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Esplosione Calenzano, ANMIL: “Davanti a queste vittime del lavoro giace la civiltà”

Roma, 9 dicembre 2024 – “Siamo addolorati e vicini alle famiglie dei 2 deceduti, dei 9 feriti e dei lavoratori dispersi dell’esplosione avvenuta in mattinata nel deposito ENI di Calenzano (Firenze) – dichiara il Presidente nazionale ANMIL (associazione fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), Emidio Deandri – nell’apprendere la triste notizia di questo ennesimo gravissimo evento che alza inesorabilmente il bilancio infortunistico del 2024”.
Il settore della “Produzione e deposito di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio” è un distretto molto ridotto dal punto di vista numerico: sono appena 108 le strutture produttive, ma presentano una dimensione aziendale molto elevata. Tale settore è potenzialmente molto pericoloso, tuttavia in esso si verificano fortunatamente pochi incidenti: negli ultimi 5 anni una media di circa 100 infortuni denunciati l’anno e 1 morto.
“È questo un incidente che ricorda parecchio la strage di Viareggio del 2009, il disastro che ebbe origine dallo svio di un treno merci che provocò il danneggiamento di una cisterna contenente GPL, la cui fuoriuscita innescò un’esplosione e un successivo incendio, causando in totale 32 morti e un centinaio di feriti”, rammenta Deandri.
“Non è ammissibile morire di lavoro. Solo tre giorni fa la Nazione ricordava commossa la strage della ThyssenKrupp di Torino, sette mesi fa i cinque morti a Casteldaccia (Palermo) impegnati nei lavori fognari dipendenti della Quadrifoglio Group srl e dieci mesi fa i cinque operai di Esselunga travolti nel cedimento di un architrave in cemento armato”, conclude il Presidente Deandri.
“Alle famiglie coinvolte nell’emergenza alla raffineria, va tutto il nostro sostegno – afferma il Presidente ANMIL di Firenze, Alessandro Lari – e proprio la nostra sede di Firenze, con tutte le sue strutture interne, vuole essere per i feriti e i familiari delle vittime di questo disastro un punto di riferimento”. 

 

 

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