realizzazione dell’annesso Manuale consente una corretta applicazione di standard di qualità da parte delle strutture associative ed in fase di ultima definizione) che con la frase “Per essere Anffas nel Terzo Settore è necessario saper portare il Terzo Settore in Anffas”, ha voluto porre l’accento su come sia importante essere “cittadinanza attiva”, cercando di essere il più possibile coesi per il perseguimento del bene comune attraverso le forme di organizzazione che compongono il Terzo Settore, un pensiero che deve entrare in Anffas in questo momento di forte cambiamento.
Tornando alle parti più tecniche dell’assemblea, ricordiamo che si sono susseguiti interventi tematici a tema riguardanti la Riforma del Terzo Settore (a cura dell’avv. Gianfranco de Robertis, consulente legale Anffas Nazionale), il Codice di Qualità e Autocontrollo di Anffas (a cura di Michele Imperiali, presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Anffas Nazionale e dell’avv. Alessia Maria Gatto, consulente legale di Anffas Nazionale) e le progettualità di Anffas, tra cui “AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive” (a cura di Marco Faini, consulente Anffas Nazionale), “AI COACH” e “SKILLS II” (a cura di Silvia Sanfilippo, collaboratrice Anffas Nazionale), “INCLUSI” (a cura di Giulia Cascio, collaboratrice Consorzio “La Rosa Blu”), “Accendiamo i riflettori” (a cura di Barbara Bentivogli, presidente Anffas Emilia Romagna), “Accademia Anffas” (a cura di Emanuela Bertini, Direttore Generale Anffas Nazionale). Importante e significativo anche l’intervento di Enrico Delle Serre, portavoce della PIAM (Piattaforma Italiana degli Autorappresentanti in Movimento) che ha illustrato le richieste dei gruppi di Autorappresentanti Anffas al nuovo direttivo dell’associazione. Successivamente è stato Alessandro Parisi, coordinatore della neocostituita Consulta Anffas Giovani a prendere la parola per illustrare le prossime attività della Consulta. Ha chiuso la prima giornata di lavori assembleari la relazione del Presidente del Consorzio “La Rosa Blu”, Giandario Storace, sul CCNL di Anffas e le criticità gestionali.
Cambiamento, impegno, sfide, innovazione: queste quindi sono alcune delle parole chiave che hanno caratterizzato l’assemblea, come evidenziato dal presidente Speziale nel suo discorso conclusivo: “Saranno quattro anni molto impegnativi ma esaltanti, che ci vedranno ancora in prima linea per raggiungere traguardi comuni nell’unico interesse di tutte le persone con disabilità, in particolare intellettive e con disturbi del neurosviluppo, e delle loro famiglie, sempre più proiettati in un futuro inclusivo con pari opportunità e pari diritti. Auguro a tutti noi, ed in particolare a tutte le nuove realtà associative che sono entrate nella rete Anffas e a tutti i neoeletti rappresentanti degli organi associativi, un buon lavoro, pieno di passione ed impegno”.
Gli atti presentati nel corso dell’Assemblea e la registrazione della sessione pubblica con la presentazione della Ricerca-Azione sono disponibili sul sito www.anffas.net
Roma, 24 ottobre 2022
Area Relazioni Istituzionali, Advocacy e Comunicazione Anffas Nazionale
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