#Associati #Notizie

Superbonus. Il commento del Terzo settore

 

Comunicato stampa Ai.Bi. – 28   

STOP AL SUPERBONUS: LO SCHIAFFO DEL GOVERNO AL TERZO SETTORE

Il Consiglio dei Ministri ha varato uno schema di Decreto Legge che elimina qualsiasi possibilità residua di accedere ai bonus edilizi. Un vero e inaspettato “schiaffo”
al Terzo settore, che solo pochi mesi fa aveva ottenuto una deroga di estensione
fino al 31 dicembre 2025 

Mezzano di San Giuliano Milanese – 28 marzo 2024 – La notizia è arrivata improvvisa e inaspettata, come un vero e proprio “schiaffo” nei confronti del Terzo Settore: il Consiglio dei Ministri ha preso la decisione di azzerare qualsiasi possibilità per accedere al Superbonus, comprese quelle che riguardavano il Terzo Settore e verso le quali erano state date nel corso del tempo diverse rassicurazioni. L’ultima non più di qualche mese fa, quando allo stop dato alle agevolazioni era stata prevista una deroga che comprendeva, appunto, gli enti del Terzo Settore. Nello schema di decreto legge previsto dal Consiglio dei Ministri, invece, il Governo ha deciso di eliminare qualsiasi possibilità residua di accedere ai bonus edilizi, impedendo il ricorso anche alla cessione del credito e allo sconto in fattura.
Due eccezioni che, di fatto, erano rimaste aperte quasi unicamente per gli enti del Terzo Settore e per le zone colpite da terremoti. Una nicchia, rispetto all’enorme platea del Superbonus, ma che evidentemente, secondo il Governo, rischiava comunque di gravare troppo sui conti pubblici.

Il Governo ha eliminato anche la cosiddetta “remissione in bonis”, ovvero la possibilità di presentare la documentazione per richiedere il superbonus anche in ritardo, entro il 15 ottobre 2024, dietro il pagamento di una sanzione minima. Ora, il termine ultimo per chiunque voglia provare a presentare domanda per lavori effettuati nel corso 2023 è il 4 aprile. All’indomani di quella data, stando così le cose, non ci sarà possibilità alcuna di accedere ai bonus edilizi visti negli ultimi anni. 

Ancora manca il testo definitivo del decreto (QUI il comunicato del Governo), che potrebbe riservare qualche modifica, soprattutto viste le tante critiche arrivate da diverse parti politiche, Forza Italia in testa, che chiedono di rivedere la norma in parlamento. 

L’auspicio è che ciò possa avvenire davvero perché, sembra strano doverlo ricordare, in questo caso non si tratta di ristrutturare e abbellire villette o condomini di lusso, ma di poter intervenire su immobili che spesso mostrano i segni dei tempi non per incuria, ma perché tante volte si è preferito soprassedere a spese “rimandabili” per investire quante più risorse a favore dei beneficiari. Beneficiari che sarebbero anche i primi a poter usufruire dei risparmi che gli interventi di miglioramento energetico potrebbero garantire agli enti, favorendo, così, l’ulteriore implementazione delle attività.


Comunicato stampa Adiconsum –    

SUPERBONUS CASA

Inopportuno lo stop allo sconto in fattura/cessione del credito per gli interventi di riqualificazione energetica e anti-sismici che ne potevano ancora beneficiare

Introdurre bonus o prestiti agevolati almeno per i redditi bassi

28 marzo 2024Adiconsum giudica inopportuno il provvedimento del Consiglio dei Ministri di ieri che ha abolito le opzioni dello sconto in fattura e della cessione del credito ancora concesse per gli interventi di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, e di riqualificazione energetica e anti-sismica per le abitazioni dei Comuni colpiti da eventi sismici verificatisi dal 1° aprile 2009 e da eventi metereologici nella Regione Marche dal 15 settembre 2022, e per quelli realizzati dagli Istituti Autonomi Case Popolari e dalle Organizzazioni no profit, APS e di volontariato appartenenti al Terzo Settore.

Sarà sempre più difficile, per il patrimonio immobiliare pubblico e privato del Paese, rispettare la road map dell’Unione europea in tema di riduzione delle emissioni inquinanti (FIT for 55 e Direttiva “Case green”), in quanto gli interventi di efficienza energetica, così come quelli per la sicurezza e la corretta manutenzione degli apparati negli edifici, permettono di ridurre l’inquinamento e di combattere più efficacemente il cambiamento climatico. Le nostre case non efficienti energeticamente, infatti, sono responsabili del 39% delle emissioni di CO2.

Peraltro, nel corso del Tour, realizzato da Adiconsum, dell’omonima Campagna “La Casa SI Cura”*, promossa da Prosiel, con tappe nelle piazze di 20 città dal nord al sud dell’Italia, isole comprese, è emerso anche che circa il 71% degli immobili risale a prima dell’emanazione della L. 46/90 sulla sicurezza degli impianti elettrici e che un freno al loro adeguamento e alla loro manutenzione è dovuto anche agli alti costi, soprattutto per le fasce deboli della popolazione come  gli anziani.

Ad avviso di Adiconsum, la soluzione al problema degli interventi di riqualificazione edilizia, di efficientamento energetico e di sicurezza nelle case potrebbe essere quella di prevedere dei bonus per i redditi bassi e le famiglie in difficoltà o almeno di concedere, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dei prestiti agevolati.

*La Campagna di sensibilizzazione “La Casa SI Cura” di Adiconsum e Prosiel, attiva ancora  fino al 31 dicembre 2024, per la diffusione di una Cultura della sicurezza della casa, consente di richiedere, tramite il portale www.lacasasicura.org la VISITA GRATUITA di un tecnico abilitato per il controllo dell’impianto elettrico di casa.


Comunicato stampa Legambiente –

Superbonus, stop sconto in fattura e cessione del credito: nuovo decreto in Cdm 

Legambiente: “Governo Meloni continua a sbagliare mira. Urgente un ripensamento, come avvenuto nel caso delle aree terremotate, su strumenti efficaci come quello della cessione del credito e dello sconto in fattura per le case popolari e il Terzo Settore, ma anche un’accelerazione nella revisione delle politiche dedicate al settore edilizio, a partire dalle risorse per il recepimento della direttiva delle Case Green” 

“Con l’approvazione del decreto di legge in Cdm che di fatto elimina lo sconto in fattura e la cessione del credito il Governo Meloni continua a sbagliare mira – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –. Dalle case popolari delle famiglie a basso reddito agli immobili del Terzo Settore (di cui ricordiamo il grande ruolo sociale e culturale che svolgono assistendo la cittadinanza nei tanti vuoti del Paese), fino all’abbattimento delle barriere architettoniche: il Governo decide di abbandonare non solo i più fragili, che non hanno le condizioni economiche per riqualificare energeticamente la propria abitazione e ridurre i costi in bolletta, ma anche le imprese, togliendo loro degli strumenti che hanno creato nuovi posti di lavoro, ridotto i costi in bolletta e portato a innovazione anche in termini di rigenerazione urbana”. 
“Era chiaro che fosse necessario rivedere il Superbonus, un costo troppo oneroso per lo Stato, trattandosi di uno strumento non lungimirante nel pensare a interventi uguali per tutti a prescindere dal reddito e dall’efficacia energetica – continua Ciafani –. Eliminare totalmente l’unica politica di riqualificazione del settore edilizio, senza pensare a rivedere le norme che lo governavano è un errore a cui il Governo dovrà porre rimedio con estrema urgenza. Sarebbe bastato rimodulare il sistema incentivante sulla base non solo dei redditi ma anche degli effetti degli investimenti, prevedendo un fondo per consentire alle famiglie con maggiori difficoltà di poter accedere all’incentivo. Fermando quei 17 miliardi l’anno che l’Italia spende in sussidi ambientalmente dannosi tra caldaie a gas (su cui è intervenuta anche la Commissione europea), tecnologie obsolete, climalteranti e dispendiose e le agevolazioni per immobili energivori e inquinanti incentivando, invece, interventi volti a portare gli edifici nella migliore classe energetica possibile, l’utilizzo di materiali innovativi e sostenibili, il recupero delle acque piovane, la messa in sicurezza sismica e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Dal Governo italiano ci aspettiamo, dopo il passo indietro per le aree terremotate, non solo un ripensamento per le case popolari e gli edifici del Terzo Settore, ma anche una revisione urgente e necessaria degli incentivi e la reintroduzione di strumenti efficaci come quello della cessione del credito e dello sconto in fattura. L’Italia dovrà recepire entro due anni la direttiva delle Case Green stabilendo un piano di interventi che nella migliore delle stime riguarderà 5milioni di abitazioni. Numeri importanti che richiederanno incentivi, aiuti e moltissime risorse per rendere più indipendente energeticamente il nostro paese nell’interesse nazionale. Non possiamo più attendere”.

 

Comunicato stampa Uneba –

STOP AL SUPERBONUS: IL GOVERNO METTE IN CROCE LE ONLUS

Con il decreto approvato in CdM le strutture non profit per anziani o persone con disabilità dovranno bloccare i progetti per diventare più accoglienti e ridurre i consumi.
Franco Massi (Uneba): è uno schiaffo alle Onlus, chiediamo a Governo e Parlamento un ripensamento

ROMA, 28 MARZO – “Con lo schema di decreto legge sul superbonus il Governo mette in croce le onlus”.
Lo evidenzia sdegnato Franco Massi, presidente nazionale di Uneba, la maggiore organizzazione di categoria del non profit sociosanitario, cioè gli enti che assistono anziani non autosufficienti ed altre fragilità.

PROGETTI IMPROVVISAMENTE BLOCCATI – Con il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri martedì 26 marzo, gli enti non profit perdono la possibilità di beneficiare della cessione del credito e dello sconto in fattura per i lavori di efficientamento energetico. La norma in vigore finora dava invece tempo fino al 31.12.25 per completare i lavori.
“Il decreto del Governo -spiega Massi-, se non cambierà, blocca sul nascere i progetti di tanti enti. Impedisce di realizzare lavori mirati a offrire spazi più accoglienti ad anziani non autosufficienti o persone con disabilità e di ridurre i consumi energetici.”

DOBBIAMO PAGARE NOI PER TUTTI? – “Comprendiamo l’esigenza di limitare le spese – dice Massi – , ma perché devono essere gli enti non profit che assistono gli anziani non autosufficienti o le persone con disabilità a pagare il conto? Non è in un settore già in forte difficoltà, come il nostro che il Governo può tagliare ulteriori risorse”.

VOLETE PORTARCI ALLA CHIUSURA? “La Riforma del Terzo Settore – ricorda Massi- ha penalizzato le Onlus, il Pnrr ha trascurato l’assistenza residenziale agli anziani, la riforma della non autosufficienza si è fermata in mezzo al guado, e ora lo schiaffo alle Onlus sul superbonus: la politica sembra accanirsi contro le strutture che senza scopo di lucro, da decenni se non secoli, si prendono cura della fragilità. Dove vogliamo arrivare? A costringere gli enti a chiudere o a perdere posti di lavoro? A lasciare le famiglie di anziani e persone con disabilità, senza i servizi in grado di accogliere i loro cari specie nelle situazioni di maggiore fragilità?”

Oltre la metà dei posti letto di Rsa in Italia, attualmente, è gestito da enti non profit.

CONTATTEREMO I PARLAMENTARI – “Chiediamo – dice Massi – al Governo e al Parlamento un ripensamento. Lo schema di decreto legge può e deve cambiare. Nei prossimi giorni gli enti Uneba che operano con anziani e persone con disabilità contatteranno i parlamentari del proprio territorio per chiedere delle modifiche al testo nel corso dell’iter di conversione in legge”.

 

Collaborazioni

acri
anci
caritas
finanza sostenibile
fondazione triulza
istat
minstero del lavoro
Next
Social economy
welforum

Media partnership

Vita
Dire
redattore sociale
buone notizie