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“Adolescenti in Italia: che cosa pensano gli under 18 e cosa dicono gli adulti”, indagine Con i Bambini – Demopolis

Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

Con i Bambini: presentati i dati dell’indagine all’interno di un evento con protagonisti assoluti ragazzi e ragazze. Dai conduttori adolescenti ai desideri condivisi tramite una cartolina speciale inviata a loro stessi da grandi, per riempire la realtà con i loro sogni. “Ne abbiamo bisogno noi, ne avete bisogno, e tanto, anche voi adulti”. I ragazzi hanno lanciato l’idea nata all’interno della campagna “Non sono emergenza” di istituire una panchina verde come simbolo del contrasto al disagio degli adolescenti.

Rossi Doria : “investire sui ragazzi vuol dire fare crescere e sviluppare questo Paese”

Roma, 20 novembre 2024 – Gli adulti continuano a non capire i ragazzi. È la sintesi dell’indagine demoscopica “Adolescenti in Italia: che cosa pensano gli under 18 e cosa dicono gli adulti” promossa da Con i bambini e condotta dall’Istituto Demopolis. Lo scorso anno il 54% dei ragazzi riteneva che gli adulti non comprendono i giovani, quest’anno la percentuale è cresciuta: ne è convinto infatti il 58% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni. Una tendenza che emerge anche dagli altri temi indagati dallo studio: scuola, violenza, dipendenza da internet, rapporti personali e che viene confermata anche dai riscontri emersi nel percorso di “Non Sono Emergenza”, campagna di sensibilizzazione sul tema del disagio degli adolescenti promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’obiettivo della campagna è favorire una conoscenza più approfondita sul fenomeno ascoltando direttamente i ragazzi e contestualmente promuovendo il loro protagonismo. Ed è proprio l’ascolto degli adolescenti che ha caratterizzato anche l’indagine demoscopica e la sua divulgazione. Lo studio è stato presentato oggi a Roma presso la Biblioteca nazionale centrale nell’incontro finale dell’iniziativa “Con i bambini cresce l’Italia”, condotto da un gruppo di ragazzi e ragazze tra i 16 e i 18 anni di età, davanti a una platea di coetanei delle scuole e di componenti della “comunità educante”: educatori, docenti, operatori, amministratori locali, rappresentanti delle fondazioni e del terzo settore, di istituzioni pubbliche e private, dei media e della società civile. L’iniziativa è stata promossa dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e organizzata da Con i Bambini per celebrare il 20 novembre, Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

L’indagine “a specchio” promossa da Con i Bambini e condotta da Demopolis, mettendo a confronto adolescenti con adulti e genitori, fa emergere un’Italia a due velocità. Il rapporto intergenerazionale è complicato da sempre, ma nell’ascolto di genitori ed adolescenti di oggi si scopre qualcosa di diverso rispetto ai divari che caratterizzavano le passate generazioni. Sono tanti gli aspetti non compresi dagli adulti secondo i ragazzi. In particolare, non capiscono che vivono in un periodo diverso dal loro (49%), non capiscono quello che pensano e le loro idee (46%), le loro priorità (43%), il rapporto con la rete (41%). Di certo, la variabile “Internet e Social” è misteriosa per i non “nativi digitali” e dilata le distanze di pensiero fra le generazioni: per l’84% dei genitori, quella da “web, smartphone e tablet” è una pericolosa dipendenza. Di segno contrario il giudizio degli adolescenti: solo il 22% dei ragazzi ravvede un rischio. La maggioranza assoluta dei genitori sostiene di sapere che cosa facciano i figli online, ma vengono smentiti dal 70% degli adolescenti, secondo i quali – inoltre – appena un quarto dei genitori è informato sul loro eventuale consumo di alcol fuori casa. Tre adolescenti su 10 trascorrono online più di 10 ore al giorno (mentre secondo i genitori il tempo trascorso on line sarebbe meno della metà, quasi il 40% dichiara fra 5 e 10 ore) ma il 62% degli adolescenti prediligerebbe le relazioni in presenza nei rapporti con i coetanei. A patto, però, di poterle praticare. Infatti, oggi l’eventualità che i 14-17enni facciano attività extrascolastiche, che sono anche il motore fondamentale delle relazioni con i pari, non è scontata e risulta talora residuale: 4 su 10 non praticano affatto attività fisiche o sportive; addirittura meno di un quinto svolge attività musicali (19%), artistiche o teatrali (16%).

Dall’ascolto diretto degli under 18 e delle famiglie emergono molte dimensioni inattese. A partire dallo sguardo sul futuro, con lo schiacciante pessimismo dei genitori (73%) rispetto al futuro dei ragazzi cui fa da controcanto l’ottimismo dei giovani, prevalente ma non plebiscitario: oggi, si dichiara ottimista il 45%, dato in calo di 8 punti rispetto al 2023.

Non a caso, il primo desiderio degli adolescenti per il futuro (65%) è in assoluto star bene con loro stessi; ancor prima della realizzazione economica e lavorativa.

Nelle risultanze dell’indagine Demopolis Con i Bambini, in termini generali, il futuro è ragione di preoccupazione per il 56%. Tra i timori degli under 18, oltre un terzo cita oggi la solitudine (36%) e la salute fisica o mentale (35%), percentuale in forte crescita dopo l’emergenza Covid.

Una ulteriore conferma emerge anche dal dato relativo alle figure di riferimento. Alla domanda “Con chi condivideresti un tuo problema personale?” il 13% degli adolescenti ha risposto lo psicologo o il medico, una percentuale di gran lunga superiore ad altre figure di riferimento quali l’insegnante (5%), l’educatore o allenatore (4%).

Richieste di ascolto, di attenzione e rispetto che affiorano anche dal documentario “Non sono emergenza” di Arianna Massimi e dalle immagini di Riccardo Venturi che hanno attraversato l’Italia per due anni incontrando e ascoltando ragazzi e ragazze. E dalle migliaia di interazioni e commenti di ragazzi su Tik Tok e Instagram, e dalle centinaia di messaggi condivisi tramite una cartolina speciale da inviare a loro stessi da grandi, per riempire la realtà con i loro sogni. “Ne abbiamo bisogno noi, ne avete bisogno, e tanto, anche voi adulti” hanno sottolineato dal palco della Biblioteca nazionale da Asia, Gabriele, Cristina, Jacopo e gli altri ragazzi che hanno condotto l’evento. Una idea nata proprio dal confronto con gli adolescenti, insieme alla richiesta di lanciare l’idea di realizzare una panchina verde come simbolo del contrasto al disagio degli adolescenti, sperimentata con grande successo lo scorso luglio al Giffoni Film Festival, partner della campagna insieme ad altri 400 enti tra comuni, scuole, associazioni, fondazioni e altri enti di terzo settore, istituzioni culturali, mondo dell’informazione e imprese.

“Con la campagna Non Sono Emergenza abbiamo voluto fare emergere il fenomeno del disagio degli adolescenti in ottica propositiva: per comprendere dobbiamo conoscere e leggere i dati reali, elaborati dall’Osservatorio #conibambini e ascoltare ragazzi e ragazze, come abbiamo fatto attraverso la campagna e anche con l’indagine condotta da Demopolis – spiega Marco Rossi-Doria presidente di Con i Bambini. Per i tre giorni di incontri con la comunità educante, compresi i giovani, abbiamo scelto il titolo “Con i bambini cresce l’Italia”. Non è solo uno slogan, ma deve essere un impegno e un obiettivo condiviso I ragazzi non possono essere un’emergenza, ma sono una preziosa risorsa. È necessario muoversi come comunità educante e rendere realmente protagonisti i ragazzi, il futuro è loro. Solo investendo su bambini e ragazzi si può pensare di fare crescere l’Italia, ed è quello che il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile fa già e che intende far conoscere, condividendo esperienze e buone pratiche, con relative valutazioni di impatto, a beneficio di policy pubbliche orientate al benessere di tutti e di ciascuno. Migliaia di nostri ragazzi fanno cose straordinarie, studiano in modi nuovi e con impegno. Aiutano gli altri, puliscono l’ambiente, si interessano del mondo in modo  creativo, inventano soluzioni per problemi. Tutto questo va mostrato di più”.

Secondo i dati dell’indagine promossa da Con i Bambini e realizzata da Demopolis sono ridotti i livelli di soddisfazione degli adolescenti italiani sulle variabili del vivere: la maggioranza assoluta, ma non plebiscitaria, esprime soddisfazione per il rapporto con gli amici (61%), il 51% per le relazioni familiari. Meno della metà è invece soddisfatta della vita scolastica (48%) e del tempo libero (45%). Inoltre, solo il 38% si dice soddisfatto del rapporto con sé stesso.

QUESTO LO POTREBBE DIRE PIETRO VENTO “Lo studio ha focalizzato le differenti prospettive su quotidianità e futuro di adolescenti e genitori, in una ricerca su duplice target che muove dall’ascolto diretto di ragazze e ragazzi tra i 14 e i 17 anni.

Il quadro cambia se si chiede ai ragazzi di indicare i timori che provano durante il tempo libero fuori casa. Il 38% racconta la paura di essere vittima di episodi di violenza o bullismo, dato che fra le ragazze supera la maggioranza assoluta di citazioni (55%). Lo stesso timore è espresso dai genitori di figli adolescenti, ma con dati assai più marcati: è del 73% la percentuale di quanti temono che i figli possano subire violenza; il 64% degli adulti esprime paura per possibili incidenti stradali, ma fra i ragazzi questa preoccupazione riguarda il 27% del campione.

Non stupisce dunque che del mondo giovanile gli adulti sappiano poco, mentre si illudono di saperne la gran parte.

Mentre il dialogo che gli adulti propongono si concentra nella maggioranza assoluta dei casi sulla vita scolastica (98%) e sulla cronaca locale, gli adolescenti trovano nella rete dei pari l’habitat relazionale in cui sperimentare e dirimere le dinamiche emotive ed il paracadute per i problemi personali. Se l’86% dei genitori si illude che in famiglia i figli siano compresi meglio che da chiunque altro, i ragazzi citano invece i propri amici e coetanei. Inoltre, gli adolescenti condividerebbero un problema personale in prima istanza proprio con gli amici (58%). Meno di 1 su 2, il 43% con i genitori.

Fuori dalle mura domestiche, nelle città d’Italia, l’ascolto delle istanze delle nuove generazioni non è migliore e le dimensioni urbane non sono affatto a misura di minori.

Secondo le risultanze dell’indagine Con i Bambini – Demopolis sulla povertà educativa minorile, condotta sull’intera popolazione italiana, oggi sono inadeguati i servizi sociali (81%), i luoghi e le occasioni di apprendimento extrascolastico (80%), le strutture sportive e le palestre (64%), ma anche la scuola (59%). Inoltre, gli italiani restano convinti che le opportunità dell’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: per il 54% lo sono, ma con livelli di qualità differenti, e con forti divari. Il 33% dichiara non siano affatto garantiti. Appena il 9% crede che la scuola italiana garantisca oggi uguaglianza di opportunità per tutti.

In questo contesto, a fronte di un’istituzione scolastica che meriterebbe un’azione di rilancio, cresce la convinzione diffusa che servano più interlocutori adulti in ascolto degli adolescenti e che la scuola non può avere l’esclusiva in tema di crescita delle nuove generazioni: oggi, l’83% degli italiani sostiene che la responsabilità della crescita dei minori appartiene a tutta la comunità, con un dato che nel 2019, in tempi pre-Covid, era del 46%.

 

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Nota informativa sull’indagine Demopolis-Con i Bambini: metodologia e campioni di ricerca demoscopica

L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per l’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, su un campione nazionale stratificato di 4.080 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, integrato da un focus sui genitori con figli minorenni. Le rilevazioni quantitative, precedute da un’ampia fase di colloqui aperti qualitativi, è stata realizzata con modalità integrate cawi-cati-cami dal 21 ottobre al 4 novembre 2024.

Coordinamento della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione di Marco E. Tabacchi.

L’Istituto Demopolis ha analizzato anche, con 2 indagini demoscopiche mirate, alcuni target particolarmente significativi, con l’ascolto diretto di ragazze e ragazzi tra i 14 ed i 17 anni (1.008 interviste) e lo studio di un campione mirato di genitori italiani con figli adolescenti tra i 14 ed i 17 anni (502 interviste)

Per info

L’ufficio Stampa

Laura Galesi 3391030545 l.galesi@conibambini.org

www.conibambini.org;   www.nonsonoemergenza.it

 

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Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato nel 2016 grazie ad un protocollo di intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, con Terzo Settore e Governo ed è destinato “al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”. Per attuare i programmi del Fondo è stata costituita l’impresa sociale Con i Bambini, un’organizzazione senza scopo di lucro nata nel giugno 2016 e interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud. Attraverso bandi e iniziative, Con i Bambini ha avviato 800 cantieri educativi in tutta Italia, che coinvolgono più di mezzo milione di bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie, mettendo in rete oltre 9.500 organizzazioni, tra Terzo settore, scuole, enti pubblici e privati rafforzando le “comunità educanti” dei territori. I progetti sono stati sostenuti complessivamente con oltre 466 milioni di euro.

 

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